Sì, ni, forse no: perché la contrattura alla coscia destra richiede cautela e quel Campagnaro sofferente di mercoledì pomeriggio a Lecce sta meglio ma non sta ancora bene. Non sta come dovrebbe stare un difensore con le sue caratteristiche, tutti scatti sul breve – e pure sul lungo – con muscoli sistematicamente sottoposti a sollecitazioni. Tutti in campo, alle 10 di stamane; e poi, dopodomani, si fa sul serio con il Palermo: turn-over probabile, però aspettando che il medico si pronunci domattina, dopo l’esame ecografico che servirà per decidere se infilare Campagnaro nell’elenco dei convocati e quindi ritenerlo abile pure per la partita. Le percentuali, sussurrate nell’Olimpico, lasciano nel vago e tengono aperta una porticina alla speranza dell’argentino con un 40% di possibilità: è proprio uno spicchio di luce.
FUTURO - La Roma è il passato e dall’Olimpico il Napoli piomba direttamente al San Paolo con una serie di idee da verificare: il tour de force cominciato nello scorso agosto è divenuto di nuovo incessante e Mazzarri calcola il minutaggio dei suoi, elevatissimo per i titolarissimi. L’eventuale defezione di Campagnaro (oltre all’assenza di Dzemaili, squalificato) tiene vivo non solo Fernandez – l’erede designato – ma pure Grava, che ha passo svelto e dunque diviene una opportunità da tener presente; in mezzo, c’è poco da industriarsi; semmai, qualcosa può cambiare sugli esterni, rilanciando Dossena e facendo riposare uno tra Zuniga e Maggio, il colombiano più del vicentino, che è rientrato da poco e divora l’erba ad ogni falcata. E poi, ladies and gentlemen, riecco Lavezzi fresco come un pocho, il «rivoluzionario» suo malgrado, visto che il rientro costringeràMazzarri a ritoccare il 3-5-1-1 e a tornare al passato con due uomini tra le linee. Però si fa, per lui si fa.
di Napoli Magazine
29/04/2012 - 14:13
Sì, ni, forse no: perché la contrattura alla coscia destra richiede cautela e quel Campagnaro sofferente di mercoledì pomeriggio a Lecce sta meglio ma non sta ancora bene. Non sta come dovrebbe stare un difensore con le sue caratteristiche, tutti scatti sul breve – e pure sul lungo – con muscoli sistematicamente sottoposti a sollecitazioni. Tutti in campo, alle 10 di stamane; e poi, dopodomani, si fa sul serio con il Palermo: turn-over probabile, però aspettando che il medico si pronunci domattina, dopo l’esame ecografico che servirà per decidere se infilare Campagnaro nell’elenco dei convocati e quindi ritenerlo abile pure per la partita. Le percentuali, sussurrate nell’Olimpico, lasciano nel vago e tengono aperta una porticina alla speranza dell’argentino con un 40% di possibilità: è proprio uno spicchio di luce.
FUTURO - La Roma è il passato e dall’Olimpico il Napoli piomba direttamente al San Paolo con una serie di idee da verificare: il tour de force cominciato nello scorso agosto è divenuto di nuovo incessante e Mazzarri calcola il minutaggio dei suoi, elevatissimo per i titolarissimi. L’eventuale defezione di Campagnaro (oltre all’assenza di Dzemaili, squalificato) tiene vivo non solo Fernandez – l’erede designato – ma pure Grava, che ha passo svelto e dunque diviene una opportunità da tener presente; in mezzo, c’è poco da industriarsi; semmai, qualcosa può cambiare sugli esterni, rilanciando Dossena e facendo riposare uno tra Zuniga e Maggio, il colombiano più del vicentino, che è rientrato da poco e divora l’erba ad ogni falcata. E poi, ladies and gentlemen, riecco Lavezzi fresco come un pocho, il «rivoluzionario» suo malgrado, visto che il rientro costringeràMazzarri a ritoccare il 3-5-1-1 e a tornare al passato con due uomini tra le linee. Però si fa, per lui si fa.