Calcio
IL COMMENTO - Julio Sergio: "Mi auguro che Spalletti possa vincere lo scudetto perché è un allenatore fantastico"
24.09.2021 18:10 di Napoli Magazine

Julio Sergio, intervenuto durante la trasmissione “Il Diabolico e il Divino” in onda su New Sound Level 90.0 FM ha parlato così: “Mourinho è bravissimo nel far scivolare la tensione dai suoi agli avversari, attirando l’attenzione su di sé. Il derby? Si vince con concentrazione, attenzione e grinta.”

 

Che cos’è il derby per te?

 

E’ difficile spiegarlo a parole, ne ho giocati 4 e li ho vinti tutti e 4. Ricordo sensazioni meravigliose che racconto sempre ai miei figli e porto sempre nel cuore.

 

Quale è stata la parata più difficile tra quella su Mauri e quella su Floccari?

 

Più difficile è stata la parata su Mauri sicuramente, mentre la più importante è stata indubbiamente il rigore, perché ci giocavamo il primo posto e quel rigore ha cambiato l’inerzia della partita.

 

Cosa puoi dirci dell’impatto mediatico di Mourinho sugli avversari, tu che ti sei giocato uno scudetto contro la sua Inter?

 

Quando si trova in queste situazioni Mourinho sposta l’attenzione su di lui per proteggere i suoi e creare maggiore tensione nell’avversario. A noi dava una carica in più questo meccanismo, però nel calcio ci sono dei protagonisti fortissimi a livello di personalità e quello che fa Mourinho mi piace, fa talvolta un po’ di teatro per smorzare la tensione per i suoi e rivolgerla verso gli avversari.

 

Che idea ti sei fatto della partita contro la Sampdoria?

 

Abbiamo sprecato tante energie per arrivare a quel punto e in mezz’ora abbiamo calato l’attenzione e le energie e Storari ha fatto delle grandi parate. Sono quelle situazioni che si incrociano e purtroppo è andata così, vincere lo scudetto sarebbe stata una soddisfazione enorme dopo un’annata come quella. In tutte le partite può succedere che gli animi si accendano, noi sapevamo cosa dovevamo fare ma ogni minuto devi essere concentrato e fare il massimo perché gli avversari possono sempre metterti in difficoltà.

 

Qual è il tuo portiere preferito in Italia?

 

Mah io guardo particolarmente la Roma e le squadre di Ranieri, perché nutro grande riconoscenza verso il Mister. Le altre squadre le guardo molto poco. Indubbiamente il nostro portiere è stato un grande acquisto che ha iniziato subito bene con la Roma ed è l’ideale per iniziare un progetto vincente come quello che ha iniziato la Roma. Sono contentissimo di quello che sta facendo Rui Patricio e del progetto della Roma.

 

Come spieghi la differenza di rendimento tra le sue avventure europee e quella brasiliana?

 

Il calcio italiano e il calcio europeo sono molto differenti dal calcio brasiliano, serve un’intelligenza superiore in particolare dal punto di vista tattico, bisogna ragionare di più quando si ha il pallone e in determinati momenti i calciatori brasiliani vanno più in difficoltà. Stessa cosa è successa a Fabio Junior per la Roma che non è riuscito a esprimersi, principalmente per una questione di tattica difensiva italiana che rende molto difficile fare gol, la quale in Brasile invece è un po’ meno importante.

 

La parabola della carriera di Gerson come la vedi?

 

Sono tanti anni che la Roma cerca la strada giusta, ci sono stati tanti cambiamenti che non hanno mai permesso di costruire una squadra e quindi non è semplice per un calciatore adattarsi ad una situazione del genere e neanche per un allenatore. Lui è un buon giocatore che può fare molto bene, è ancora giovane e qui al Flamengo ha trovato un contesto di giocatori forti in cui ha potuto esprimersi al meglio. Il progetto della Roma mi sembra stia andando nella direzione giusta della stabilità, che è una delle chiavi per ottenere determinati risultati.

 

Vedi il Napoli di Spalletti favorito per lo scudetto?

 

Io mi auguro che Spalletti possa vincere lo scudetto perché è un allenatore fantastico che quando prende fiducia nei suoi può fare molto bene. Lui ha voluto che io rimanessi a Roma e con lui ho imparato tantissimo. Dopo tutte le esperienze che ha fatto ha limato ulteriormente il suo talento tattico e mi auguro che qualora non dovesse vincere la Roma possa vincere il suo Napoli, perché è una persona corretta e onesta con degli atteggiamenti particolari.

 

Come si vince un derby?

 

Si vince con tranquillità, con la testa giusta e approfittando dei momenti che capitano nella partita. La Lazio ha un grande allenatore ma ha iniziato con un po’ di difficoltà; penso però che tra due o tre mesi avrà un calcio migliore e sarà difficile da battere. La Roma ha dimostrato di avere una testa importante vincendo dopo la sconfitta di Verona ed è partita bene quest’anno, secondo me ha preso la strada giusta. Serve concentrazione, attenzione ai particolari e grinta.

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IL COMMENTO - Julio Sergio: "Mi auguro che Spalletti possa vincere lo scudetto perché è un allenatore fantastico"

di Napoli Magazine

24/09/2024 - 18:10

Julio Sergio, intervenuto durante la trasmissione “Il Diabolico e il Divino” in onda su New Sound Level 90.0 FM ha parlato così: “Mourinho è bravissimo nel far scivolare la tensione dai suoi agli avversari, attirando l’attenzione su di sé. Il derby? Si vince con concentrazione, attenzione e grinta.”

 

Che cos’è il derby per te?

 

E’ difficile spiegarlo a parole, ne ho giocati 4 e li ho vinti tutti e 4. Ricordo sensazioni meravigliose che racconto sempre ai miei figli e porto sempre nel cuore.

 

Quale è stata la parata più difficile tra quella su Mauri e quella su Floccari?

 

Più difficile è stata la parata su Mauri sicuramente, mentre la più importante è stata indubbiamente il rigore, perché ci giocavamo il primo posto e quel rigore ha cambiato l’inerzia della partita.

 

Cosa puoi dirci dell’impatto mediatico di Mourinho sugli avversari, tu che ti sei giocato uno scudetto contro la sua Inter?

 

Quando si trova in queste situazioni Mourinho sposta l’attenzione su di lui per proteggere i suoi e creare maggiore tensione nell’avversario. A noi dava una carica in più questo meccanismo, però nel calcio ci sono dei protagonisti fortissimi a livello di personalità e quello che fa Mourinho mi piace, fa talvolta un po’ di teatro per smorzare la tensione per i suoi e rivolgerla verso gli avversari.

 

Che idea ti sei fatto della partita contro la Sampdoria?

 

Abbiamo sprecato tante energie per arrivare a quel punto e in mezz’ora abbiamo calato l’attenzione e le energie e Storari ha fatto delle grandi parate. Sono quelle situazioni che si incrociano e purtroppo è andata così, vincere lo scudetto sarebbe stata una soddisfazione enorme dopo un’annata come quella. In tutte le partite può succedere che gli animi si accendano, noi sapevamo cosa dovevamo fare ma ogni minuto devi essere concentrato e fare il massimo perché gli avversari possono sempre metterti in difficoltà.

 

Qual è il tuo portiere preferito in Italia?

 

Mah io guardo particolarmente la Roma e le squadre di Ranieri, perché nutro grande riconoscenza verso il Mister. Le altre squadre le guardo molto poco. Indubbiamente il nostro portiere è stato un grande acquisto che ha iniziato subito bene con la Roma ed è l’ideale per iniziare un progetto vincente come quello che ha iniziato la Roma. Sono contentissimo di quello che sta facendo Rui Patricio e del progetto della Roma.

 

Come spieghi la differenza di rendimento tra le sue avventure europee e quella brasiliana?

 

Il calcio italiano e il calcio europeo sono molto differenti dal calcio brasiliano, serve un’intelligenza superiore in particolare dal punto di vista tattico, bisogna ragionare di più quando si ha il pallone e in determinati momenti i calciatori brasiliani vanno più in difficoltà. Stessa cosa è successa a Fabio Junior per la Roma che non è riuscito a esprimersi, principalmente per una questione di tattica difensiva italiana che rende molto difficile fare gol, la quale in Brasile invece è un po’ meno importante.

 

La parabola della carriera di Gerson come la vedi?

 

Sono tanti anni che la Roma cerca la strada giusta, ci sono stati tanti cambiamenti che non hanno mai permesso di costruire una squadra e quindi non è semplice per un calciatore adattarsi ad una situazione del genere e neanche per un allenatore. Lui è un buon giocatore che può fare molto bene, è ancora giovane e qui al Flamengo ha trovato un contesto di giocatori forti in cui ha potuto esprimersi al meglio. Il progetto della Roma mi sembra stia andando nella direzione giusta della stabilità, che è una delle chiavi per ottenere determinati risultati.

 

Vedi il Napoli di Spalletti favorito per lo scudetto?

 

Io mi auguro che Spalletti possa vincere lo scudetto perché è un allenatore fantastico che quando prende fiducia nei suoi può fare molto bene. Lui ha voluto che io rimanessi a Roma e con lui ho imparato tantissimo. Dopo tutte le esperienze che ha fatto ha limato ulteriormente il suo talento tattico e mi auguro che qualora non dovesse vincere la Roma possa vincere il suo Napoli, perché è una persona corretta e onesta con degli atteggiamenti particolari.

 

Come si vince un derby?

 

Si vince con tranquillità, con la testa giusta e approfittando dei momenti che capitano nella partita. La Lazio ha un grande allenatore ma ha iniziato con un po’ di difficoltà; penso però che tra due o tre mesi avrà un calcio migliore e sarà difficile da battere. La Roma ha dimostrato di avere una testa importante vincendo dopo la sconfitta di Verona ed è partita bene quest’anno, secondo me ha preso la strada giusta. Serve concentrazione, attenzione ai particolari e grinta.