Valutare l'opportunità di ridurre l’aliquota IVA applicata agli alimenti dietetici veterinari destinati ad animali da compagnia, in quanto assimilabili ai medicinali veterinari sotto il profilo della finalità terapeutica. Lo chiede un ordine del giorno firmato dall’on. Michela Vittoria Brambilla, Nm, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, e accolto nella notte dal governo in sede di esame della legge di bilancio.
“Il segmento degli alimenti dietetici terapeutici rappresenta circa il 13% del mercato totale degli alimenti per animali da compagnia e vale (fonte Circana) circa 412 milioni di euro. Si tratta di prodotti acquistati su raccomandazione del medico veterinario per la gestione di specifiche patologie (ad esempio, patologie gastrointestinali, renali, epatiche, dermatologiche) che hanno finalità terapeutica più che nutrizionale. Di qui l’esigenza di ridurre la pressione fiscale, a vantaggio dei proprietari economicamente più deboli. Peraltro, ricorda lo stesso odg, “gli alimenti per animali da compagnia sono fra i beni che gli Stati membri possono assoggettare ad aliquota IVA ridotta in base a quanto previsto dall’art. 98 della Direttiva europea 2006/112/CE”.
di Napoli Magazine
30/12/2025 - 14:41
Valutare l'opportunità di ridurre l’aliquota IVA applicata agli alimenti dietetici veterinari destinati ad animali da compagnia, in quanto assimilabili ai medicinali veterinari sotto il profilo della finalità terapeutica. Lo chiede un ordine del giorno firmato dall’on. Michela Vittoria Brambilla, Nm, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, e accolto nella notte dal governo in sede di esame della legge di bilancio.
“Il segmento degli alimenti dietetici terapeutici rappresenta circa il 13% del mercato totale degli alimenti per animali da compagnia e vale (fonte Circana) circa 412 milioni di euro. Si tratta di prodotti acquistati su raccomandazione del medico veterinario per la gestione di specifiche patologie (ad esempio, patologie gastrointestinali, renali, epatiche, dermatologiche) che hanno finalità terapeutica più che nutrizionale. Di qui l’esigenza di ridurre la pressione fiscale, a vantaggio dei proprietari economicamente più deboli. Peraltro, ricorda lo stesso odg, “gli alimenti per animali da compagnia sono fra i beni che gli Stati membri possono assoggettare ad aliquota IVA ridotta in base a quanto previsto dall’art. 98 della Direttiva europea 2006/112/CE”.