Calcio
IL PARERE - Condò: "Crescita del Napoli evidente, Allegri è il profilo migliore per il dopo Conte"
26.05.2025 15:17 di Napoli Magazine

Paolo Condò, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: "La crescita del Napoli risulta evidente se confrontiamo la gestione delle due (dolorose) separazioni dagli allenatori scudettati, quella da Spalletti due anni fa e quella ormai sicura da Conte oggi. Due anni fa De Laurentiis sfogliò a lungo la margherita prima di scegliere Rudi Garcia, una bella storia alla Roma ma da tempo fuori dal grande giro — era finito in Arabia — e col quale un vero rapporto di fiducia nemmeno iniziò. Stavolta invece il presidente ha bloccato per tempo Massimiliano Allegri, di gran lunga il profilo migliore per succedere a Conte come del resto dimostrò nel primo felicissimo periodo alla Juventus. Senza scomodare Dostoevskij, Allegri e De Laurentiis condividono l’animo del giocatore d’azzardo, non a caso la grande dote del primo è la lettura della partita — nessuno la cambia in corsa come lui — mentre il secondo segue le intuizioni, vedi Kvaratskhelia, col gusto di chi adora mettere tutti nel sacco".

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IL PARERE - Condò: "Crescita del Napoli evidente, Allegri è il profilo migliore per il dopo Conte"

di Napoli Magazine

26/05/2025 - 15:17

Paolo Condò, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: "La crescita del Napoli risulta evidente se confrontiamo la gestione delle due (dolorose) separazioni dagli allenatori scudettati, quella da Spalletti due anni fa e quella ormai sicura da Conte oggi. Due anni fa De Laurentiis sfogliò a lungo la margherita prima di scegliere Rudi Garcia, una bella storia alla Roma ma da tempo fuori dal grande giro — era finito in Arabia — e col quale un vero rapporto di fiducia nemmeno iniziò. Stavolta invece il presidente ha bloccato per tempo Massimiliano Allegri, di gran lunga il profilo migliore per succedere a Conte come del resto dimostrò nel primo felicissimo periodo alla Juventus. Senza scomodare Dostoevskij, Allegri e De Laurentiis condividono l’animo del giocatore d’azzardo, non a caso la grande dote del primo è la lettura della partita — nessuno la cambia in corsa come lui — mentre il secondo segue le intuizioni, vedi Kvaratskhelia, col gusto di chi adora mettere tutti nel sacco".