A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa. Di seguito, un estratto dell’intervista.
So che lei è un grande estimatore di Elia Caprile e sperava potesse restare al Napoli. Crede sia stato un errore da parte del club concedere al Cagliari il diritto di riscatto?
“Per me è stato un grosso errore. Io credo molto in questo ragazzo: è un portiere importante, ha un futuro roseo ed è un ottimo elemento. Io non avrei lasciato la possibilità al Cagliari di riscattarlo. lo dico da tempo, anche perché, da oggi, il Napoli perde ufficialmente anche Nikita Contini, che era il terzo portiere. Meret ha rinnovato e farà il titolare, ma ora servono due portieri. Non è una situazione semplice. Ma sono quelle situazioni che il mercato, si sa, porta con sé. Ti si creano scenari che magari non ti aspetti. Ripeto, io avrei puntato molto su Caprile, devo essere sincero. Il Napoli però ha fatto un’altra scelta, e va rispettata: con Meret ha vinto due scudetti. Detto ciò, mi auguro solo che Caprile non venga dimenticato.”
Ieri sera si è chiusa l’esperienza al Mondiale per Club dell’Inter: la ciliegina sulla torta di una stagione fallimentare?
“Purtroppo sì. Il calcio è bellissimo ma anche molto cattivo. Lasciamo perdere la finale, dove l’Inter ha perso contro il PSG, una squadra fortissima e, secondo me, dominerà nei prossimi 3-4 anni, sia in patria che in Europa: ha una società solida, accesso ai fondi, un grande allenatore che ha fatto scelte intelligenti, puntando su giocatori giovani e non sulle figurine. L’Inter invece ha pagato la mancanza di una programmazione, specie nel cambio dell’allenatore. Quella di Chivu è stata una scelta dell’ultimo momento, dopo due o tre rifiuti. Chivu è sicuramente un buon tecnico, ma senza esperienza, e molti giocatori dell’Inter hanno fatto il loro tempo. Alcuni guadagnano troppo, altri vogliono andare via. Lo sfogo di Lautaro contro Calhanoglu, ieri, è stato emblematico: segnali negativi nello spogliatoio, e non è il massimo quando devi iniziare una stagione. Io credo che l’Inter debba fare scelte dure, nette: chi vuole andare, deve andare. Hanno giovani in rosa che meritano spazio. Giocatori come Arnautovic, per esempio, sono ormai fuori tempo. E anche il mancato utilizzo di ragazzi come Pio Esposito è stato, per me, un errore. Se hai preso un allenatore giovane, devi avere il coraggio di partire con un progetto coerente, anche se richiede tempo. Lo so che in club importanti il tempo è un lusso, ma allora non capisco del tutto la scelta.”
Ha citato il Paris Saint-Germain, dove gioca Kang-In Lee, esterno sudcoreano. Potrebbe tornare di moda in ottica Napoli, considerando che il Bologna non scende sotto i 45 milioni per Ndoye? Crede che questa pista possa riaprirsi?
“L’ho già detto più volte: i giocatori del Bologna che vengono proposti a 40-45 milioni, per me, possono restare dove stanno. Una buona annata non giustifica quei prezzi. Sartori è molto bravo a vendere, chi ci casca fa felice il Bologna. Kang-In Lee invece è un ottimo elemento. È giovane, di talento, e io punterei su di lui, piuttosto che spendere 45 milioni per chi ha fatto sì e no 12-13 buone partite col Bologna. Quindi sì, siamo d’accordo: meglio puntare su Kang-In Lee che spendere troppo per Ndoye.”
Claudio, acquistati Marianucci e De Bruyne, liberandosi dei prestiti della scorsa stagione, su quali ruoli dovrebbe intervenire il Napoli?
“Secondo me, serve una vera alternativa davanti. Una punta che ti permetta anche di variare assetto, magari giocando a due punte. Poi guarderei anche agli esterni, valutando chi arriverà e chi è già stato, diciamo, messo in discussione. Il Napoli deve alzare la qualità delle rotazioni, come ha sempre desiderato il mister per affrontare quattro competizioni. Ora che il mercato è iniziato ufficialmente da poco, c’è tempo per valutare. Io andrei su profili concreti, non per forza da top club, ma che ti garantiscano affidabilità e rotazioni.”
Guardiamo ora in casa Atalanta, sempre molto attenta sul mercato dei giovani. Cosa ne pensa di Odilon Kossounou, acquistato dal Bayer Leverkusen per 20 milioni?
“È un giocatore molto interessante. L’Atalanta su questo è maestra: scova talenti, li fa giocare, li valorizza e poi li monetizza. È una strategia che funziona da dieci anni.”
Torno in casa Cagliari. Dopo Caprile, ha riscattato anche Roberto Piccoli per soli 12 milioni. Un ragazzo che potrebbe arrivare a valere davvero tanto. È d’accordo?
“Roberto Piccoli mi è sempre piaciuto, già dai tempi in cui stava a Bergamo e faceva panchina. È il tipo di centravanti che piace a me. In questo momento, le grandi dovrebbero guardare più a lui, a Esposito, a questi profili italiani che sono stati poco valorizzati. Il Cagliari ha fatto bene a puntarci: ha già ottenuto ottimi risultati. Se si fosse chiamato con un nome straniero, le grandi lo avrebbero preso subito. È questo il problema del nostro calcio: servirebbe una regola che imponga almeno il 50% di italiani in campo ogni domenica. Solo così potremmo riportare in alto la Nazionale, come è sempre stata per 80 anni. Lo so che oggi, con il mercato globale e la libera circolazione del lavoro, è difficile. Ma si possono mettere limiti ragionevoli: puoi avere quanti stranieri vuoi in rosa, ma almeno metà dei titolari in campo devono essere italiani".
Eravamo rimasti sorpresi tutti da quell’intervento banale di Hans Nicolussi Caviglia che regalò un rigore e punti Champions alla Juventus. Oggi il Venezia lo riscatta per 3,5 milioni. Tutto regolare?
“Se rispondo a questa domanda, smetto di lavorare. Diciamo che li vale tutti questi 3,5 milioni Nicolussi Caviglia, magari anche qualcosina in più… Ma ci può stare".
di Napoli Magazine
01/07/2025 - 11:18
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa. Di seguito, un estratto dell’intervista.
So che lei è un grande estimatore di Elia Caprile e sperava potesse restare al Napoli. Crede sia stato un errore da parte del club concedere al Cagliari il diritto di riscatto?
“Per me è stato un grosso errore. Io credo molto in questo ragazzo: è un portiere importante, ha un futuro roseo ed è un ottimo elemento. Io non avrei lasciato la possibilità al Cagliari di riscattarlo. lo dico da tempo, anche perché, da oggi, il Napoli perde ufficialmente anche Nikita Contini, che era il terzo portiere. Meret ha rinnovato e farà il titolare, ma ora servono due portieri. Non è una situazione semplice. Ma sono quelle situazioni che il mercato, si sa, porta con sé. Ti si creano scenari che magari non ti aspetti. Ripeto, io avrei puntato molto su Caprile, devo essere sincero. Il Napoli però ha fatto un’altra scelta, e va rispettata: con Meret ha vinto due scudetti. Detto ciò, mi auguro solo che Caprile non venga dimenticato.”
Ieri sera si è chiusa l’esperienza al Mondiale per Club dell’Inter: la ciliegina sulla torta di una stagione fallimentare?
“Purtroppo sì. Il calcio è bellissimo ma anche molto cattivo. Lasciamo perdere la finale, dove l’Inter ha perso contro il PSG, una squadra fortissima e, secondo me, dominerà nei prossimi 3-4 anni, sia in patria che in Europa: ha una società solida, accesso ai fondi, un grande allenatore che ha fatto scelte intelligenti, puntando su giocatori giovani e non sulle figurine. L’Inter invece ha pagato la mancanza di una programmazione, specie nel cambio dell’allenatore. Quella di Chivu è stata una scelta dell’ultimo momento, dopo due o tre rifiuti. Chivu è sicuramente un buon tecnico, ma senza esperienza, e molti giocatori dell’Inter hanno fatto il loro tempo. Alcuni guadagnano troppo, altri vogliono andare via. Lo sfogo di Lautaro contro Calhanoglu, ieri, è stato emblematico: segnali negativi nello spogliatoio, e non è il massimo quando devi iniziare una stagione. Io credo che l’Inter debba fare scelte dure, nette: chi vuole andare, deve andare. Hanno giovani in rosa che meritano spazio. Giocatori come Arnautovic, per esempio, sono ormai fuori tempo. E anche il mancato utilizzo di ragazzi come Pio Esposito è stato, per me, un errore. Se hai preso un allenatore giovane, devi avere il coraggio di partire con un progetto coerente, anche se richiede tempo. Lo so che in club importanti il tempo è un lusso, ma allora non capisco del tutto la scelta.”
Ha citato il Paris Saint-Germain, dove gioca Kang-In Lee, esterno sudcoreano. Potrebbe tornare di moda in ottica Napoli, considerando che il Bologna non scende sotto i 45 milioni per Ndoye? Crede che questa pista possa riaprirsi?
“L’ho già detto più volte: i giocatori del Bologna che vengono proposti a 40-45 milioni, per me, possono restare dove stanno. Una buona annata non giustifica quei prezzi. Sartori è molto bravo a vendere, chi ci casca fa felice il Bologna. Kang-In Lee invece è un ottimo elemento. È giovane, di talento, e io punterei su di lui, piuttosto che spendere 45 milioni per chi ha fatto sì e no 12-13 buone partite col Bologna. Quindi sì, siamo d’accordo: meglio puntare su Kang-In Lee che spendere troppo per Ndoye.”
Claudio, acquistati Marianucci e De Bruyne, liberandosi dei prestiti della scorsa stagione, su quali ruoli dovrebbe intervenire il Napoli?
“Secondo me, serve una vera alternativa davanti. Una punta che ti permetta anche di variare assetto, magari giocando a due punte. Poi guarderei anche agli esterni, valutando chi arriverà e chi è già stato, diciamo, messo in discussione. Il Napoli deve alzare la qualità delle rotazioni, come ha sempre desiderato il mister per affrontare quattro competizioni. Ora che il mercato è iniziato ufficialmente da poco, c’è tempo per valutare. Io andrei su profili concreti, non per forza da top club, ma che ti garantiscano affidabilità e rotazioni.”
Guardiamo ora in casa Atalanta, sempre molto attenta sul mercato dei giovani. Cosa ne pensa di Odilon Kossounou, acquistato dal Bayer Leverkusen per 20 milioni?
“È un giocatore molto interessante. L’Atalanta su questo è maestra: scova talenti, li fa giocare, li valorizza e poi li monetizza. È una strategia che funziona da dieci anni.”
Torno in casa Cagliari. Dopo Caprile, ha riscattato anche Roberto Piccoli per soli 12 milioni. Un ragazzo che potrebbe arrivare a valere davvero tanto. È d’accordo?
“Roberto Piccoli mi è sempre piaciuto, già dai tempi in cui stava a Bergamo e faceva panchina. È il tipo di centravanti che piace a me. In questo momento, le grandi dovrebbero guardare più a lui, a Esposito, a questi profili italiani che sono stati poco valorizzati. Il Cagliari ha fatto bene a puntarci: ha già ottenuto ottimi risultati. Se si fosse chiamato con un nome straniero, le grandi lo avrebbero preso subito. È questo il problema del nostro calcio: servirebbe una regola che imponga almeno il 50% di italiani in campo ogni domenica. Solo così potremmo riportare in alto la Nazionale, come è sempre stata per 80 anni. Lo so che oggi, con il mercato globale e la libera circolazione del lavoro, è difficile. Ma si possono mettere limiti ragionevoli: puoi avere quanti stranieri vuoi in rosa, ma almeno metà dei titolari in campo devono essere italiani".
Eravamo rimasti sorpresi tutti da quell’intervento banale di Hans Nicolussi Caviglia che regalò un rigore e punti Champions alla Juventus. Oggi il Venezia lo riscatta per 3,5 milioni. Tutto regolare?
“Se rispondo a questa domanda, smetto di lavorare. Diciamo che li vale tutti questi 3,5 milioni Nicolussi Caviglia, magari anche qualcosina in più… Ma ci può stare".