Stefano Capozucca, direttore sportivo del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport per commentare la pesante sconfitta con l'Udinese: "C'è poco da dire dopo una prestazione del genere, bisognerebbe stare zitti e parliamo solo per un dovere professionale. Le parole non sono sufficienti per giustificare errori cosi grossolani. Giusto che venga qui per rappresentare la società. Dobbiamo delle scuse a tutti, soprattutto ai nostri tifosi. Normale che quando si perda 4-0 in casa ci sia un senso di vergogna. Provvedimenti? Il campionato è ancora lungo e c'è tempo per recuperare. Mazzarri è l'unica certezza. Rimane e rimarrà fino in fondo mentre qualcuno non è degno di indossare questa maglia ed è giusto che non la indossi più per rispetto di questa società. Rivoluzione a gennaio? Non mi piace parlare di rivoluzioni, qui ci vuole rispetto. Ho visto cose che che non vanno bene dentro e fuori dal campo mentre altri piangevano e hanno dimostrato attaccamento. Non ci sono riusciti però la dignità e il rispetto ci deve essere. Qualcuno non lo ha avuto. La situazione è precipitata, perchè ci sono state delle avvisaglie, ma non voglio entrare nello specifico. Sono andato già oltre. Per alcuni è stata l'ultima partita".
di Napoli Magazine
18/12/2021 - 23:34
Stefano Capozucca, direttore sportivo del Cagliari, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Sky Sport per commentare la pesante sconfitta con l'Udinese: "C'è poco da dire dopo una prestazione del genere, bisognerebbe stare zitti e parliamo solo per un dovere professionale. Le parole non sono sufficienti per giustificare errori cosi grossolani. Giusto che venga qui per rappresentare la società. Dobbiamo delle scuse a tutti, soprattutto ai nostri tifosi. Normale che quando si perda 4-0 in casa ci sia un senso di vergogna. Provvedimenti? Il campionato è ancora lungo e c'è tempo per recuperare. Mazzarri è l'unica certezza. Rimane e rimarrà fino in fondo mentre qualcuno non è degno di indossare questa maglia ed è giusto che non la indossi più per rispetto di questa società. Rivoluzione a gennaio? Non mi piace parlare di rivoluzioni, qui ci vuole rispetto. Ho visto cose che che non vanno bene dentro e fuori dal campo mentre altri piangevano e hanno dimostrato attaccamento. Non ci sono riusciti però la dignità e il rispetto ci deve essere. Qualcuno non lo ha avuto. La situazione è precipitata, perchè ci sono state delle avvisaglie, ma non voglio entrare nello specifico. Sono andato già oltre. Per alcuni è stata l'ultima partita".