Prima dell’allenamento e della partenza un salto come sempre a Pozzuoli da Rino, il suo parrucchiere di fiducia, per rendere i suoi capelli dritti come chiodi, con un look che lo ha reso famoso a Napoli e non solo. Il che non gli impedisce di segnare di testa. Un gol in particolare è rimasto impresso, tanto che il club la foto di quella esultanza l’ha stampata sui nuovi abbonamenti. Era il 30 marzo 2008 e col Palermo il risultato era bloccato sullo 00 ben oltre il 90’. Su un lungo rilancio la difesa rosanero rimase un po’ sorpresa e Hamsik fiutò lo spazio nel quale inserirsi colpendo di testa e segnando un gol pesantissimo, perché garantì al Napoli la permanenza in serie A. Quella notte nacque spontaneo il gesto di esultanza con Marek che mima di pettinarsi l’irto ciuffo, quasi i capelli fossero aculei per gli avversari.
Bersaglio rosanero. Il Palermo ricordo positivo per lo slovacco non solo in quell’occasione, ma anche nelle successive: ha segnato il 24 settembre 2008 ancora al San Paolo per la vittoria 2-1 e anche nel ritorno alla Favorita, perso 2-1 l’8 febbraio di quest’anno. Tutti gol molto belli. Tra l’altro proprio la squadra siciliana è il bersaglio preferito. Delle 18 reti segnate in 2 anni in serie A col Napoli, Marek ne ha realizzate 3 proprio al Palermo; 2 ad Atalanta, Cagliari, Lazio e Roma; 1 a Fiorentina, Lecce, Juventus, Milan, Sampdoria, Torino e Udinese.
Alla ricerca del poker Domenica ha la possibilità di allungare la serie e agli amici e tifosi che glielo ricordano lui ripete: «Io ci provo sempre, ma non è mai facile far gol». A guardare i suoi numeri non si direbbe. Perché nel campionato italiano non ci sono centrocampisti puri che segnano tanto e lo sanno benissimo gli accaniti giocatori di fantacalcio, che lottano per accaparrarselo. E dire che il suo rendimento, come quello di tutta la squadra, nello scorso girone di ritorno è stato decisamente deludente. Avesse mostrato una forma migliore avrebbe sicuramente raggiunto quella doppia cifra di reti, che per due anni ha sfiorato fermandosi a quota 9.
L’anno della maturità. Con l’avvento di Roberto Donadoni a Marek non si chiede solo di finalizzare ma di essere più partecipe nella costruzione del gioco e anche nella fase difensiva. A soli 22 anni e con la probabilità di giocare con la sua Slovacchia il primo Mondiale nella storia di quel giovane Paese, Hamsik — che nel 2010 diventerà anche papà — vuole migliorare il proprio bagaglio e a Napoli possono aspettarsi un ulteriore salto di qualità.
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
Prima dell’allenamento e della partenza un salto come sempre a Pozzuoli da Rino, il suo parrucchiere di fiducia, per rendere i suoi capelli dritti come chiodi, con un look che lo ha reso famoso a Napoli e non solo. Il che non gli impedisce di segnare di testa. Un gol in particolare è rimasto impresso, tanto che il club la foto di quella esultanza l’ha stampata sui nuovi abbonamenti. Era il 30 marzo 2008 e col Palermo il risultato era bloccato sullo 00 ben oltre il 90’. Su un lungo rilancio la difesa rosanero rimase un po’ sorpresa e Hamsik fiutò lo spazio nel quale inserirsi colpendo di testa e segnando un gol pesantissimo, perché garantì al Napoli la permanenza in serie A. Quella notte nacque spontaneo il gesto di esultanza con Marek che mima di pettinarsi l’irto ciuffo, quasi i capelli fossero aculei per gli avversari.
Bersaglio rosanero. Il Palermo ricordo positivo per lo slovacco non solo in quell’occasione, ma anche nelle successive: ha segnato il 24 settembre 2008 ancora al San Paolo per la vittoria 2-1 e anche nel ritorno alla Favorita, perso 2-1 l’8 febbraio di quest’anno. Tutti gol molto belli. Tra l’altro proprio la squadra siciliana è il bersaglio preferito. Delle 18 reti segnate in 2 anni in serie A col Napoli, Marek ne ha realizzate 3 proprio al Palermo; 2 ad Atalanta, Cagliari, Lazio e Roma; 1 a Fiorentina, Lecce, Juventus, Milan, Sampdoria, Torino e Udinese.
Alla ricerca del poker Domenica ha la possibilità di allungare la serie e agli amici e tifosi che glielo ricordano lui ripete: «Io ci provo sempre, ma non è mai facile far gol». A guardare i suoi numeri non si direbbe. Perché nel campionato italiano non ci sono centrocampisti puri che segnano tanto e lo sanno benissimo gli accaniti giocatori di fantacalcio, che lottano per accaparrarselo. E dire che il suo rendimento, come quello di tutta la squadra, nello scorso girone di ritorno è stato decisamente deludente. Avesse mostrato una forma migliore avrebbe sicuramente raggiunto quella doppia cifra di reti, che per due anni ha sfiorato fermandosi a quota 9.
L’anno della maturità. Con l’avvento di Roberto Donadoni a Marek non si chiede solo di finalizzare ma di essere più partecipe nella costruzione del gioco e anche nella fase difensiva. A soli 22 anni e con la probabilità di giocare con la sua Slovacchia il primo Mondiale nella storia di quel giovane Paese, Hamsik — che nel 2010 diventerà anche papà — vuole migliorare il proprio bagaglio e a Napoli possono aspettarsi un ulteriore salto di qualità.