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Basket, Napoli, Andrisani: "Accoglienza pazzesca in città, Milicic è molto amato"
20.02.2024 16:30 di Napoli Magazine

A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio", è intervenuto Cristian Andrisani, dirigente segreteria sportiva Napoli Basket: "Noi il 6 novembre 2018, spero di non sbagliare, giocavamo una partita a Casalnuovo una partita contro il Battipaglia con circa 50 spettatori, c’era in contemporanea Napoli-PSG. Con il medesimo gruppo – salvo cambiamenti necessari - siamo arrivati a vincere la Coppa Italia: è più di una favola. C’è grandissimo entusiasmo colto anche dall’amministrazione comunale che ci ha parlato di un nuovo palazzetto che sembra essere ormai concreto. C’è tanta fame di basket, è arrivato il momento di avere un palazzetto in linea con questa società, perché poco meno di 4.000 posti sono davvero pochissimi. Noi almeno abbiamo avuto il PalaBarbuto, ce lo teniamo stretto, lo abbiamo reso funzionale, ma serve una struttura più ampia per raccogliere le 5.000/7.000 persone che lasciamo la domenica a casa. L’incasso al botteghino, per una società di basket, è fondamentale. La voce biglietteria è davvero importante, quindi rinunciare a parte di incassi – e quest’anno ne stiamo soffrendo tantissimo – non è sostenibile. Noi e Scafati siamo le società con i prezzi più bassi d’Italia e questo toglie risorse, ma continuiamo a investire grazie a tre soci che tengono moltissimo al basket e alla città di Napoli. Il nostro simbolo rappresenta la città di Napoli. Percorso nelle Final Eight? Avevamo poche speranze, sembravamo la vittima sacrificale, visto e considerato che Brescia ci aveva battuti. Ce la siamo giocata punto a punto, abbiamo vinto; contro Reggio Emilia siamo andati a giocare sempre con lo sfavore del pronostico, eravamo sotto e siamo venuti fuori; in finale Milano che aveva precedentemente battuto la Reyer, non esattamente l’ultima della classe, con un budget altissimo e alla fine ce l’abbiamo fatta. Markel Brown come ‘spia’? Tant’è vero che abbiamo recuperato palla nell’azione successiva (ride, ndr). Un lungo in più per lottare ai playoff? Sicuramente la società non si tira indietro alle richieste di coach Milicic. Il gruppo è solido. Owens? Mangia tanto, beato lui (ride, ndr). Ha preso qualche kilo da quando è a Napoli, ma è filiforme, c’è poco da fare. Milicic è molto amato a Napoli, un personaggio, integratissimo in città, ha imparato l’italiano, vive di basket e ha cominciato a vivere anche la città. Sokolowksi ha dormito con la coppa? Ha fatto tutto il viaggio abbracciato alla coppa. Se lo merita. Lui è stato fino agli ultimi secondi in dubbio per giocare la finale. Accoglienza di Napoli? Abbiamo diluito un po’ l’accoglienza per evitare problemi alla viabilità. C’è stato un bagno di folla alla stazione, poi al PalaBarbuto dove i giocatori si sono cambiati per andare al Comune dove abbiamo trovato un’accoglienza pazzesca. Vorrei fare i complimenti anche all’utilizzo del VAR che abbiamo avuto nel basket, chiamato in maniera autonoma anche dagli arbitri. Non credo che questo si vedrà, purtroppo, mai nel calcio. Il basket è 100 anni avanti rispetto agli altri sport".

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20/02/2024 - 16:30

A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio", è intervenuto Cristian Andrisani, dirigente segreteria sportiva Napoli Basket: "Noi il 6 novembre 2018, spero di non sbagliare, giocavamo una partita a Casalnuovo una partita contro il Battipaglia con circa 50 spettatori, c’era in contemporanea Napoli-PSG. Con il medesimo gruppo – salvo cambiamenti necessari - siamo arrivati a vincere la Coppa Italia: è più di una favola. C’è grandissimo entusiasmo colto anche dall’amministrazione comunale che ci ha parlato di un nuovo palazzetto che sembra essere ormai concreto. C’è tanta fame di basket, è arrivato il momento di avere un palazzetto in linea con questa società, perché poco meno di 4.000 posti sono davvero pochissimi. Noi almeno abbiamo avuto il PalaBarbuto, ce lo teniamo stretto, lo abbiamo reso funzionale, ma serve una struttura più ampia per raccogliere le 5.000/7.000 persone che lasciamo la domenica a casa. L’incasso al botteghino, per una società di basket, è fondamentale. La voce biglietteria è davvero importante, quindi rinunciare a parte di incassi – e quest’anno ne stiamo soffrendo tantissimo – non è sostenibile. Noi e Scafati siamo le società con i prezzi più bassi d’Italia e questo toglie risorse, ma continuiamo a investire grazie a tre soci che tengono moltissimo al basket e alla città di Napoli. Il nostro simbolo rappresenta la città di Napoli. Percorso nelle Final Eight? Avevamo poche speranze, sembravamo la vittima sacrificale, visto e considerato che Brescia ci aveva battuti. Ce la siamo giocata punto a punto, abbiamo vinto; contro Reggio Emilia siamo andati a giocare sempre con lo sfavore del pronostico, eravamo sotto e siamo venuti fuori; in finale Milano che aveva precedentemente battuto la Reyer, non esattamente l’ultima della classe, con un budget altissimo e alla fine ce l’abbiamo fatta. Markel Brown come ‘spia’? Tant’è vero che abbiamo recuperato palla nell’azione successiva (ride, ndr). Un lungo in più per lottare ai playoff? Sicuramente la società non si tira indietro alle richieste di coach Milicic. Il gruppo è solido. Owens? Mangia tanto, beato lui (ride, ndr). Ha preso qualche kilo da quando è a Napoli, ma è filiforme, c’è poco da fare. Milicic è molto amato a Napoli, un personaggio, integratissimo in città, ha imparato l’italiano, vive di basket e ha cominciato a vivere anche la città. Sokolowksi ha dormito con la coppa? Ha fatto tutto il viaggio abbracciato alla coppa. Se lo merita. Lui è stato fino agli ultimi secondi in dubbio per giocare la finale. Accoglienza di Napoli? Abbiamo diluito un po’ l’accoglienza per evitare problemi alla viabilità. C’è stato un bagno di folla alla stazione, poi al PalaBarbuto dove i giocatori si sono cambiati per andare al Comune dove abbiamo trovato un’accoglienza pazzesca. Vorrei fare i complimenti anche all’utilizzo del VAR che abbiamo avuto nel basket, chiamato in maniera autonoma anche dagli arbitri. Non credo che questo si vedrà, purtroppo, mai nel calcio. Il basket è 100 anni avanti rispetto agli altri sport".