Calcio
CDM - Zambardino: "Difficile vendere Osimhen a 130 milioni, nel Napoli c'è un problema generale"
16.04.2024 10:50 di Napoli Magazine

Vittorio Zambardino, giornalista, ha commentato la situazione in casa Napoli nel suo editoriale per Il Corriere del Mezzogiorno: "La Napoli del pallone è nel marasma. Si intuisce che alla fine nessuno crede davvero al fatto che sia colpa di qualcuno in particolare. Quella fase è esaurita. Perfino la terrificante papera di Meret non mobilita i cuori, un po’ più ci riesce l’evidente stato comatoso della difesa azzurra. Ma ormai è chiaro a tutti che c’è un problema «sistemico». Poi qui c’è chi la mette sulla filosofia del caporale di giornata: «non sudano la maglia, non gliene importa niente, non amano il Napoli, vadano tutti via, dal primo all’ultimo». Certo lo stato del Napoli desta allarme. Lo fa al punto che la domanda ormai espressa è: ma a quanto lo vendiamo Osimhen? I centotrenta milioni della fantasmatica clausola rescissoria sembrano ormai troppi. Non che Victor non segni (ma fallisce pure facili occasioni), ma è il quadro generale che espone la società ad una trattativa leonina nella quale si dovrà accettare un novantino e, se continuiamo così, anche meno. E però quei soldi servono per correggere la rotta: un altro anno come questo e si imbocca la via del declino, una strada a noi nota purtroppo. Sul nuovo allenatore molta fanfara, molte chiacchiere: sorge il dubbio che anche tutta la grancassa mediatica sull’arrivo di Antonio Conte sia fantagiornalismo, visto che fatti riscontrabili in questa vicenda non ce ne sono. È successo altre volte che siamo andati per comprare la Maserati e siamo tornati a casa con la Panda modello base. Non entusiasma, almeno non entusiasma noi, l’ingaggio del direttore sportivo Manna: si trattava di liberarsi della corte di Yes Men, arriva uno che non può dire no. Il punto è che serve un profilo specifico: un medico che lavori sui mali storici del gruppo Napoli, che ogni due anni viene preso da un gorgo di malessere, di conflitti di spogliatoio, di non detti che poi in campo diventano inconcludenza e figuracce. Potessimo esprimere un desiderio, diremmo che qui ci vuole un Marotta: uno che sa evitare i tormentoni infiniti tipo il contratto di Osimhen, che modera i furori dei protagonisti, che evita apprezzamenti sballati e i presidenti a bordo campo. E conosce il calcio. Più tempo passa, più l’abbandono di Spalletti sembra la presa d’atto che c’era qualcosa di irrisolvibile in questo gruppo. Rendersene conto, per la società e il suo proprietario avrebbe un valore esistenziale per la prosecuzione del cammino. È un appello accorato, disperato. C’è poco tempo e non si tratta solo di prendere allenatori e difensori. È un discorso sul metodo. Quello seguito dai De Laurentiis fallisce a Bari come a Napoli".

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CDM - Zambardino: "Difficile vendere Osimhen a 130 milioni, nel Napoli c'è un problema generale"

di Napoli Magazine

16/04/2024 - 10:50

Vittorio Zambardino, giornalista, ha commentato la situazione in casa Napoli nel suo editoriale per Il Corriere del Mezzogiorno: "La Napoli del pallone è nel marasma. Si intuisce che alla fine nessuno crede davvero al fatto che sia colpa di qualcuno in particolare. Quella fase è esaurita. Perfino la terrificante papera di Meret non mobilita i cuori, un po’ più ci riesce l’evidente stato comatoso della difesa azzurra. Ma ormai è chiaro a tutti che c’è un problema «sistemico». Poi qui c’è chi la mette sulla filosofia del caporale di giornata: «non sudano la maglia, non gliene importa niente, non amano il Napoli, vadano tutti via, dal primo all’ultimo». Certo lo stato del Napoli desta allarme. Lo fa al punto che la domanda ormai espressa è: ma a quanto lo vendiamo Osimhen? I centotrenta milioni della fantasmatica clausola rescissoria sembrano ormai troppi. Non che Victor non segni (ma fallisce pure facili occasioni), ma è il quadro generale che espone la società ad una trattativa leonina nella quale si dovrà accettare un novantino e, se continuiamo così, anche meno. E però quei soldi servono per correggere la rotta: un altro anno come questo e si imbocca la via del declino, una strada a noi nota purtroppo. Sul nuovo allenatore molta fanfara, molte chiacchiere: sorge il dubbio che anche tutta la grancassa mediatica sull’arrivo di Antonio Conte sia fantagiornalismo, visto che fatti riscontrabili in questa vicenda non ce ne sono. È successo altre volte che siamo andati per comprare la Maserati e siamo tornati a casa con la Panda modello base. Non entusiasma, almeno non entusiasma noi, l’ingaggio del direttore sportivo Manna: si trattava di liberarsi della corte di Yes Men, arriva uno che non può dire no. Il punto è che serve un profilo specifico: un medico che lavori sui mali storici del gruppo Napoli, che ogni due anni viene preso da un gorgo di malessere, di conflitti di spogliatoio, di non detti che poi in campo diventano inconcludenza e figuracce. Potessimo esprimere un desiderio, diremmo che qui ci vuole un Marotta: uno che sa evitare i tormentoni infiniti tipo il contratto di Osimhen, che modera i furori dei protagonisti, che evita apprezzamenti sballati e i presidenti a bordo campo. E conosce il calcio. Più tempo passa, più l’abbandono di Spalletti sembra la presa d’atto che c’era qualcosa di irrisolvibile in questo gruppo. Rendersene conto, per la società e il suo proprietario avrebbe un valore esistenziale per la prosecuzione del cammino. È un appello accorato, disperato. C’è poco tempo e non si tratta solo di prendere allenatori e difensori. È un discorso sul metodo. Quello seguito dai De Laurentiis fallisce a Bari come a Napoli".