"Non è vero che ormai arbitra la tecnologia. Il nostro obiettivo è quello di avere arbitri talmente bravi e preparati che non hanno bisogno della tecnologia perché le loro decisioni sono corrette. Noi lavoriamo per questo. L'obiettivo è quello di sapere di averla, ma di non doverla utilizzare". Così Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitri Fifa, durante il talk andato in scena al Maxxi di Roma, torna sull'uso della tecnologia nel calcio. Poi, parlando dell'introduzione del VAR, ricorda come "eravamo arrivati in una situazione paradossale. Allo stadio tutti avevano accesso alle immagini tranne la persona che doveva prendere decisioni. E' una cosa paradossale per cui questo, ma anche la consapevolezza che l'errore dell'arbitro, per quanto giustificabile perché siamo essere umani e abbiamo diritto di sbagliare, può avere negatività sugli altri. E a loro il fatto che l'errore sia una componente umana non è sufficiente. E allora trovare qualcosa che ti permetta di minimizzare l'incidenza dell'errore è molto importante, anche per l'arbitro stesso". Infine, sull'introduzione del tempo effettivo nel calcio, Collina ammette come "se ne discute da almeno 15 anni, ci sono aspetti favorevoli e aspetti non favorevoli. L'obiettivo è permettere di vedere allo spettatore il calcio giocato, dare dei recuperi lunghi era anche per concedere momenti di gioia. Quando una squadra segna un gol perché l'arbitro deve fare di tutto per riprendere il gioco il prima possibile? Vale la pena concedere alla squadra che segna un gol di celebrarlo dicendo agli altri che il tempo perso per la celebrazione verrà recuperato", conclude.
di Napoli Magazine
24/10/2025 - 22:34
"Non è vero che ormai arbitra la tecnologia. Il nostro obiettivo è quello di avere arbitri talmente bravi e preparati che non hanno bisogno della tecnologia perché le loro decisioni sono corrette. Noi lavoriamo per questo. L'obiettivo è quello di sapere di averla, ma di non doverla utilizzare". Così Pierluigi Collina, presidente della commissione arbitri Fifa, durante il talk andato in scena al Maxxi di Roma, torna sull'uso della tecnologia nel calcio. Poi, parlando dell'introduzione del VAR, ricorda come "eravamo arrivati in una situazione paradossale. Allo stadio tutti avevano accesso alle immagini tranne la persona che doveva prendere decisioni. E' una cosa paradossale per cui questo, ma anche la consapevolezza che l'errore dell'arbitro, per quanto giustificabile perché siamo essere umani e abbiamo diritto di sbagliare, può avere negatività sugli altri. E a loro il fatto che l'errore sia una componente umana non è sufficiente. E allora trovare qualcosa che ti permetta di minimizzare l'incidenza dell'errore è molto importante, anche per l'arbitro stesso". Infine, sull'introduzione del tempo effettivo nel calcio, Collina ammette come "se ne discute da almeno 15 anni, ci sono aspetti favorevoli e aspetti non favorevoli. L'obiettivo è permettere di vedere allo spettatore il calcio giocato, dare dei recuperi lunghi era anche per concedere momenti di gioia. Quando una squadra segna un gol perché l'arbitro deve fare di tutto per riprendere il gioco il prima possibile? Vale la pena concedere alla squadra che segna un gol di celebrarlo dicendo agli altri che il tempo perso per la celebrazione verrà recuperato", conclude.