Honest Ahanor, neo difensore dell'Atalanta, ha parlato alla conferenza stampa di presentazione a Zingonia: "Il mio prezzo è uno stimolo per la fiducia ricevuta da una società come l'Atalanta. Sono cifre di cui a un ragazzo di 17 anni deve importare poco, devo pensare ad andare in campo e giocare. Non ho paura, sono in un ambiente fantastico con persone per bene. Posso contare sempre su un appoggio. La Champions è una sfida che mi entusiasma, se arriverà la accoglierò come merita. Sono qua per dare una mano alla squadra. La scelta di venire qui è per il progetto adatto a me, la questione del ruolo è relativa. Se serve che continui a fare l'esterno farò l'esterno, altrimenti il difensore. Ho la caratteristica di appoggiare la fase d'attacco comunque. Sono nato ad Aversa ma a 1 anno d'età ho seguito mia mamma a Genova. Stavo in un'abbazia con un campetto a sette sopra: ci hanno aperto una scuola calcio, ho chiesto di poter giocare con loro e dopo tre anni sono andato al Genoa. Sto trascorrendo giorni fantastici perché vivo e lavoro con persone perbene, che mi consentono di non pensare ad altro che andare a scuola e giocare. Con Juric cerco di dare più dimensioni al mio gioco e di diventare un difensore migliore: di lui ho subito notato la grande intensità negli allenamenti. Per ogni ragazzo sapere di andare dove si possono commettere anche errori è molto importante. Mi trovo in una piazza molto importante, mi volevano altre squadre ma appena ho sentito che c'era l'Atalanta non ho avuto dubbi".
di Napoli Magazine
30/07/2025 - 14:50
Honest Ahanor, neo difensore dell'Atalanta, ha parlato alla conferenza stampa di presentazione a Zingonia: "Il mio prezzo è uno stimolo per la fiducia ricevuta da una società come l'Atalanta. Sono cifre di cui a un ragazzo di 17 anni deve importare poco, devo pensare ad andare in campo e giocare. Non ho paura, sono in un ambiente fantastico con persone per bene. Posso contare sempre su un appoggio. La Champions è una sfida che mi entusiasma, se arriverà la accoglierò come merita. Sono qua per dare una mano alla squadra. La scelta di venire qui è per il progetto adatto a me, la questione del ruolo è relativa. Se serve che continui a fare l'esterno farò l'esterno, altrimenti il difensore. Ho la caratteristica di appoggiare la fase d'attacco comunque. Sono nato ad Aversa ma a 1 anno d'età ho seguito mia mamma a Genova. Stavo in un'abbazia con un campetto a sette sopra: ci hanno aperto una scuola calcio, ho chiesto di poter giocare con loro e dopo tre anni sono andato al Genoa. Sto trascorrendo giorni fantastici perché vivo e lavoro con persone perbene, che mi consentono di non pensare ad altro che andare a scuola e giocare. Con Juric cerco di dare più dimensioni al mio gioco e di diventare un difensore migliore: di lui ho subito notato la grande intensità negli allenamenti. Per ogni ragazzo sapere di andare dove si possono commettere anche errori è molto importante. Mi trovo in una piazza molto importante, mi volevano altre squadre ma appena ho sentito che c'era l'Atalanta non ho avuto dubbi".