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Basket, Italia, Pozzecco verso gli Europei: "Tengo alta l'asticella, il sistema deve valorizzare gli italiani"
12.06.2025 12:40 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

A 76 giorni dagli Europei, con la finale scudetto al via in queste ore, il ct Gianmarco Pozzecco ha fatto il punto della situazione in un'intervista pubblicata su La Stampa: "Ho la fortuna di avere uno staff di grandissimo livello. Tre anni fa, quando ho scelto dei giovani e per qualcuno poco esperti, mi sono piovute addosso un po' di critiche. Ora Riccardo Fois fa l'assistente in NBA ai Sacramento Kings, Edoardo Casalone è il secondo in Francia e in Eurolega al Villeurbanne, Federico Fucà è un punto di riferimento a Reggio Emilia. Al mio fianco c'è anche Matteo Panichi: riduttivo definirlo un grande preparatore atletico, rappresenta un valore aggiunto inestimabile".

Discorso che si aggancia benissimo a Peppe Poeta, pronto a vivere la finale con Bologna.

"Sta dimostrando quello che sapevo: non è solo empatico e una persona straordinaria, ma è già un grandissimo allenatore con tutte le qualità per gestire una squadra. Ormai si considerano grandi allenatori solo quelli che insultano o cambiano 48 mila schemi. Brescia gioca di gran lunga la migliore pallacanestro della Serie A: non c'è un giocatore che non prenda un tiro fuori dalle proprie corde. Peppe è già più avanti di me rispetto a quando ho iniziato ad allenare. Farei volentieri il suo secondo, come di Casalone, Fucà e Fois. Meritano di allenare grandi squadre. Se prendessero il mio posto in azzurro sarei l'uomo più felice della terra. Poeta, al momento, è la persona più indicata a sostituirmi".

Pensieri che si collegano con la scadenza del suo contratto, post Europei.

"Sono un uomo di sport e conosco le regole d'ingaggio. Quando ci sarà necessità di un cambiamento il presidente Petrucci, al quale sarò sempre legatissimo e gratissimo, prenderà la decisione migliore per il bene della Nazionale e sarò il primo sostenitore. Sono pentito solo del PreOlimpico della scorsa estate: ho fatto scelte un po' forzate. Per questi Europei mi focalizzerò su quelle caratteristiche imprescindibili degli Europei del 2022 e dei Mondiali 2023. Una Nazionale deve essere il giusto mix tra il talento e la costruzione di un'identità di squadra. Vent'anni fa convocavi i migliori giocatori, li facevi giocare insieme e la cosa più o meno funzionava. Adesso no: c'è bisogno di un gruppo identitario.Per me Melli resta un punto di riferimento in tutte e due le voci".

Il presente, intanto, è tutto per l'azzurro.

"Mi piacerebbe un club, ma sono focalizzato sulla Nazionale. Non ho ancora valutato eventuali offerte, un giorno lo farò. Nei pensieri, ora, c'è solo il ruolo di ct agli Europei".

Il ct ha commentato anche l'ipotesi di poter contare su un naturalizzato come Donte DiVincenzo o Darius Thompson: "Non dipende da me e nemmeno dalla Federazione, ma dalla burocrazia. Stavolta spero di essere più fortunato e poter scegliere".

Il ct non vuole cadere nel giochino delle previsioni.

"Non sono uno che spegne le speranze, tengo alta l'asticella: a quelli passati e ai Mondiali non abbiamo fatto male. Adesso, però, è quasi fantascientifico azzardare previsioni con squadra che possono essere ribaltate dall'ingresso dei "passaportati". Aver creato grande attaccamento a questa Nazionale ha però un valore inestimabile. Adesso il sistema basket deve riscoprire e tutelare l'italianità, far crescere e responsabilizzare i nostri giocatori. Più italiani portano maggiore identificazione, anche nel calcio. Con il massimo rispetto, non vedo squadre con ossature di giocatori italiani come un tempo. Spalletti, o il ct di turno, cosa può fare?".

Tornando all'imminente finale scudetto: il ct si aspetta una serie molto incerta.

"Sarà una finale spettacolare, equilibrata. Vinca il migliore, non mi dispiacerebbe vedere gli italiani protagonisti".

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Basket, Italia, Pozzecco verso gli Europei: "Tengo alta l'asticella, il sistema deve valorizzare gli italiani"

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12/06/2025 - 12:40

A 76 giorni dagli Europei, con la finale scudetto al via in queste ore, il ct Gianmarco Pozzecco ha fatto il punto della situazione in un'intervista pubblicata su La Stampa: "Ho la fortuna di avere uno staff di grandissimo livello. Tre anni fa, quando ho scelto dei giovani e per qualcuno poco esperti, mi sono piovute addosso un po' di critiche. Ora Riccardo Fois fa l'assistente in NBA ai Sacramento Kings, Edoardo Casalone è il secondo in Francia e in Eurolega al Villeurbanne, Federico Fucà è un punto di riferimento a Reggio Emilia. Al mio fianco c'è anche Matteo Panichi: riduttivo definirlo un grande preparatore atletico, rappresenta un valore aggiunto inestimabile".

Discorso che si aggancia benissimo a Peppe Poeta, pronto a vivere la finale con Bologna.

"Sta dimostrando quello che sapevo: non è solo empatico e una persona straordinaria, ma è già un grandissimo allenatore con tutte le qualità per gestire una squadra. Ormai si considerano grandi allenatori solo quelli che insultano o cambiano 48 mila schemi. Brescia gioca di gran lunga la migliore pallacanestro della Serie A: non c'è un giocatore che non prenda un tiro fuori dalle proprie corde. Peppe è già più avanti di me rispetto a quando ho iniziato ad allenare. Farei volentieri il suo secondo, come di Casalone, Fucà e Fois. Meritano di allenare grandi squadre. Se prendessero il mio posto in azzurro sarei l'uomo più felice della terra. Poeta, al momento, è la persona più indicata a sostituirmi".

Pensieri che si collegano con la scadenza del suo contratto, post Europei.

"Sono un uomo di sport e conosco le regole d'ingaggio. Quando ci sarà necessità di un cambiamento il presidente Petrucci, al quale sarò sempre legatissimo e gratissimo, prenderà la decisione migliore per il bene della Nazionale e sarò il primo sostenitore. Sono pentito solo del PreOlimpico della scorsa estate: ho fatto scelte un po' forzate. Per questi Europei mi focalizzerò su quelle caratteristiche imprescindibili degli Europei del 2022 e dei Mondiali 2023. Una Nazionale deve essere il giusto mix tra il talento e la costruzione di un'identità di squadra. Vent'anni fa convocavi i migliori giocatori, li facevi giocare insieme e la cosa più o meno funzionava. Adesso no: c'è bisogno di un gruppo identitario.Per me Melli resta un punto di riferimento in tutte e due le voci".

Il presente, intanto, è tutto per l'azzurro.

"Mi piacerebbe un club, ma sono focalizzato sulla Nazionale. Non ho ancora valutato eventuali offerte, un giorno lo farò. Nei pensieri, ora, c'è solo il ruolo di ct agli Europei".

Il ct ha commentato anche l'ipotesi di poter contare su un naturalizzato come Donte DiVincenzo o Darius Thompson: "Non dipende da me e nemmeno dalla Federazione, ma dalla burocrazia. Stavolta spero di essere più fortunato e poter scegliere".

Il ct non vuole cadere nel giochino delle previsioni.

"Non sono uno che spegne le speranze, tengo alta l'asticella: a quelli passati e ai Mondiali non abbiamo fatto male. Adesso, però, è quasi fantascientifico azzardare previsioni con squadra che possono essere ribaltate dall'ingresso dei "passaportati". Aver creato grande attaccamento a questa Nazionale ha però un valore inestimabile. Adesso il sistema basket deve riscoprire e tutelare l'italianità, far crescere e responsabilizzare i nostri giocatori. Più italiani portano maggiore identificazione, anche nel calcio. Con il massimo rispetto, non vedo squadre con ossature di giocatori italiani come un tempo. Spalletti, o il ct di turno, cosa può fare?".

Tornando all'imminente finale scudetto: il ct si aspetta una serie molto incerta.

"Sarà una finale spettacolare, equilibrata. Vinca il migliore, non mi dispiacerebbe vedere gli italiani protagonisti".

Fonte: Sport Mediaset