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GIULIA TRAMONTANO - Manifestazione in Piazza del Plebiscito, Ass. Ferrante: "Necessario intervenire con delle norme sostanziali", Enza Armato: "Servono pene più severe", Anna Maria Maisto: "Chiediamo l'introduzione nelle scuole dell'educazione sentimentale"
08.06.2023 11:26 di Napoli Magazine

Numerosi esponenti della Giunta e del Consiglio Comunale di Napoli sono intervenuti alla manifestazione in Piazza del Plebiscito per ricordare Giulia Tramontano

 

“Siamo qui a piazza Plebiscito, mobilitati contro quello che è accaduto a Giulia qualche giorno fa – ha detto l’assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante - un episodio drammatico che ha dell'assurdo ma che è soltanto la punta dell'iceberg di un fenomeno che dal 1° gennaio in Italia conta 45 donne uccise, in pratica un femminicidio ogni 3 giorni e a Napoli le donne che subiscono violenza sono in misura anche maggiore rispetto al resto d'Italia. Adesso è arrivato il momento non solo di mobilitarci e stare qui a dire che non va più bene, ma di trovare soluzioni concrete. Quindi spero che da qui parta un messaggio forte al Governo perché è necessario intervenire con delle norme sostanziali”.


"Abbiamo aderito come Consiglio comunale – ha detto la Presidente del Consiglio Comunale Enza Amato - a questa iniziativa promossa dalla Consulta regionale per la parità delle donne per ricordare Giulia e il suo bambino e per dire no con forza a tutte le forme di violenza. Sono tantissimi i femminicidi commessi dall'inizio del 2023 solamente 48 morti in questo primo corso dell'anno e non possiamo più  permetterlo. Dobbiamo ottenere pene più dure nei confronti di chi commette omicidi così efferati, porre un freno a questa violenza immane a cui sono soggette costantemente le donne, soprattutto all’interno delle mura domestiche”. 


“Siamo qui in piazza per protestare contro la violenza, contro il femminicidio – ha aggiunto la Presidente della Consulta Anna Maria Maisto - tutti scossi dal barbaro omicidio di Giulia e del suo bambino Thiago, opera di un mostro, non di un malato, ma di un violento che non ha avuto alcuna pietà della sua compagna e del suo bambino. Siamo qui per protestare e per chiedere l'introduzione nelle scuole dell'educazione sentimentale perché è importante affinché non ci siano più mostri ma persone”.

 

 

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di Napoli Magazine

08/06/2024 - 11:26

Numerosi esponenti della Giunta e del Consiglio Comunale di Napoli sono intervenuti alla manifestazione in Piazza del Plebiscito per ricordare Giulia Tramontano

 

“Siamo qui a piazza Plebiscito, mobilitati contro quello che è accaduto a Giulia qualche giorno fa – ha detto l’assessore alle Pari Opportunità Emanuela Ferrante - un episodio drammatico che ha dell'assurdo ma che è soltanto la punta dell'iceberg di un fenomeno che dal 1° gennaio in Italia conta 45 donne uccise, in pratica un femminicidio ogni 3 giorni e a Napoli le donne che subiscono violenza sono in misura anche maggiore rispetto al resto d'Italia. Adesso è arrivato il momento non solo di mobilitarci e stare qui a dire che non va più bene, ma di trovare soluzioni concrete. Quindi spero che da qui parta un messaggio forte al Governo perché è necessario intervenire con delle norme sostanziali”.


"Abbiamo aderito come Consiglio comunale – ha detto la Presidente del Consiglio Comunale Enza Amato - a questa iniziativa promossa dalla Consulta regionale per la parità delle donne per ricordare Giulia e il suo bambino e per dire no con forza a tutte le forme di violenza. Sono tantissimi i femminicidi commessi dall'inizio del 2023 solamente 48 morti in questo primo corso dell'anno e non possiamo più  permetterlo. Dobbiamo ottenere pene più dure nei confronti di chi commette omicidi così efferati, porre un freno a questa violenza immane a cui sono soggette costantemente le donne, soprattutto all’interno delle mura domestiche”. 


“Siamo qui in piazza per protestare contro la violenza, contro il femminicidio – ha aggiunto la Presidente della Consulta Anna Maria Maisto - tutti scossi dal barbaro omicidio di Giulia e del suo bambino Thiago, opera di un mostro, non di un malato, ma di un violento che non ha avuto alcuna pietà della sua compagna e del suo bambino. Siamo qui per protestare e per chiedere l'introduzione nelle scuole dell'educazione sentimentale perché è importante affinché non ci siano più mostri ma persone”.