“Sarebbe riduttivo spiegare l’aumento di disturbi neuropsichiatrici tra giovani e giovanissimi esclusivamente o prevalentemente con la traumatica esperienza del Covid e del lockdown, che semmai ha aggravato gli effetti di due fattori, ben evidenziati, come la fragilità dei nuclei familiari e l’accesso precoce e sregolato agli smartphone e ai social media”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, Nm, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commentando l’audizione odierna dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Marina Terragni, nell’ambito dell’indagine sulla fragilità emotiva e psicologica dei più giovani.
“Alla fragilità delle famiglie e all’abuso di internet, come ad altre esigenze e problematiche che emergono dall’indagine - prosegue l’on. Brambilla - credo possano dare risposte adeguate il nuovo piano per la salute mentale, trasmesso nei giorni scorsi alla conferenza Stato-Regioni, e le iniziative a livello europeo e nazionale per regolare l’approccio dei minori al web. Il primo contiene importanti novità, per esempio lo psicologo di base, chiamato ad intercettare sul territorio le prime manifestazioni del disagio, anche tra bambini e adolescenti (proposta avanzata e fortemente sostenuta da Noi moderati) e le équipe multiprofessionali di transizione dedicate ai più giovani affetti da psicopatologia conclamata o in fieri, tra i 14 e i 22 anni. Le linee guida europee per la protezione dei minori nel mondo digitale e le iniziative legislative del nostro governo e quella, bipartisan, di molti parlamentari componenti della commissione infanzia per la cosiddetta age verification mirano appunto a superare l’attuale fase da “far west” nel rapporto tra bambini, adolescenti e il web con tutte le sue attrattive e i suoi rischi, tra cui il comprovato effetto sull’insorgenza di disturbi mentali gravi e meno gravi”.
di Napoli Magazine
22/07/2025 - 16:00
“Sarebbe riduttivo spiegare l’aumento di disturbi neuropsichiatrici tra giovani e giovanissimi esclusivamente o prevalentemente con la traumatica esperienza del Covid e del lockdown, che semmai ha aggravato gli effetti di due fattori, ben evidenziati, come la fragilità dei nuclei familiari e l’accesso precoce e sregolato agli smartphone e ai social media”. Lo ha detto l’on. Michela Vittoria Brambilla, Nm, presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, commentando l’audizione odierna dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Marina Terragni, nell’ambito dell’indagine sulla fragilità emotiva e psicologica dei più giovani.
“Alla fragilità delle famiglie e all’abuso di internet, come ad altre esigenze e problematiche che emergono dall’indagine - prosegue l’on. Brambilla - credo possano dare risposte adeguate il nuovo piano per la salute mentale, trasmesso nei giorni scorsi alla conferenza Stato-Regioni, e le iniziative a livello europeo e nazionale per regolare l’approccio dei minori al web. Il primo contiene importanti novità, per esempio lo psicologo di base, chiamato ad intercettare sul territorio le prime manifestazioni del disagio, anche tra bambini e adolescenti (proposta avanzata e fortemente sostenuta da Noi moderati) e le équipe multiprofessionali di transizione dedicate ai più giovani affetti da psicopatologia conclamata o in fieri, tra i 14 e i 22 anni. Le linee guida europee per la protezione dei minori nel mondo digitale e le iniziative legislative del nostro governo e quella, bipartisan, di molti parlamentari componenti della commissione infanzia per la cosiddetta age verification mirano appunto a superare l’attuale fase da “far west” nel rapporto tra bambini, adolescenti e il web con tutte le sue attrattive e i suoi rischi, tra cui il comprovato effetto sull’insorgenza di disturbi mentali gravi e meno gravi”.