Calcio
BOLOGNA - Di Vaio: "Tra Champions e Coppa Italia scelgo il trofeo, manca da troppo tempo"
01.05.2025 13:56 di Napoli Magazine

Il direttore sportivo del Bologna Marco di Vaio, a La Repubblica di Bologna, ha parlato della stagione dei rossoblù a partire dal rapporto con Sartori: "Le decisioni sono sempre state collegiali, nessuno ha mai preso un giocatore da solo, ma tutto è sempre stato condiviso fin dalla preparazione della trattativa. Poi capisco che per i tifosi e i giornalisti i giocatori debbano essere sempre figli di qualcuno. Per molti quando le cose vanno male è colpa di Di Vaio, pazienza...".

Quale giocatore l’ha delusa?
"Di Skov Olsen ero molto certo che avesse tutte le qualità per emergere. Se penso alla fatica fatta per strapparlo alle grandi… Purtroppo non era pronto a reggere la pressione. E così Karlsson: avevamo più report positivi su di lui che su tanti altri e invece non è riuscito a imporsi".

Quali sono state invece le sorprese più positive quest’anno?
"Direi Odgaard, Dominguez e Castro. Odgaard grazie a Italiano ha scoperto di essere una vera seconda punta, ruolo mai ricoperto prima dove invece fa davvero la differenza. Ma anche Castro ha sostenuto l’attacco in modo sorprendente".

Questa estate serviva qualche giocatore più pronto?
"Abbiamo inseguito per due mesi Hummels. Penso però che anche con un paio di puntelli in più avremmo comunque sofferto il cambio di mentalità radicale tra gli allenatori. Vincenzo è l’opposto di Thiago".

Sul rapporto con Mihajlovic e Motta.
"Sinisa non aveva accettato un esonero che ormai a noi sembrava inevitabile. Thiago ha un carattere ermetico e noi abbiamo fatto più di un passo indietro per farlo lavorare tranquillo e portare a casa il risultato. I rapporti non erano super, ma un equilibrio l’avevamo trovato. Non è andato via a causa delle cattive relazioni".

Coppa Italia o Champions?
"Coppa Italia. Un trofeo manca da troppo tempo. Tutte e due poi sarebbe il massimo. Ci abbiamo messo tanto, ma la volontà ora è quella di essere sempre competitivi e restare a questo livello. Giocare le finali è bello, vincerle è indescrivibile. È una grande fortuna essere questo punto ora, a luglio ci avremmo fatto la firma, e anche avere davanti solo partite decisive, perché aiuta a dare il massimo. Abbiamo già dimostrato di poter fare risultato contro le grandi".

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BOLOGNA - Di Vaio: "Tra Champions e Coppa Italia scelgo il trofeo, manca da troppo tempo"

di Napoli Magazine

01/05/2025 - 13:56

Il direttore sportivo del Bologna Marco di Vaio, a La Repubblica di Bologna, ha parlato della stagione dei rossoblù a partire dal rapporto con Sartori: "Le decisioni sono sempre state collegiali, nessuno ha mai preso un giocatore da solo, ma tutto è sempre stato condiviso fin dalla preparazione della trattativa. Poi capisco che per i tifosi e i giornalisti i giocatori debbano essere sempre figli di qualcuno. Per molti quando le cose vanno male è colpa di Di Vaio, pazienza...".

Quale giocatore l’ha delusa?
"Di Skov Olsen ero molto certo che avesse tutte le qualità per emergere. Se penso alla fatica fatta per strapparlo alle grandi… Purtroppo non era pronto a reggere la pressione. E così Karlsson: avevamo più report positivi su di lui che su tanti altri e invece non è riuscito a imporsi".

Quali sono state invece le sorprese più positive quest’anno?
"Direi Odgaard, Dominguez e Castro. Odgaard grazie a Italiano ha scoperto di essere una vera seconda punta, ruolo mai ricoperto prima dove invece fa davvero la differenza. Ma anche Castro ha sostenuto l’attacco in modo sorprendente".

Questa estate serviva qualche giocatore più pronto?
"Abbiamo inseguito per due mesi Hummels. Penso però che anche con un paio di puntelli in più avremmo comunque sofferto il cambio di mentalità radicale tra gli allenatori. Vincenzo è l’opposto di Thiago".

Sul rapporto con Mihajlovic e Motta.
"Sinisa non aveva accettato un esonero che ormai a noi sembrava inevitabile. Thiago ha un carattere ermetico e noi abbiamo fatto più di un passo indietro per farlo lavorare tranquillo e portare a casa il risultato. I rapporti non erano super, ma un equilibrio l’avevamo trovato. Non è andato via a causa delle cattive relazioni".

Coppa Italia o Champions?
"Coppa Italia. Un trofeo manca da troppo tempo. Tutte e due poi sarebbe il massimo. Ci abbiamo messo tanto, ma la volontà ora è quella di essere sempre competitivi e restare a questo livello. Giocare le finali è bello, vincerle è indescrivibile. È una grande fortuna essere questo punto ora, a luglio ci avremmo fatto la firma, e anche avere davanti solo partite decisive, perché aiuta a dare il massimo. Abbiamo già dimostrato di poter fare risultato contro le grandi".