Il giornalista Antonio Giordano scrive sul Corriere dello Sport a proposito del Napoli di Spalletti: "La missione principale si nascondeva nel vittimismo a tanto al chilo di chi, il 23 maggio, dinnanzi al televisore, dimentico degli otto mesi precedenti, s’era messo a sospettare di congiure, rimanendo prigioniero di fantasmi. Le parole possono essere come pietre o può portarle via il vento, dipende dal livello comunicativo, però Spalletti ha inciso, e immediatamente, dialetticamente, ha provveduto a liberare l’aria di gratuite (ma pure gravi) allusioni e quando il Napoli ancora non era fatto, aspettando pure Anguissa, ha rifatto Napoli: l’ha contagiata di sano realismo, l’ha impregnata d’onestà intellettuale, l’ha ripulita delle scorie, l’ha arricchita d’ottimismo, le ha aperto il cuore e stasera si ritrova con circa ventimila spettatori a soffiargli alle spalle".
di Napoli Magazine
26/09/2024 - 13:04
Il giornalista Antonio Giordano scrive sul Corriere dello Sport a proposito del Napoli di Spalletti: "La missione principale si nascondeva nel vittimismo a tanto al chilo di chi, il 23 maggio, dinnanzi al televisore, dimentico degli otto mesi precedenti, s’era messo a sospettare di congiure, rimanendo prigioniero di fantasmi. Le parole possono essere come pietre o può portarle via il vento, dipende dal livello comunicativo, però Spalletti ha inciso, e immediatamente, dialetticamente, ha provveduto a liberare l’aria di gratuite (ma pure gravi) allusioni e quando il Napoli ancora non era fatto, aspettando pure Anguissa, ha rifatto Napoli: l’ha contagiata di sano realismo, l’ha impregnata d’onestà intellettuale, l’ha ripulita delle scorie, l’ha arricchita d’ottimismo, le ha aperto il cuore e stasera si ritrova con circa ventimila spettatori a soffiargli alle spalle".