Le pagine della Gazzetta di Reggio accolgono un'intervista a Mouhamed Faye, centro della Reggiana, infortunatosi nell'ultima gara di Serie A a Trento ma con la speranza di recuperare dalla distorsione alla caviglia in tempo per l'inizio dei playoff (17-18 maggio): "Col basket ho cominciato per piacere ma anche per caso: vicino a dove giocavo a calcio coi miei amici c'era un campetto di basket. Una volta ho provato anch'io e lì è cominciata la passione. A distanza di circa 10 mesi, ho deciso di concentrarmi sul basket seriamente e sono andato in un'accademia a Dakar. Dopo un anno sono venuto alla Pallacanestro Reggiana. La mia famiglia un pochino mi manca: è normale, visto che sto facendo questo lavoro qui in Italia. Se si vuole diventare qualcuno bisogna fare sacrifici, come lasciare la famiglia e lavorare duro. In Senegal ho intenzione di andarci d'estate quando avrò tempo, farò almeno 2 o 3 settimane per salutare i miei genitori, i miei fratelli e tutti i miei amici. Sogno NBA? Punto in alto ma non è un'ossessione dover andare per forza in NBA o in Eurolega. Per me l'unica cosa davvero importante è provare a controllare il presente. Io cerco di fare del mio meglio e di dare il massimo per arrivare tra i più alti livelli del basket. Per me conta che oggi sto approfittando del tempo che ho qui a Reggio per crescere: ora sono molto concentrato sul presente e sulla squadra, poi dopo vedremo. Aree di miglioramento? Direi tutto: anche se hai una abilità per non perderla devi lavorarci ogni giorno per migliorarla. Il tempo ce l'ho e spero di poter avere la salute per potermi allenare e non avere interruzioni".
di Napoli Magazine
06/05/2025 - 21:20
Le pagine della Gazzetta di Reggio accolgono un'intervista a Mouhamed Faye, centro della Reggiana, infortunatosi nell'ultima gara di Serie A a Trento ma con la speranza di recuperare dalla distorsione alla caviglia in tempo per l'inizio dei playoff (17-18 maggio): "Col basket ho cominciato per piacere ma anche per caso: vicino a dove giocavo a calcio coi miei amici c'era un campetto di basket. Una volta ho provato anch'io e lì è cominciata la passione. A distanza di circa 10 mesi, ho deciso di concentrarmi sul basket seriamente e sono andato in un'accademia a Dakar. Dopo un anno sono venuto alla Pallacanestro Reggiana. La mia famiglia un pochino mi manca: è normale, visto che sto facendo questo lavoro qui in Italia. Se si vuole diventare qualcuno bisogna fare sacrifici, come lasciare la famiglia e lavorare duro. In Senegal ho intenzione di andarci d'estate quando avrò tempo, farò almeno 2 o 3 settimane per salutare i miei genitori, i miei fratelli e tutti i miei amici. Sogno NBA? Punto in alto ma non è un'ossessione dover andare per forza in NBA o in Eurolega. Per me l'unica cosa davvero importante è provare a controllare il presente. Io cerco di fare del mio meglio e di dare il massimo per arrivare tra i più alti livelli del basket. Per me conta che oggi sto approfittando del tempo che ho qui a Reggio per crescere: ora sono molto concentrato sul presente e sulla squadra, poi dopo vedremo. Aree di miglioramento? Direi tutto: anche se hai una abilità per non perderla devi lavorarci ogni giorno per migliorarla. Il tempo ce l'ho e spero di poter avere la salute per potermi allenare e non avere interruzioni".