Tutela dell’ambiente, città più pulite e vivibili, cittadinanza attiva e senso di comunità ma anche la promozione della pace, il rispetto della diversità e la giustizia sociale e climatica: torna in tutta Italia la 33^ edizione di “Puliamo il Mondo”, la storica campagna di volontariato ambientale dell’associazione ambientalista in programma da oggi venerdì 17 a domenica 19 settembre con tante iniziative da Nord a Sud del Paese all’insegna del motto: “Chi lo ama, lo protegge”. Tanti gli eventi in programma in tutta la Campania, dalle grandi città, ai piccoli comuni, e che anche quest’anno avranno come protagonisti cittadini-e di tutte le età, studenti, amministrazioni e aziende, impegnati per fare un gesto concreto per l’ambiente. Ad aprire il grande week-end di Puliamo il Mondo si è svolta stamattina a Salerno uno degli eventi di punta dell’edizione 2025. L’iniziativa ha unito il volontariato ambientale a una riflessione sui temi della pace e della giustizia climatica, nell’ambito della Settimana di azione globale per la Pace e la Giustizia Climatica, promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo. Lungo il litorale della città campana si è svolta un’attività congiunta di pulizia delle spiagge e del mare, grazie anche alla presenza di imbarcazioni specializzate nella raccolta dei rifiuti galleggianti. In mare, uno spazzamare ha solcato le acque esponendo uno striscione con la scritta “Giustizia Climatica è Pace”, affiancato da bandiere palestinesi, in segno di solidarietà alla comunità palestinese e all’impegno della coalizione internazionale Global Sumud Flotilla. A terra, invece, un gruppo di volontari è stato impegnato nella pulizia della spiaggia presso la foce del fiume Irno. A Napoli appuntamento di Puliamo il Mondo è domenica 21 settembre nel quartiere di San Giovanni a Teduccio con l’iniziativa di Legambiente insieme all’alleanza “Eco-giustizia Subito”, che unisce ACLI, AGESCI, ARCI, Azione Cattolica, e Libera, con la partecipazione di comitati e associazioni locali. Volontari si ritroveranno nei pressi dell’ex stabilimento Cirio e all’ingresso del Parco Teodosia per un’azione di pulizia che vuole essere un gesto concreto di cura, rigenerazione e amore per la città. L’iniziativa intende rilanciare il “Patto per l’eco-giustizia”, promuovendo il monitoraggio delle bonifiche, la valorizzazione delle aree abbandonate e un futuro sostenibile per la comunità.
In occasione dell'avvio di Puliamo il mondo, Legambiente torna a denunciare la piaga dei rifiuti abbandonati nei parchi urbani pubblicando i dati della nuova indagine park litter: nel 2025 sono stati 522 i rifiuti raccolti e catalogati nei 10 transetti eseguiti in 10 parchi urbani nella città di Napoli, quasi il 50% in meno dei rifiuti abbandonati lo scorso anno nei 10 parchi monitorati:Villa Comunale, Parco Viviani, Parco Villa Capriccio, Parco Re Ladislao, Parco Mascagna, Parco Massimo Troisi, Parco San Gaetano Errico, Parco Marianella, Parco Attianese, Parco Totò. Entrando nel dettaglio dei rifiuti rinvenuti, a farla da padrone i mozziconi di sigarette che rappresentano il 23,75% dei rifiuti raccolti (124 su 522 totali), seguiti da frammenti non identificabili di plastica (100, il 19,16%), e sacchetti di patatine, dolciumi e caramelle (21, il 4,02%). Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono per il 62,60% di polimeri artificiali (plastiche) per un totale di 327 rifiuti, per il 10,30% di carta e cartone (54 rifiuti), per il 6,50% di vetro e ceramica (34) e per il 4,60% di metallo (24). La restante percentuale di rifiuti (16%) è composta da rifiuti in gomma, materiale organico, legno trattato, tessili, bioplastica e materiali misti e RAEE. Per quanto riguarda i mozziconi di sigarette, il parco in cui sono stati monitorati in maggior numero è il parco Viviani (38 mozziconi) seguito dal Parco Mascagna (33) e dalla Villa Comunale (20).
Zone di accumulo rifiuti: Legambiente, inoltre, sottolinea che le principali zone di accumulo dei rifiuti nei parchi urbani napoletani restano perlopiù sotto o nelle vicinanze di panchine e aree giochi (circa il 70%). I cestini per la raccolta dei rifiuti sono presenti in tutti i transetti monitorati, ma solo nel 40% dei casi (4 su 10 transetti) sono predisposti per la differenziazione dei rifiuti secondo materiali. Nell'indagine Park Litter la presenza di tombini e canali di scolo è stata rilevata in 9 dei 10 transetti monitorati (90%). Questo parametro è stato rilevato in quanto studi a livello mondiale hanno stabilito che uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino sono proprio i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana, e la principale fonte dei rifiuti è la cattiva gestione di quelli di origine urbana. Fontanelle o distributori di acqua potabile sono presenti nel 70% dei transetti monitorati (7 su 10).
“I parchi delle dieci municipalità di Napoli- commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania- presentano condizioni molto eterogenee: alcuni risultano puliti e discretamente curati, ma nella maggior parte dei casi, soprattutto per quelli presenti nelle periferie, emerge una chiara carenza di manutenzione, con erba incolta, aiuole trascurate e aree giochi spesso sporche, interdette o circondate da verde non gestito. In alcune ville e parchi più degradati la situazione è resa ancora più critica da lavori in corso che da mesi lasciano zone interdette e prive di manutenzione, contribuendo a un senso generale di abbandono. Ricordiamo- conclude Ferro- le aree verdi pubbliche rendono da sempre servizi strategici alle nostre città per resistere all’aumento delle temperature, migliorare la qualità dell’aria, per le relazioni sociali e non sempre le amministrazioni hanno la giusta attenzione visto che spesso nei bilanci e nella programmazione mancano le risorse per la manutenzione, la gestione, la sicurezza e spesso sono abbandonate o chiuse".
di Napoli Magazine
19/09/2025 - 11:41
Tutela dell’ambiente, città più pulite e vivibili, cittadinanza attiva e senso di comunità ma anche la promozione della pace, il rispetto della diversità e la giustizia sociale e climatica: torna in tutta Italia la 33^ edizione di “Puliamo il Mondo”, la storica campagna di volontariato ambientale dell’associazione ambientalista in programma da oggi venerdì 17 a domenica 19 settembre con tante iniziative da Nord a Sud del Paese all’insegna del motto: “Chi lo ama, lo protegge”. Tanti gli eventi in programma in tutta la Campania, dalle grandi città, ai piccoli comuni, e che anche quest’anno avranno come protagonisti cittadini-e di tutte le età, studenti, amministrazioni e aziende, impegnati per fare un gesto concreto per l’ambiente. Ad aprire il grande week-end di Puliamo il Mondo si è svolta stamattina a Salerno uno degli eventi di punta dell’edizione 2025. L’iniziativa ha unito il volontariato ambientale a una riflessione sui temi della pace e della giustizia climatica, nell’ambito della Settimana di azione globale per la Pace e la Giustizia Climatica, promossa dalla Rete Italiana Pace e Disarmo. Lungo il litorale della città campana si è svolta un’attività congiunta di pulizia delle spiagge e del mare, grazie anche alla presenza di imbarcazioni specializzate nella raccolta dei rifiuti galleggianti. In mare, uno spazzamare ha solcato le acque esponendo uno striscione con la scritta “Giustizia Climatica è Pace”, affiancato da bandiere palestinesi, in segno di solidarietà alla comunità palestinese e all’impegno della coalizione internazionale Global Sumud Flotilla. A terra, invece, un gruppo di volontari è stato impegnato nella pulizia della spiaggia presso la foce del fiume Irno. A Napoli appuntamento di Puliamo il Mondo è domenica 21 settembre nel quartiere di San Giovanni a Teduccio con l’iniziativa di Legambiente insieme all’alleanza “Eco-giustizia Subito”, che unisce ACLI, AGESCI, ARCI, Azione Cattolica, e Libera, con la partecipazione di comitati e associazioni locali. Volontari si ritroveranno nei pressi dell’ex stabilimento Cirio e all’ingresso del Parco Teodosia per un’azione di pulizia che vuole essere un gesto concreto di cura, rigenerazione e amore per la città. L’iniziativa intende rilanciare il “Patto per l’eco-giustizia”, promuovendo il monitoraggio delle bonifiche, la valorizzazione delle aree abbandonate e un futuro sostenibile per la comunità.
In occasione dell'avvio di Puliamo il mondo, Legambiente torna a denunciare la piaga dei rifiuti abbandonati nei parchi urbani pubblicando i dati della nuova indagine park litter: nel 2025 sono stati 522 i rifiuti raccolti e catalogati nei 10 transetti eseguiti in 10 parchi urbani nella città di Napoli, quasi il 50% in meno dei rifiuti abbandonati lo scorso anno nei 10 parchi monitorati:Villa Comunale, Parco Viviani, Parco Villa Capriccio, Parco Re Ladislao, Parco Mascagna, Parco Massimo Troisi, Parco San Gaetano Errico, Parco Marianella, Parco Attianese, Parco Totò. Entrando nel dettaglio dei rifiuti rinvenuti, a farla da padrone i mozziconi di sigarette che rappresentano il 23,75% dei rifiuti raccolti (124 su 522 totali), seguiti da frammenti non identificabili di plastica (100, il 19,16%), e sacchetti di patatine, dolciumi e caramelle (21, il 4,02%). Raggruppati per categorie di materiali, i rifiuti dispersi nei parchi sono per il 62,60% di polimeri artificiali (plastiche) per un totale di 327 rifiuti, per il 10,30% di carta e cartone (54 rifiuti), per il 6,50% di vetro e ceramica (34) e per il 4,60% di metallo (24). La restante percentuale di rifiuti (16%) è composta da rifiuti in gomma, materiale organico, legno trattato, tessili, bioplastica e materiali misti e RAEE. Per quanto riguarda i mozziconi di sigarette, il parco in cui sono stati monitorati in maggior numero è il parco Viviani (38 mozziconi) seguito dal Parco Mascagna (33) e dalla Villa Comunale (20).
Zone di accumulo rifiuti: Legambiente, inoltre, sottolinea che le principali zone di accumulo dei rifiuti nei parchi urbani napoletani restano perlopiù sotto o nelle vicinanze di panchine e aree giochi (circa il 70%). I cestini per la raccolta dei rifiuti sono presenti in tutti i transetti monitorati, ma solo nel 40% dei casi (4 su 10 transetti) sono predisposti per la differenziazione dei rifiuti secondo materiali. Nell'indagine Park Litter la presenza di tombini e canali di scolo è stata rilevata in 9 dei 10 transetti monitorati (90%). Questo parametro è stato rilevato in quanto studi a livello mondiale hanno stabilito che uno dei principali vettori di rifiuti in ambiente marino sono proprio i canali e i corsi d’acqua spesso collegati con la rete fognaria urbana, e la principale fonte dei rifiuti è la cattiva gestione di quelli di origine urbana. Fontanelle o distributori di acqua potabile sono presenti nel 70% dei transetti monitorati (7 su 10).
“I parchi delle dieci municipalità di Napoli- commenta Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania- presentano condizioni molto eterogenee: alcuni risultano puliti e discretamente curati, ma nella maggior parte dei casi, soprattutto per quelli presenti nelle periferie, emerge una chiara carenza di manutenzione, con erba incolta, aiuole trascurate e aree giochi spesso sporche, interdette o circondate da verde non gestito. In alcune ville e parchi più degradati la situazione è resa ancora più critica da lavori in corso che da mesi lasciano zone interdette e prive di manutenzione, contribuendo a un senso generale di abbandono. Ricordiamo- conclude Ferro- le aree verdi pubbliche rendono da sempre servizi strategici alle nostre città per resistere all’aumento delle temperature, migliorare la qualità dell’aria, per le relazioni sociali e non sempre le amministrazioni hanno la giusta attenzione visto che spesso nei bilanci e nella programmazione mancano le risorse per la manutenzione, la gestione, la sicurezza e spesso sono abbandonate o chiuse".