Lo sterminio degli Ebrei è stato "il più abominevole dei crimini" e Auschwitz ha spalancato "i suoi cancelli" su "un orrore assoluto, senza precedenti" che è stato "idealizzato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell'odio, del fanatismo, della prevaricazione". La strada da seguire, soprattutto ora che si stanno riaffacciando "pericolose fattispecie di antisemitismo" non è certo "quella dell'odio", ma "della pace". Riconoscendo, oggi, anche il diritto di un popolo come quello palestinese ad avere un proprio Stato. Il discorso che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fa al Quirinale in occasione della cerimonia per il "Giorno della Memoria", è di quelli destinati a lasciare il segno. Soprattutto perchè la ricorrenza quest'anno si celebra mentre è in corso tra israeliani e palestinesi forse il peggior conflitto della loro tormentata storia. E così, le parole che il Capo dello Stato pronuncia davanti alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, una nutrita squadra di ministri, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i vertici della Comunità ebraica e i familiari dei Giusti, acquistano un valore forte e si rivolgono ad una platea più vasta di quella presente nel salone dei Corazzieri. Sono parole che invitano al rispetto dei diritti "di ciascuno", che condannano "l'indifferenza" di chi sceglie di "guardare dall'altra parte", ma soprattutto che invitano, "chi ha sofferto", come il popolo di Israele, a "non negare a un altro popolo il diritto" ad avere "uno Stato".
di Napoli Magazine
27/01/2024 - 11:26
Lo sterminio degli Ebrei è stato "il più abominevole dei crimini" e Auschwitz ha spalancato "i suoi cancelli" su "un orrore assoluto, senza precedenti" che è stato "idealizzato e realizzato in nome di ideologie fondate sul mito della razza, dell'odio, del fanatismo, della prevaricazione". La strada da seguire, soprattutto ora che si stanno riaffacciando "pericolose fattispecie di antisemitismo" non è certo "quella dell'odio", ma "della pace". Riconoscendo, oggi, anche il diritto di un popolo come quello palestinese ad avere un proprio Stato. Il discorso che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, fa al Quirinale in occasione della cerimonia per il "Giorno della Memoria", è di quelli destinati a lasciare il segno. Soprattutto perchè la ricorrenza quest'anno si celebra mentre è in corso tra israeliani e palestinesi forse il peggior conflitto della loro tormentata storia. E così, le parole che il Capo dello Stato pronuncia davanti alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, una nutrita squadra di ministri, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, i vertici della Comunità ebraica e i familiari dei Giusti, acquistano un valore forte e si rivolgono ad una platea più vasta di quella presente nel salone dei Corazzieri. Sono parole che invitano al rispetto dei diritti "di ciascuno", che condannano "l'indifferenza" di chi sceglie di "guardare dall'altra parte", ma soprattutto che invitano, "chi ha sofferto", come il popolo di Israele, a "non negare a un altro popolo il diritto" ad avere "uno Stato".