Aveva lasciato i tifosi del Bari con tre puntini di sospensione dopo il "gong" del calciomercato estivo. Adesso Ciro Polito torna a parlare in conferenza stampa dopo una campagna acquisti che ha visto i biancorossi operare con 15 trasferimenti in entrata (tra cui Aramu, Achik e Diaw) e 18 in uscita. Tanto di cui parlare, tra dubbi della piazza da scacciare e retroscena da raccontare. Polito esordisce con i primi retroscena sui mancati arrivi in attacco: "Per Forte ho sempre detto che l'attaccante sarebbe arrivato con la cessione di Scheidler. Io la sua questione l'avevo risolta qualche giorno prima al Brescia, che poi ci ha ripensato. L'ultima notte lo avevo chiuso al Cosenza. Una volta fatto, mi ero cautelato cercando di portare avanti l'operazione con un altro attaccante. Mi ero incontrato con l'Ascoli e l'agente di Forte per cercare l'accordo alle 2 e mezza di notte allo Sheraton. Era tutto collegato a Scheidler. Dato che la sua questione si è un po' complicata col Cosenza, non potevo portare un altro attaccante. Il mercato spagnolo chiude alle 22 ed è andato lì. Era un giocatore sfiduciato. Colpa mia, l'ho scelto io. Ha steccato, non ha mantenuto le aspettative, io lo avevo visto all'estero. Ho deciso di farlo andare in prestito, magari riuscendo a sbloccarsi potrà essere rivalutato". "Gliozzi il primo settembre era in sala operatoria a Monaco. Nel pomeriggio ho fatto preparare le carte per un accordo con lui. Non ci serviva, rischiava di stare fuori due mesi "Per quanto riguarda il mercato svincolati, ho pensato che se ci fosse stato un giocatore che mi soddisfava l'avrei preso. Io un giocatore ce l'ho in testa ancora, vedremo. Alle 19:30 avevo un obiettivo ancora non chiuso: Gennaro Acampora, era un mio pallino da giugno. Non era ancora chiuso, e intanto ho detto di preparare le carte. Il Pisa gli ultimi 20 minuti ha cambiato gli accordi, ho fatto cambiare le carte ma non siamo riusciti a depositarle. Ha un edema osseo, gli avrei dato due mesi di tempo ma non abbiamo mancato l'attaccante. Ne abbiamo sette". Sulla situazione in attacco: "Achik non si chiama Coda, ma io credo molto in lui. Siamo un po' in pensiero, Diaw si è fermato dalla prima giornata. Ma abbiamo un reparto molto fornito".Tornando alle riflessioni pre-ritiro, Polito ha parlato così: "Tutti noi veniamo da una stagione abbastanza forte e dolente. Rimarrà per sempre indelebile nella mia anima. Dopo ci può stare una pausa di riflessione, non c'è niente di male. Non vi nascondo che ho avuto diverse opportunità, ma poi sono voluto ripartire più forte di prima. Mi era successa anche una cosa abbastanza grave a livello familiare". "La società ha stanziato un budget adeguato a questa categoria. Siamo nella media. Il presidente ha detto sempre che la prima cosa del Bari è il bilancio. Quest'anno ci sono meno introiti dalla lega. Grazie a quei soldi siamo riusciti a mantenere più o meno lo stesso budget dello scorso anno. Una parte di questi soldi li abbiamo usati per diversi prestiti, perchè sono onerosi. Il Bari è nella media delle squadre. Abbiamo costruito una squadra sulla carta ancora più forte dello scorso anno. Poi l'unico giudice è il campo". "Io voglio sempre migliorare nella vita, ma non è questione di quanto spendo".
di Napoli Magazine
14/09/2023 - 15:59
Aveva lasciato i tifosi del Bari con tre puntini di sospensione dopo il "gong" del calciomercato estivo. Adesso Ciro Polito torna a parlare in conferenza stampa dopo una campagna acquisti che ha visto i biancorossi operare con 15 trasferimenti in entrata (tra cui Aramu, Achik e Diaw) e 18 in uscita. Tanto di cui parlare, tra dubbi della piazza da scacciare e retroscena da raccontare. Polito esordisce con i primi retroscena sui mancati arrivi in attacco: "Per Forte ho sempre detto che l'attaccante sarebbe arrivato con la cessione di Scheidler. Io la sua questione l'avevo risolta qualche giorno prima al Brescia, che poi ci ha ripensato. L'ultima notte lo avevo chiuso al Cosenza. Una volta fatto, mi ero cautelato cercando di portare avanti l'operazione con un altro attaccante. Mi ero incontrato con l'Ascoli e l'agente di Forte per cercare l'accordo alle 2 e mezza di notte allo Sheraton. Era tutto collegato a Scheidler. Dato che la sua questione si è un po' complicata col Cosenza, non potevo portare un altro attaccante. Il mercato spagnolo chiude alle 22 ed è andato lì. Era un giocatore sfiduciato. Colpa mia, l'ho scelto io. Ha steccato, non ha mantenuto le aspettative, io lo avevo visto all'estero. Ho deciso di farlo andare in prestito, magari riuscendo a sbloccarsi potrà essere rivalutato". "Gliozzi il primo settembre era in sala operatoria a Monaco. Nel pomeriggio ho fatto preparare le carte per un accordo con lui. Non ci serviva, rischiava di stare fuori due mesi "Per quanto riguarda il mercato svincolati, ho pensato che se ci fosse stato un giocatore che mi soddisfava l'avrei preso. Io un giocatore ce l'ho in testa ancora, vedremo. Alle 19:30 avevo un obiettivo ancora non chiuso: Gennaro Acampora, era un mio pallino da giugno. Non era ancora chiuso, e intanto ho detto di preparare le carte. Il Pisa gli ultimi 20 minuti ha cambiato gli accordi, ho fatto cambiare le carte ma non siamo riusciti a depositarle. Ha un edema osseo, gli avrei dato due mesi di tempo ma non abbiamo mancato l'attaccante. Ne abbiamo sette". Sulla situazione in attacco: "Achik non si chiama Coda, ma io credo molto in lui. Siamo un po' in pensiero, Diaw si è fermato dalla prima giornata. Ma abbiamo un reparto molto fornito".Tornando alle riflessioni pre-ritiro, Polito ha parlato così: "Tutti noi veniamo da una stagione abbastanza forte e dolente. Rimarrà per sempre indelebile nella mia anima. Dopo ci può stare una pausa di riflessione, non c'è niente di male. Non vi nascondo che ho avuto diverse opportunità, ma poi sono voluto ripartire più forte di prima. Mi era successa anche una cosa abbastanza grave a livello familiare". "La società ha stanziato un budget adeguato a questa categoria. Siamo nella media. Il presidente ha detto sempre che la prima cosa del Bari è il bilancio. Quest'anno ci sono meno introiti dalla lega. Grazie a quei soldi siamo riusciti a mantenere più o meno lo stesso budget dello scorso anno. Una parte di questi soldi li abbiamo usati per diversi prestiti, perchè sono onerosi. Il Bari è nella media delle squadre. Abbiamo costruito una squadra sulla carta ancora più forte dello scorso anno. Poi l'unico giudice è il campo". "Io voglio sempre migliorare nella vita, ma non è questione di quanto spendo".