Il titolare di un punto scommesse perde la causa contro un concorrente che aveva segnalato l’eccessiva vicinanza tra la sala giochi e il cimitero, ritenuto un “luogo sensibile” dalla legge regionale della Campania. E’ accaduto a San Giovanni a Teduccio, un quartiere di Napoli. Il Consiglio di Stato, come riportato da Agipronews, ha confermato la legittimità dell’annullamento della licenza di pubblica sicurezza rilasciata per un punto scommesse situato in via Repubbliche Marinare, nell’area orientale della città.
Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso, confermando quanto precedentemente stabilito dal Tar Campania: la vicinanza di soli 110 metri tra l'attività della società appellante e il cimitero – al cui interno è presente una cappella – ha portato i giudici a confermare l'illegittimità del rilascio della licenza, accogliendo così le ragioni della società concorrente. E' stata inoltre riconosciuta la piena legittimazione e l’interesse a ricorrere della società appellata: il Consiglio di Stato ha infatti sottolineato come due esercizi operanti nello stesso settore e nella stessa area urbana, pur "agendo come imprenditori nel medesimo settore, attingono al medesimo bacino di utenza e risentono, pertanto, di un effettivo danno al loro volume d’affari, in caso di apertura di una nuova impresa commerciale illegittimamente autorizzata”.
Inoltre, continua Agipronews, il Consiglio di Stato ha stabilito che "la dizione “luoghi di culto” sia di ampiezza tale da potervi ricomprendere anche i cimiteri in quanto deputati, tra l’altro, al culto dei defunti" e che quindi sono da considerarsi "luoghi sensibili" soggetti al distanziometro. Per queste motivazioni, il ricorso è stato respinto e la licenza per il punto scommesse rimane quindi annullata.
di Napoli Magazine
29/05/2025 - 14:42
Il titolare di un punto scommesse perde la causa contro un concorrente che aveva segnalato l’eccessiva vicinanza tra la sala giochi e il cimitero, ritenuto un “luogo sensibile” dalla legge regionale della Campania. E’ accaduto a San Giovanni a Teduccio, un quartiere di Napoli. Il Consiglio di Stato, come riportato da Agipronews, ha confermato la legittimità dell’annullamento della licenza di pubblica sicurezza rilasciata per un punto scommesse situato in via Repubbliche Marinare, nell’area orientale della città.
Il tribunale amministrativo ha respinto il ricorso, confermando quanto precedentemente stabilito dal Tar Campania: la vicinanza di soli 110 metri tra l'attività della società appellante e il cimitero – al cui interno è presente una cappella – ha portato i giudici a confermare l'illegittimità del rilascio della licenza, accogliendo così le ragioni della società concorrente. E' stata inoltre riconosciuta la piena legittimazione e l’interesse a ricorrere della società appellata: il Consiglio di Stato ha infatti sottolineato come due esercizi operanti nello stesso settore e nella stessa area urbana, pur "agendo come imprenditori nel medesimo settore, attingono al medesimo bacino di utenza e risentono, pertanto, di un effettivo danno al loro volume d’affari, in caso di apertura di una nuova impresa commerciale illegittimamente autorizzata”.
Inoltre, continua Agipronews, il Consiglio di Stato ha stabilito che "la dizione “luoghi di culto” sia di ampiezza tale da potervi ricomprendere anche i cimiteri in quanto deputati, tra l’altro, al culto dei defunti" e che quindi sono da considerarsi "luoghi sensibili" soggetti al distanziometro. Per queste motivazioni, il ricorso è stato respinto e la licenza per il punto scommesse rimane quindi annullata.