Possibile rivoluzione all'inglese per gli arbitri italiani. Nella prossima stagione i fischietti di Serie A e Serie B potrebbero staccarsi dall'Associazione Italiana Arbitri per confluire in una nuova società, finanziata dalle due leghe di riferimento (A e B), oltre che dalla Federcalcio, come avviene in Inghilterra con la Professional Game Match Officials Limited che dal 2001 gestisce i direttori di gara della Premier League. Lo scrive il Corriere dello Sport Tutto nasce dal rifiuto degli arbitri a firmare i nuovi contratti, in cui non venivano riconosciute nuove incombenze, per esempio il nuovo VAR announcement, oltre a esserci mancanze e omissioni. Per questo c'è stato il rischio di sciopero da parte dei fischietti, che il presidente Figc Gravina ha cercato di disinnescare incontrando Marco Guida (rappresentante degli arbitri in attività), Silvio Mazzoleni (rappresentante di Varisti) e Filippo Meli (rappresentante degli assistenti). La soluzione, dunque, potrebbe essere quella che Gianluca Rocchi propone da sempre, una società (al cui vertice potrebbe proprio esserci l'attuale designatore) che gestisca gli arbitri di A e B che si stacchi dall'AIA e gestisca autonomamente la questione economica dei fischietti. La nuova società avrebbe il compito di crescere i nuovi arbitri, che attraverso questo organismo potrebbe chiedere anche aumenti, e il servizio sarebbe pagato, appunto, da Serie A, Serie B e Figc. Un po' come avviene in Inghilterra.
di Napoli Magazine
21/09/2025 - 16:36
Possibile rivoluzione all'inglese per gli arbitri italiani. Nella prossima stagione i fischietti di Serie A e Serie B potrebbero staccarsi dall'Associazione Italiana Arbitri per confluire in una nuova società, finanziata dalle due leghe di riferimento (A e B), oltre che dalla Federcalcio, come avviene in Inghilterra con la Professional Game Match Officials Limited che dal 2001 gestisce i direttori di gara della Premier League. Lo scrive il Corriere dello Sport Tutto nasce dal rifiuto degli arbitri a firmare i nuovi contratti, in cui non venivano riconosciute nuove incombenze, per esempio il nuovo VAR announcement, oltre a esserci mancanze e omissioni. Per questo c'è stato il rischio di sciopero da parte dei fischietti, che il presidente Figc Gravina ha cercato di disinnescare incontrando Marco Guida (rappresentante degli arbitri in attività), Silvio Mazzoleni (rappresentante di Varisti) e Filippo Meli (rappresentante degli assistenti). La soluzione, dunque, potrebbe essere quella che Gianluca Rocchi propone da sempre, una società (al cui vertice potrebbe proprio esserci l'attuale designatore) che gestisca gli arbitri di A e B che si stacchi dall'AIA e gestisca autonomamente la questione economica dei fischietti. La nuova società avrebbe il compito di crescere i nuovi arbitri, che attraverso questo organismo potrebbe chiedere anche aumenti, e il servizio sarebbe pagato, appunto, da Serie A, Serie B e Figc. Un po' come avviene in Inghilterra.