Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha rilasciato un'intervista a La Provincia di Como. Ecco le sue parole: "Vedo come l'atteggiamento sia simile per quasi tutte le squadre. E' tornato di moda il 5-3-2, con squadre che attendono. Secondo me quest'anno c'è addirittura maggiore attendismo rispetto allo scorso anno. Locatelli della Juve si fa dare palla e gestisce. Noi abbiamo una mentalità diversa. Andiamo ad aggredire, andiamo a rompere le palle. Siamo andati da lui e andremo da Modric. Poi magari fanno una giocata che ti taglia fuori. Ma noi ci proviamo. E siamo forti in contropiede. Certo, a fare pressing alto rischi, ma dico sempre che se dovessi rinunciare a giocare come dico io, smetterei di farlo. II segreto? Non ragionare per dormi: ci sono momenti e momenti nelle partite, quelli in cui vai a mille e altri in cui costruisci con calma. lo devo andare oltre la tattica e insegnare ai miei giocatori a ragionare e prendersi delle responsabilità autonome a seconda del momento. Non posso chiudere un giocatore in una gabbia tattica e mentale, perché poi si plafona, si limita a fare il compitino".
di Napoli Magazine
18/11/2025 - 15:14
Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha rilasciato un'intervista a La Provincia di Como. Ecco le sue parole: "Vedo come l'atteggiamento sia simile per quasi tutte le squadre. E' tornato di moda il 5-3-2, con squadre che attendono. Secondo me quest'anno c'è addirittura maggiore attendismo rispetto allo scorso anno. Locatelli della Juve si fa dare palla e gestisce. Noi abbiamo una mentalità diversa. Andiamo ad aggredire, andiamo a rompere le palle. Siamo andati da lui e andremo da Modric. Poi magari fanno una giocata che ti taglia fuori. Ma noi ci proviamo. E siamo forti in contropiede. Certo, a fare pressing alto rischi, ma dico sempre che se dovessi rinunciare a giocare come dico io, smetterei di farlo. II segreto? Non ragionare per dormi: ci sono momenti e momenti nelle partite, quelli in cui vai a mille e altri in cui costruisci con calma. lo devo andare oltre la tattica e insegnare ai miei giocatori a ragionare e prendersi delle responsabilità autonome a seconda del momento. Non posso chiudere un giocatore in una gabbia tattica e mentale, perché poi si plafona, si limita a fare il compitino".