Calcio
AIA - Zappi: "Faremo ascoltare le comunicazioni negli stadi tra arbitro e VAR, Rocchi ha la mia fiducia"
03.07.2025 15:56 di Napoli Magazine

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il Presidente dell’AIA Antonio Zappi: "Trasparenza nelle decisioni arbitrali? Questo è stato sempre uno degli obiettivi fermi e prioritari della nostra presidenza, ovvero quello di garantire un maggiore apertura alla conoscenza dei processi decisionali che ci permettesse di aumentare il rispetto verso la figura dell'arbitro e una maggiore trasparenza delle comunicazione tra l’arbitro e il Var. Siamo nella fase finale della sperimentazione del var a chiamata. Nelle prossime settimane gli organi predisposti che si occupano di introdurre le innovazioni tecnologiche nel mondo arbitrale e di notificare le regole daranno l’annuncio ufficiale della fine della sperimentazione. La richiesta è stata fatta dal Presidente Federale, io non posso anticipare nulla poiché non sarebbe corretto. In Italia ci sono molti arbitri che occupano posizioni di vertice e che stanno facendo molto bene. Sarebbe ingeneroso dire che non ci sono, ma a volte ci sono delle situazioni congiunturali che impediscono di raggiungere i traguardi prefissati  e che si possono raggiungere lavorando sulle riforme prospettiche, ovvero che abbiano le ambizioni di creare le condizioni di valorizzazione migliori possibili per il gruppo degli arbitri di vertice. Il problema quantitativo della Can si rifletté sull'impiego dei giovani arbitri. Le attuali dimensioni della Can non permettono delle formazioni tali per cui i giovani arbitri possano crescere velocemente e essere inseriti in un contesto di certo livello poiché, aspettando le naturali turnazioni delle gare, c’era un turno di impiego troppo ampio e largo rispetto alle gare stabilite a discapito dei nuovi arbitri. Noi abbiamo dato un’indicazione chiara a Gianluca Rocchi di lavorare in questa direzione per risolvere il problema. Gianluca Rocchi aveva un contratto biennale in cui era presente anche la continuità di incarico. Quindi non ha bisogno di una conferma tecnica, ma ci tengo a ribadire che è confermato con grande fiducia come designatore arbitrale, nonostante avrei potuto avere delle prerogative di verifica sul suo ruolo. Open Var fa parte di una di quelle attività che permettano di garantire una maggiore trasparenza e comunicazione delle decisioni arbitrali. Quello che non è accettabile è che di fronte alla scibilità, alla nostra apertura e disponibilità ad ammettere un errore, ci si accanisca e si facciano costruzioni mediatiche dal punto di vista della condanna, dell’atteggiamento dell’arbitro e, soprattutto, non è corretto strumentalizzare una frase o utilizzare qualcosa per mettere in difficoltà un nostro dirigente. Violenze sugli arbitri? Il contrasto alla violenza era un punto preliminare del nostro programma. C’è stato impegno costante e un'interlocuzione costante con alcuni personaggi del mondo della politica tra cui il Ministro Abodi che ringrazio ancora una volta poiché il nostro provvedimento è entrato nel decreto dello Sport. Ne approfitto per ringraziare il governo e tutte le forze politiche poiché tutti hanno capito l’importanza di proteggere gli arbitri e il sistema arbitrale all’interno del calcio. Noi non vogliamo che nessuno venga arrestato, ma chi assale un arbitro rischia la reclusione di deterrenza. Dal giorno in cui il provvedimento e il decreto legge sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi il nostro auspicio e la speranza è che, con la modifica dell’articolo 583 del 2. comma del Codice Penale da due a sedici anni di reclusione a ragione della proporzionalità delle lesioni, ci sia un provvedimento penalmente efficace per funzioni di deterrenza per situazioni di violenza. Dopo di che, vorremmo promuovere delle situazioni preventive e culturali per prevenire il fenomeno delle violenze. L’arbitro deve essere umanizzato e quindi il mondo deve conoscere e si deve avvicinare alla sua figura soprattutto per coloro che credono che gli arbitri siano solo i distruttori dei sogni dei tifosi. Bisogna far capire chi è l’arbitro e quali sono i suoi compiti in campo sotto le pressione dei tifosi e dei giocatori".

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AIA - Zappi: "Faremo ascoltare le comunicazioni negli stadi tra arbitro e VAR, Rocchi ha la mia fiducia"

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03/07/2025 - 15:56

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto il Presidente dell’AIA Antonio Zappi: "Trasparenza nelle decisioni arbitrali? Questo è stato sempre uno degli obiettivi fermi e prioritari della nostra presidenza, ovvero quello di garantire un maggiore apertura alla conoscenza dei processi decisionali che ci permettesse di aumentare il rispetto verso la figura dell'arbitro e una maggiore trasparenza delle comunicazione tra l’arbitro e il Var. Siamo nella fase finale della sperimentazione del var a chiamata. Nelle prossime settimane gli organi predisposti che si occupano di introdurre le innovazioni tecnologiche nel mondo arbitrale e di notificare le regole daranno l’annuncio ufficiale della fine della sperimentazione. La richiesta è stata fatta dal Presidente Federale, io non posso anticipare nulla poiché non sarebbe corretto. In Italia ci sono molti arbitri che occupano posizioni di vertice e che stanno facendo molto bene. Sarebbe ingeneroso dire che non ci sono, ma a volte ci sono delle situazioni congiunturali che impediscono di raggiungere i traguardi prefissati  e che si possono raggiungere lavorando sulle riforme prospettiche, ovvero che abbiano le ambizioni di creare le condizioni di valorizzazione migliori possibili per il gruppo degli arbitri di vertice. Il problema quantitativo della Can si rifletté sull'impiego dei giovani arbitri. Le attuali dimensioni della Can non permettono delle formazioni tali per cui i giovani arbitri possano crescere velocemente e essere inseriti in un contesto di certo livello poiché, aspettando le naturali turnazioni delle gare, c’era un turno di impiego troppo ampio e largo rispetto alle gare stabilite a discapito dei nuovi arbitri. Noi abbiamo dato un’indicazione chiara a Gianluca Rocchi di lavorare in questa direzione per risolvere il problema. Gianluca Rocchi aveva un contratto biennale in cui era presente anche la continuità di incarico. Quindi non ha bisogno di una conferma tecnica, ma ci tengo a ribadire che è confermato con grande fiducia come designatore arbitrale, nonostante avrei potuto avere delle prerogative di verifica sul suo ruolo. Open Var fa parte di una di quelle attività che permettano di garantire una maggiore trasparenza e comunicazione delle decisioni arbitrali. Quello che non è accettabile è che di fronte alla scibilità, alla nostra apertura e disponibilità ad ammettere un errore, ci si accanisca e si facciano costruzioni mediatiche dal punto di vista della condanna, dell’atteggiamento dell’arbitro e, soprattutto, non è corretto strumentalizzare una frase o utilizzare qualcosa per mettere in difficoltà un nostro dirigente. Violenze sugli arbitri? Il contrasto alla violenza era un punto preliminare del nostro programma. C’è stato impegno costante e un'interlocuzione costante con alcuni personaggi del mondo della politica tra cui il Ministro Abodi che ringrazio ancora una volta poiché il nostro provvedimento è entrato nel decreto dello Sport. Ne approfitto per ringraziare il governo e tutte le forze politiche poiché tutti hanno capito l’importanza di proteggere gli arbitri e il sistema arbitrale all’interno del calcio. Noi non vogliamo che nessuno venga arrestato, ma chi assale un arbitro rischia la reclusione di deterrenza. Dal giorno in cui il provvedimento e il decreto legge sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi il nostro auspicio e la speranza è che, con la modifica dell’articolo 583 del 2. comma del Codice Penale da due a sedici anni di reclusione a ragione della proporzionalità delle lesioni, ci sia un provvedimento penalmente efficace per funzioni di deterrenza per situazioni di violenza. Dopo di che, vorremmo promuovere delle situazioni preventive e culturali per prevenire il fenomeno delle violenze. L’arbitro deve essere umanizzato e quindi il mondo deve conoscere e si deve avvicinare alla sua figura soprattutto per coloro che credono che gli arbitri siano solo i distruttori dei sogni dei tifosi. Bisogna far capire chi è l’arbitro e quali sono i suoi compiti in campo sotto le pressione dei tifosi e dei giocatori".