Ivan Zazzaroni, direttore de Il Corriere dello Sport, scrive su Instagram: "Il comunicato del Napoli proprio non l’ho capito. Questo il testo: «La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri che, durante la semifinale di Supercoppa Italiana, alla presenza di decine di persone a bordocampo e in diretta televisiva, ha pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati. Auspichiamo che tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata, a maggior ragione perché, con 33 telecamere impegnate nella produzione dell’evento, è impossibile non riscontrare quanto avvenuto». Condanna, denuncia e invito a punire un allenatore che avrebbe offeso un membro dello staff di Conte con oltre 60 anni di calcio nelle orecchie e un ruolo indefinito. Ma il quarto uomo dov’era? E l’ispettore federale? Con 33 telecamere è necessaria la delazione? In un calcio teso e spesso insopportabile certe cose di campo devono restare nel campo, a meno che i protagonisti non trascendano arrivando alle mani. Oriali di situazioni come queste ne ha certamente vissute e non ha bisogno di alcuna protezione societaria: può senz’altro capire il momento, il nervosismo, anche perché vive da anni al fianco di allenatori come Mancini e Conte facili all’esplosione verbale. Il calcio dà fuoco e tensione a ogni nostra parola. E provocazione fa rima con maleducazione".
di Napoli Magazine
19/12/2025 - 12:20
Ivan Zazzaroni, direttore de Il Corriere dello Sport, scrive su Instagram: "Il comunicato del Napoli proprio non l’ho capito. Questo il testo: «La SSC Napoli condanna con fermezza l’atteggiamento dell’allenatore del Milan, Massimiliano Allegri che, durante la semifinale di Supercoppa Italiana, alla presenza di decine di persone a bordocampo e in diretta televisiva, ha pesantemente insultato Gabriele Oriali con termini offensivi e reiterati. Auspichiamo che tale aggressione, totalmente fuori controllo, non passi inosservata, a maggior ragione perché, con 33 telecamere impegnate nella produzione dell’evento, è impossibile non riscontrare quanto avvenuto». Condanna, denuncia e invito a punire un allenatore che avrebbe offeso un membro dello staff di Conte con oltre 60 anni di calcio nelle orecchie e un ruolo indefinito. Ma il quarto uomo dov’era? E l’ispettore federale? Con 33 telecamere è necessaria la delazione? In un calcio teso e spesso insopportabile certe cose di campo devono restare nel campo, a meno che i protagonisti non trascendano arrivando alle mani. Oriali di situazioni come queste ne ha certamente vissute e non ha bisogno di alcuna protezione societaria: può senz’altro capire il momento, il nervosismo, anche perché vive da anni al fianco di allenatori come Mancini e Conte facili all’esplosione verbale. Il calcio dà fuoco e tensione a ogni nostra parola. E provocazione fa rima con maleducazione".