PALERMO - Fantasia sudamericana per opporsi a Lavezzi. Zenga sta studiando di partire domenica contro il Napoli con una formula innovativa, provata, con buoni esiti, contro la Spal: il 4-2-3-1, con il brasilinao Simplicio avanzato dal ruolo di play basso e riportato a quello di trequartista, l’uruguaiano Cavani largo a destra, l’argentino Pastore a sinistra. E Miccoli punta centrale. Attenzione, però, nel Palermo new deal non ci sono formule definitive. Questa è solo una base di partenza che può essere modificata in qualsiasi momento della partita, e in cui gli stessi interpreti possono ruotare in continuazione. Zenga ha pensato a questo modulo sabato dopo essere passato in svantaggio contro la Spal. Due mediani davanti la difesa, Nocerino e Bresciano, maggiore libertà d’azione per gli elementi di qualità del Palermo, che vengono proprio dai tre paesi più classici del Sudamerica calcistico. « Dobbiamo imparare a sfruttare bene le nostri doti, imparare a essere più concreti » è il consiglio del tecnico. Gli effetti si sono visti, anche se, nella fase di non possesso palla, qualcosa il Palermo è costretto a concedere (la Spal, oltre ai gol, ha concluso in porta almeno altre quattro volte); i rosa hanno rovesciato il risultato con due numeri di Miccoli e hanno finito per dettare legge. Simplicio, restituito alla posizione in cui l’anno scorso ha fatto benissimo, ha convinto maggiormente; Pastore, che si deve ancora integrare in pieno nel calcio italiano, è entrato spesso nel vivo del gioco e, quando è stato necessario, ha lavorato anche in copertura.
Dunque, Zenga è tentato dall’esordire in campionato con uno schema piuttosto offensivo, nell’animo del carattere e delle indicazioni di questa prima fase di stagione. L’Uomo Ragno usa però saggezza sull’argomento: « Sono del parere che non bisogna insistere sempre sullo stesso modo di giocare, a me piace cambiare, a volte anche se le cose stanno andando bene. Qualche volte funziona e altre no, so già che mi diranno bravo se il sistema darà risultati e che mi criticheranno se invece le cose andranno al contrario. Ma questo è il calcio ». Nelle sedute top secret della squadra però il modulo-fantasia non è l’unico provato: il gruppo si abitua a diversificare le proprie impostazioni tattiche, e l’unico punto fermo al momento sembra la difesa a quattro, sulla quale non ci sono dubbi. MELINTE - Cristian Melinte, il 21enne esterno romeno tesserato ieri dal Palermo, ha scelto il numero di maglia 21. Il ragazzo che era svincolato dopo aver militato anche nella Dinamo Bucarest, da due giorni si allena con la squadra dopo aver svolto una settimana di prova già nel ritiro austriaco. « Sarà il nostro jolly difensivo - ha spiegato Sabatini - ci è piaciuto per la personalità e per le qualità generali. Siamo convinti che farà bene» . Una curiosità. Melinte era stato adocchiato da Lucescu, l’allenatore romeno ex Inter oggi allo Shakhtar. Lucescu lo voleva portare in Ucraina ma il trasferimento ha avuto delle difficoltà burocratiche. Si è inserito il Palermo che così ha puntellato la propria difesa con due arrivi da Bucarest: prima di Melinte era infatti arrivato Goian.
di Napoli Magazine
06/04/2012 - 04:47
PALERMO - Fantasia sudamericana per opporsi a Lavezzi. Zenga sta studiando di partire domenica contro il Napoli con una formula innovativa, provata, con buoni esiti, contro la Spal: il 4-2-3-1, con il brasilinao Simplicio avanzato dal ruolo di play basso e riportato a quello di trequartista, l’uruguaiano Cavani largo a destra, l’argentino Pastore a sinistra. E Miccoli punta centrale. Attenzione, però, nel Palermo new deal non ci sono formule definitive. Questa è solo una base di partenza che può essere modificata in qualsiasi momento della partita, e in cui gli stessi interpreti possono ruotare in continuazione. Zenga ha pensato a questo modulo sabato dopo essere passato in svantaggio contro la Spal. Due mediani davanti la difesa, Nocerino e Bresciano, maggiore libertà d’azione per gli elementi di qualità del Palermo, che vengono proprio dai tre paesi più classici del Sudamerica calcistico. « Dobbiamo imparare a sfruttare bene le nostri doti, imparare a essere più concreti » è il consiglio del tecnico. Gli effetti si sono visti, anche se, nella fase di non possesso palla, qualcosa il Palermo è costretto a concedere (la Spal, oltre ai gol, ha concluso in porta almeno altre quattro volte); i rosa hanno rovesciato il risultato con due numeri di Miccoli e hanno finito per dettare legge. Simplicio, restituito alla posizione in cui l’anno scorso ha fatto benissimo, ha convinto maggiormente; Pastore, che si deve ancora integrare in pieno nel calcio italiano, è entrato spesso nel vivo del gioco e, quando è stato necessario, ha lavorato anche in copertura.
Dunque, Zenga è tentato dall’esordire in campionato con uno schema piuttosto offensivo, nell’animo del carattere e delle indicazioni di questa prima fase di stagione. L’Uomo Ragno usa però saggezza sull’argomento: « Sono del parere che non bisogna insistere sempre sullo stesso modo di giocare, a me piace cambiare, a volte anche se le cose stanno andando bene. Qualche volte funziona e altre no, so già che mi diranno bravo se il sistema darà risultati e che mi criticheranno se invece le cose andranno al contrario. Ma questo è il calcio ». Nelle sedute top secret della squadra però il modulo-fantasia non è l’unico provato: il gruppo si abitua a diversificare le proprie impostazioni tattiche, e l’unico punto fermo al momento sembra la difesa a quattro, sulla quale non ci sono dubbi. MELINTE - Cristian Melinte, il 21enne esterno romeno tesserato ieri dal Palermo, ha scelto il numero di maglia 21. Il ragazzo che era svincolato dopo aver militato anche nella Dinamo Bucarest, da due giorni si allena con la squadra dopo aver svolto una settimana di prova già nel ritiro austriaco. « Sarà il nostro jolly difensivo - ha spiegato Sabatini - ci è piaciuto per la personalità e per le qualità generali. Siamo convinti che farà bene» . Una curiosità. Melinte era stato adocchiato da Lucescu, l’allenatore romeno ex Inter oggi allo Shakhtar. Lucescu lo voleva portare in Ucraina ma il trasferimento ha avuto delle difficoltà burocratiche. Si è inserito il Palermo che così ha puntellato la propria difesa con due arrivi da Bucarest: prima di Melinte era infatti arrivato Goian.