Il requisito della buona condotta, necessario per il rilascio di una licenza per l’installazione di apparecchi da gioco, non può essere assicurato, in quanto la ricorrente "aveva intrattenuto rapporti economici e imprenditoriali con società gravitanti nel mondo della criminalità organizzata". È la motivazione, come riporta Agipronews, con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto dalla titolare di una società operante nel settore dei giochi e scommesse, confermando quanto già disposto prima dalla Questura della Provincia di Barletta-Andria-Trani e successivamente dal Tar Puglia.
I giudici avevano anche accertato violazioni di natura tributaria e contributiva, oltre a precedenti penali a carico di familiari stretti. Il Consiglio di Stato, nella sentenza, ha ribadito che, in materia di autorizzazioni di polizia, è legittimo considerare fatti e circostanze non penalmente rilevanti ma significativi ai fini della valutazione dell’affidabilità del richiedente.
di Napoli Magazine
17/12/2025 - 17:28
Il requisito della buona condotta, necessario per il rilascio di una licenza per l’installazione di apparecchi da gioco, non può essere assicurato, in quanto la ricorrente "aveva intrattenuto rapporti economici e imprenditoriali con società gravitanti nel mondo della criminalità organizzata". È la motivazione, come riporta Agipronews, con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello proposto dalla titolare di una società operante nel settore dei giochi e scommesse, confermando quanto già disposto prima dalla Questura della Provincia di Barletta-Andria-Trani e successivamente dal Tar Puglia.
I giudici avevano anche accertato violazioni di natura tributaria e contributiva, oltre a precedenti penali a carico di familiari stretti. Il Consiglio di Stato, nella sentenza, ha ribadito che, in materia di autorizzazioni di polizia, è legittimo considerare fatti e circostanze non penalmente rilevanti ma significativi ai fini della valutazione dell’affidabilità del richiedente.