Alberto Aquilani, allenatore del Catanzaro, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa, dopo il pari con la Juve Stabia: “Ho visto tante cose negative ma anche positive. Non è scontato fare un secondo tempo del genere anche con la superiorità numerica. Ci sono state cose negative tra cui la nostra fragilità. In questo momento perdiamo spesso duelli. Nelle palle contese, la prendevano sempre loro. Probabilmente l’undici iniziale non era quello giusto. Ci sono tre partite ravvicinate. Nel primo tempo la Juve Stabia ha fatto meglio di noi. Certo alla fine due tiri in porta ed abbiamo preso due reti. I due gialli hanno influito sui cambi a fine primo tempo. Nel secondo tempo i ragazzi mi hanno emozionato. Hanno fatto una partita di cuore. Lo dovevamo al nostro pubblico che ci ha trascinato. Dobbiamo avere la forza di farlo sempre. Le caratteristiche di alcuni giocatori non mi consentono di fare quello che volevo. Con Pandolfi volevo dare un po’ più di profondità. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare”.
di Napoli Magazine
27/09/2025 - 00:55
Alberto Aquilani, allenatore del Catanzaro, ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa, dopo il pari con la Juve Stabia: “Ho visto tante cose negative ma anche positive. Non è scontato fare un secondo tempo del genere anche con la superiorità numerica. Ci sono state cose negative tra cui la nostra fragilità. In questo momento perdiamo spesso duelli. Nelle palle contese, la prendevano sempre loro. Probabilmente l’undici iniziale non era quello giusto. Ci sono tre partite ravvicinate. Nel primo tempo la Juve Stabia ha fatto meglio di noi. Certo alla fine due tiri in porta ed abbiamo preso due reti. I due gialli hanno influito sui cambi a fine primo tempo. Nel secondo tempo i ragazzi mi hanno emozionato. Hanno fatto una partita di cuore. Lo dovevamo al nostro pubblico che ci ha trascinato. Dobbiamo avere la forza di farlo sempre. Le caratteristiche di alcuni giocatori non mi consentono di fare quello che volevo. Con Pandolfi volevo dare un po’ più di profondità. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare”.