Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ha rilasciato un'intervista al Corriere di Bologna: "All’Olimpico ho avuto un’esplosione di gioia, di soddisfazione, anche di orgoglio, perché questa Coppa Italia è stata una conferma di un’annata straordinaria, l’annata della Champions. Non sappiamo più cosa inventarci per festeggiare (ride). Intanto consegneremo il Nettuno d’Oro a Vincenzo Italiano, l’ho chiamato poco fa per ringraziarlo e ho chiamato anche Saputo a cui sono molto grato: aveva profetizzato queste vittorie. E poi insieme alla società organizzeremo una festa con la squadra, decideremo nei prossimi giorni cosa fare".
Bologna anche nel calcio è diventata un simbolo?
"Bologna è un esempio di come insieme ci si ritrova, sia nei momenti più difficili che in quelli più belli. Magari la possiamo pensare in modo diverso su tante cose, ma alla fine è una città sempre unita ed è una città che non si dimentica delle persone che le hanno dato e le danno molto".
Erano migliaia i bolognesi all’Olimpico.
"C’erano 32mila tifosi allo stadio, c’era più gente a Roma a vedere il Bologna che al Dall’Ara. Abbiamo tutti sognato questo momento. E l’onorificenza a Italiano è dedicata, oltre che a tutta la società e alla squadra, anche ai tifosi che sono stati essenziali per il successo di questa annata, ricca di trasferte europee, sfide, sacrifici e meritate vittorie".
Quando lo stadio nuovo?
"Abbiamo aperto un buon dialogo con il governo per i fondi in vista degli Europei. Vorrei coronare il sogno di partire con i lavori per il nuovo stadio entro la fine del mio mandato, i tifosi lo meritano".
di Napoli Magazine
16/05/2025 - 12:41
Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ha rilasciato un'intervista al Corriere di Bologna: "All’Olimpico ho avuto un’esplosione di gioia, di soddisfazione, anche di orgoglio, perché questa Coppa Italia è stata una conferma di un’annata straordinaria, l’annata della Champions. Non sappiamo più cosa inventarci per festeggiare (ride). Intanto consegneremo il Nettuno d’Oro a Vincenzo Italiano, l’ho chiamato poco fa per ringraziarlo e ho chiamato anche Saputo a cui sono molto grato: aveva profetizzato queste vittorie. E poi insieme alla società organizzeremo una festa con la squadra, decideremo nei prossimi giorni cosa fare".
Bologna anche nel calcio è diventata un simbolo?
"Bologna è un esempio di come insieme ci si ritrova, sia nei momenti più difficili che in quelli più belli. Magari la possiamo pensare in modo diverso su tante cose, ma alla fine è una città sempre unita ed è una città che non si dimentica delle persone che le hanno dato e le danno molto".
Erano migliaia i bolognesi all’Olimpico.
"C’erano 32mila tifosi allo stadio, c’era più gente a Roma a vedere il Bologna che al Dall’Ara. Abbiamo tutti sognato questo momento. E l’onorificenza a Italiano è dedicata, oltre che a tutta la società e alla squadra, anche ai tifosi che sono stati essenziali per il successo di questa annata, ricca di trasferte europee, sfide, sacrifici e meritate vittorie".
Quando lo stadio nuovo?
"Abbiamo aperto un buon dialogo con il governo per i fondi in vista degli Europei. Vorrei coronare il sogno di partire con i lavori per il nuovo stadio entro la fine del mio mandato, i tifosi lo meritano".