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IL PENSIERO - Il cardinale Battaglia: "La legalità è la grammatica minima del vivere insieme"
28.11.2025 22:44 di Napoli Magazine
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"La legalità non è ossessione da magistrati, non è fissazione da professori, non è mania da prefetti. La legalità è la grammatica minima del vivere insieme. È il coraggio di dire che la legge non appartiene ai furbi, ma ai fragili. Non è recinzione dei forti, è protezione dei deboli". Lo afferma il cardinale Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, all'inaugurazione dell'anno accademico della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, aggiungendo che "anche la legge può essere ingiusta e per questo la tradizione cristiana non si inginocchia davanti a ogni norma: sa che l'ultima parola spetta alla coscienza". Affrontando il tema della solidarietà, il cardinale Battaglia evidenzia che "non è solo la mano che si tende. E' la politica che si fa carico, è l'economia che si lascia giudicare, è la cultura che smette di raccontare la favola che 'se vuoi ce la fai', come se la partenza non contasse nulla, come se non esistessero pendenze verticali, muri invisibili, porte chiuse. Esiste una solidarietà da selfie che va smascherata, una solidarietà che difende patrimoni e va denunciata" sottolinea. Nel suo discorso, Battaglia si sofferma sul dramma dell'Ucraina e di Gaza, ma ricorda anche le guerre in Africa dove "la crisi umanitaria ha smesso da tempo di essere notizia" e il Mediterraneo "cimitero liquido, un cimitero senza tombe, senza nomi, senza data di nascita e di morte. Solo numeri, coordinate, statistiche". "La teologia - conclude - non ha il diritto di soccorrere, è chiamata a fermarsi, a guardare, a ricordare, a essere memoria ostinata delle vittime".

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IL PENSIERO - Il cardinale Battaglia: "La legalità è la grammatica minima del vivere insieme"

di Napoli Magazine

28/11/2025 - 22:44

"La legalità non è ossessione da magistrati, non è fissazione da professori, non è mania da prefetti. La legalità è la grammatica minima del vivere insieme. È il coraggio di dire che la legge non appartiene ai furbi, ma ai fragili. Non è recinzione dei forti, è protezione dei deboli". Lo afferma il cardinale Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, all'inaugurazione dell'anno accademico della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, aggiungendo che "anche la legge può essere ingiusta e per questo la tradizione cristiana non si inginocchia davanti a ogni norma: sa che l'ultima parola spetta alla coscienza". Affrontando il tema della solidarietà, il cardinale Battaglia evidenzia che "non è solo la mano che si tende. E' la politica che si fa carico, è l'economia che si lascia giudicare, è la cultura che smette di raccontare la favola che 'se vuoi ce la fai', come se la partenza non contasse nulla, come se non esistessero pendenze verticali, muri invisibili, porte chiuse. Esiste una solidarietà da selfie che va smascherata, una solidarietà che difende patrimoni e va denunciata" sottolinea. Nel suo discorso, Battaglia si sofferma sul dramma dell'Ucraina e di Gaza, ma ricorda anche le guerre in Africa dove "la crisi umanitaria ha smesso da tempo di essere notizia" e il Mediterraneo "cimitero liquido, un cimitero senza tombe, senza nomi, senza data di nascita e di morte. Solo numeri, coordinate, statistiche". "La teologia - conclude - non ha il diritto di soccorrere, è chiamata a fermarsi, a guardare, a ricordare, a essere memoria ostinata delle vittime".