DIMARO FOLGARIDA - Come numero di maglia ha scelto il 27, un escamotage per avere comunque qualcosa del 9, il numero dei centravanti, quello che nel Napoli appartiene a Romelu Lukaku. 2+7 fa 9, così Lucca ha trovato una via alternativa un po’ come quando Zamorano nell’Inter indossò il 18 (1+8) succedaneo del numero 9. L’inno della Champions al Maradona è conosciuto da tutto il mondo per la sua potenza emotiva, i decibel d’amore che sa sprigionare. Tanti giocatori, anche delle squadre avversarie, hanno raccontato le loro impressioni nell’ascoltare il pre-partita del Maradona. Lucca l’ha vissuto da avversario ai tempi dell’Ajax, nell’anno del terzo scudetto del Napoli è rimasto in panchina sia all’andata ad Amsterdam che al ritorno al Maradona: “Mi sono venuto i brividi, non vedo l’ora di giocarci”. Ha voluto fortemente il Napoli, l’ha raccontato in maniera netta: “Napoli è sempre stato l'unico mio obiettivo, la mia prima scelta, insieme al direttore, al presidente ed al mister, mi hanno voluto fortemente, è un percorso che sta iniziando e che può finire poi benissimo con i Mondiali e devo giocarmi le mie carte nella maniera corretta e lavorare settimana dopo settimana". Gattuso lo segue, ha avuto dei contatti nel corso di quest’estate: "Mi ha manifestato la sua stima, ci siamo parlati 2-3 minuti per un saluto e per chiedermi come stavo e dov'ero in vacanza". Lucca, quando a Lecce ha preteso di calciare un rigore, ha dimostrato grande personalità. La consapevolezza delle scelte, la capacità di affermare il proprio peso dentro il contesto dello spogliatoio sono virtù coltivate durante il suo percorso in cui dalla Promozione alla serie A: "La gavetta mi ha aiutato molto a crescere, mi sono confrontato già dai 14-15 anni con rivali più grandi, soprattutto Promozione, Eccellenza, lì il giovane lo vedono un po' da intimorire, ma lo consiglio molto perché ti fa avere molta cazzimma, ma sono orgoglioso del mio percorso, so solo io da dove sono partito, quanto ho lavorato per arrivare qui”. I tifosi del Napoli potranno ammirare Lucca per la prima volta con la maglia azzurra domani alle 18 nell’amichevole contro l’Arezzo. È l’occasione per distribuire minutaggio, mettere il ritmo-partita nelle gambe, probabilmente alternerà sistemi di gioco, soluzioni, idee. Raspadori alle spalle della punta, il tridente usando magari prima Lukaku e poi Lucca al centro dell’attacco, i movimenti di De Bruyne, il laboratorio tattico di Conte si sta formando proprio a Dimaro e avrà diverse sfaccettature da proporre.
di Napoli Magazine
21/07/2025 - 19:57
DIMARO FOLGARIDA - Come numero di maglia ha scelto il 27, un escamotage per avere comunque qualcosa del 9, il numero dei centravanti, quello che nel Napoli appartiene a Romelu Lukaku. 2+7 fa 9, così Lucca ha trovato una via alternativa un po’ come quando Zamorano nell’Inter indossò il 18 (1+8) succedaneo del numero 9. L’inno della Champions al Maradona è conosciuto da tutto il mondo per la sua potenza emotiva, i decibel d’amore che sa sprigionare. Tanti giocatori, anche delle squadre avversarie, hanno raccontato le loro impressioni nell’ascoltare il pre-partita del Maradona. Lucca l’ha vissuto da avversario ai tempi dell’Ajax, nell’anno del terzo scudetto del Napoli è rimasto in panchina sia all’andata ad Amsterdam che al ritorno al Maradona: “Mi sono venuto i brividi, non vedo l’ora di giocarci”. Ha voluto fortemente il Napoli, l’ha raccontato in maniera netta: “Napoli è sempre stato l'unico mio obiettivo, la mia prima scelta, insieme al direttore, al presidente ed al mister, mi hanno voluto fortemente, è un percorso che sta iniziando e che può finire poi benissimo con i Mondiali e devo giocarmi le mie carte nella maniera corretta e lavorare settimana dopo settimana". Gattuso lo segue, ha avuto dei contatti nel corso di quest’estate: "Mi ha manifestato la sua stima, ci siamo parlati 2-3 minuti per un saluto e per chiedermi come stavo e dov'ero in vacanza". Lucca, quando a Lecce ha preteso di calciare un rigore, ha dimostrato grande personalità. La consapevolezza delle scelte, la capacità di affermare il proprio peso dentro il contesto dello spogliatoio sono virtù coltivate durante il suo percorso in cui dalla Promozione alla serie A: "La gavetta mi ha aiutato molto a crescere, mi sono confrontato già dai 14-15 anni con rivali più grandi, soprattutto Promozione, Eccellenza, lì il giovane lo vedono un po' da intimorire, ma lo consiglio molto perché ti fa avere molta cazzimma, ma sono orgoglioso del mio percorso, so solo io da dove sono partito, quanto ho lavorato per arrivare qui”. I tifosi del Napoli potranno ammirare Lucca per la prima volta con la maglia azzurra domani alle 18 nell’amichevole contro l’Arezzo. È l’occasione per distribuire minutaggio, mettere il ritmo-partita nelle gambe, probabilmente alternerà sistemi di gioco, soluzioni, idee. Raspadori alle spalle della punta, il tridente usando magari prima Lukaku e poi Lucca al centro dell’attacco, i movimenti di De Bruyne, il laboratorio tattico di Conte si sta formando proprio a Dimaro e avrà diverse sfaccettature da proporre.