Calcio
IL COMMENTO - Pavarese: "Scudetto del Napoli? Il vero protagonista è stato il gruppo, tutti sono stati importanti"
24.05.2025 11:29 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gigi Pavarese, ex direttore sportivo di Napoli e Torino. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Direttore, chi è stato, secondo lei, l’uomo simbolo di questo scudetto?

“È facile dire Antonio Conte, perché è lui che ha modellato questo gruppo. È il vero artefice, insieme al presidente De Laurentiis. Però il vero protagonista è stato il gruppo. Senza coesione, senza la mentalità acquisita da tutti – dai calciatori fino all’ultimo collaboratore, agli inservienti – non sarebbe stato possibile. Il gruppo non è fatto solo da chi scende in campo, ma anche da chi lavora da anni, in silenzio, nel calcio Napoli. È la vittoria di tutti. Conte ha avuto la capacità di ridare senso di appartenenza e dignità a ognuno. Ripeto: dal calciatore più importante all’ultimo degli inservienti. Ha trasmesso voglia, motivazione, e questo è stato determinante dopo una stagione in cui eravamo arrivati decimi, tra polemiche e insidie. Le competenze tecniche del mister non si discutono, lo sapevamo. Ma la sua forza è stata anche quella di accettare la sfida, con la determinazione del presidente, che voleva ritrovare la strada maestra. E così è stato. Ora dobbiamo guardare avanti con immutata fiducia".

Dobbiamo davvero guardare avanti con immutata fiducia, anche perché – lo diceva lei – persino il più scettico tra i critici della società ha dovuto ricredersi. In vent’anni il Napoli è passato dal fallimento a essere stabilmente in Europa, vincendo due scudetti nell’ultimo triennio. È anche la vittoria del presidente De Laurentiis e del suo modello?

“Sì, è la vittoria del presidente. Con la sua testardaggine, competenza, ma soprattutto con il suo modo di essere. Gli dobbiamo dire grazie. E non è una gara tra lui e Ferlaino, anzi: da napoletani, dobbiamo ringraziare entrambi".

Le parole di De Laurentiis, ieri, hanno lasciato intendere che potrebbe essere stato il ‘canto del cigno’ di Conte al Napoli…

“Guarda, ieri si è parlato troppo delle parole e troppo poco della festa. Invece di concentrarsi sui festeggiamenti e sulla gioia del popolo, i media cercavano il pelo nell’uovo. Conte e De Laurentiis sono due uomini con carattere, ma senza di loro non saremmo arrivati qui. Spero che, guardandosi negli occhi, capiscano che devono continuare insieme. Solo così possiamo raggiungere traguardi ancora più grandi".

Se dovesse indicare un calciatore che più di tutti le ha rubato l’occhio quest’anno, chi sarebbe?

“È facile dire McTominay, certo. Ma senza il gruppo, senza l’aiuto e il supporto dei compagni, non avrebbe mai raggiunto certi risultati già al primo anno. Io continuo a dirlo: il gruppo è stato tutto. Da Lukaku a Hasa, che forse è stato l’unico che non ha mai esordito, sono stati tutti importanti. Tutti determinanti. E ti dico che sono particolarmente felice per Mazzocchi. Un napoletano, un ragazzo del popolo. Uno che tempo fa faticava anche ad andare a vedere le partite, e oggi si ritrova campione d’Italia. Che bello. Che storia. È questo lo sport. È questo il nostro amato pallone".

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IL COMMENTO - Pavarese: "Scudetto del Napoli? Il vero protagonista è stato il gruppo, tutti sono stati importanti"

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24/05/2025 - 11:29

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gigi Pavarese, ex direttore sportivo di Napoli e Torino. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Direttore, chi è stato, secondo lei, l’uomo simbolo di questo scudetto?

“È facile dire Antonio Conte, perché è lui che ha modellato questo gruppo. È il vero artefice, insieme al presidente De Laurentiis. Però il vero protagonista è stato il gruppo. Senza coesione, senza la mentalità acquisita da tutti – dai calciatori fino all’ultimo collaboratore, agli inservienti – non sarebbe stato possibile. Il gruppo non è fatto solo da chi scende in campo, ma anche da chi lavora da anni, in silenzio, nel calcio Napoli. È la vittoria di tutti. Conte ha avuto la capacità di ridare senso di appartenenza e dignità a ognuno. Ripeto: dal calciatore più importante all’ultimo degli inservienti. Ha trasmesso voglia, motivazione, e questo è stato determinante dopo una stagione in cui eravamo arrivati decimi, tra polemiche e insidie. Le competenze tecniche del mister non si discutono, lo sapevamo. Ma la sua forza è stata anche quella di accettare la sfida, con la determinazione del presidente, che voleva ritrovare la strada maestra. E così è stato. Ora dobbiamo guardare avanti con immutata fiducia".

Dobbiamo davvero guardare avanti con immutata fiducia, anche perché – lo diceva lei – persino il più scettico tra i critici della società ha dovuto ricredersi. In vent’anni il Napoli è passato dal fallimento a essere stabilmente in Europa, vincendo due scudetti nell’ultimo triennio. È anche la vittoria del presidente De Laurentiis e del suo modello?

“Sì, è la vittoria del presidente. Con la sua testardaggine, competenza, ma soprattutto con il suo modo di essere. Gli dobbiamo dire grazie. E non è una gara tra lui e Ferlaino, anzi: da napoletani, dobbiamo ringraziare entrambi".

Le parole di De Laurentiis, ieri, hanno lasciato intendere che potrebbe essere stato il ‘canto del cigno’ di Conte al Napoli…

“Guarda, ieri si è parlato troppo delle parole e troppo poco della festa. Invece di concentrarsi sui festeggiamenti e sulla gioia del popolo, i media cercavano il pelo nell’uovo. Conte e De Laurentiis sono due uomini con carattere, ma senza di loro non saremmo arrivati qui. Spero che, guardandosi negli occhi, capiscano che devono continuare insieme. Solo così possiamo raggiungere traguardi ancora più grandi".

Se dovesse indicare un calciatore che più di tutti le ha rubato l’occhio quest’anno, chi sarebbe?

“È facile dire McTominay, certo. Ma senza il gruppo, senza l’aiuto e il supporto dei compagni, non avrebbe mai raggiunto certi risultati già al primo anno. Io continuo a dirlo: il gruppo è stato tutto. Da Lukaku a Hasa, che forse è stato l’unico che non ha mai esordito, sono stati tutti importanti. Tutti determinanti. E ti dico che sono particolarmente felice per Mazzocchi. Un napoletano, un ragazzo del popolo. Uno che tempo fa faticava anche ad andare a vedere le partite, e oggi si ritrova campione d’Italia. Che bello. Che storia. È questo lo sport. È questo il nostro amato pallone".