Matias Soulè, attaccante della Juventus in prestito al Frosinone, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ESPN: "Sto parlando con la Juventus, non so ancora cosa succederà. Sono molto ansioso, ma prima ho queste otto partite con il Frosinone. Voglio giocare. Alla Juventus non avevo molte possibilità di giocare e ho accettato questa soluzione. La Juve è il massimo. Mi volevano Atletico Madrid, Benfica e Monaco, tante squadre. Ma per me è stata una decisione rapida poiché credo che la Juventus sia una squadra fortissima. Allegri mi aveva obbligato a tagliarmi i capelli quando mi aveva visto con i capelli biondi. Un grande sogno sarebbe quello di giocare per il Real Madrid. Ci ho sempre pensato quando ero bambino. E poi anche di vincere una Champions League. Cristiano Ronaldo? Sono rimasto sorpreso da quanto fosse una brava persona. Non lo conoscevo, ma ho ascoltato quello che si diceva di lui. È un genio. Ricordo che un giorno siamo andati a pranzo e si è seduto accanto a me, non gli avevo mai parlato. Sono rimasto sorpreso perché non me lo aspettavo affatto. Mi ha raccontato di tutto: delle macchine che aveva, di com'era Madrid".
di Napoli Magazine
07/04/2024 - 08:53
Matias Soulè, attaccante della Juventus in prestito al Frosinone, ha rilasciato alcune dichiarazioni a ESPN: "Sto parlando con la Juventus, non so ancora cosa succederà. Sono molto ansioso, ma prima ho queste otto partite con il Frosinone. Voglio giocare. Alla Juventus non avevo molte possibilità di giocare e ho accettato questa soluzione. La Juve è il massimo. Mi volevano Atletico Madrid, Benfica e Monaco, tante squadre. Ma per me è stata una decisione rapida poiché credo che la Juventus sia una squadra fortissima. Allegri mi aveva obbligato a tagliarmi i capelli quando mi aveva visto con i capelli biondi. Un grande sogno sarebbe quello di giocare per il Real Madrid. Ci ho sempre pensato quando ero bambino. E poi anche di vincere una Champions League. Cristiano Ronaldo? Sono rimasto sorpreso da quanto fosse una brava persona. Non lo conoscevo, ma ho ascoltato quello che si diceva di lui. È un genio. Ricordo che un giorno siamo andati a pranzo e si è seduto accanto a me, non gli avevo mai parlato. Sono rimasto sorpreso perché non me lo aspettavo affatto. Mi ha raccontato di tutto: delle macchine che aveva, di com'era Madrid".