A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.
Arturo, le notizie sembrano portarci verso l’addio di Conte, con una prima scelta del Napoli che si chiama Massimiliano Allegri. Secondo lei, è la scelta giusta?
“In senso assoluto verrebbe da dire di no, pensando alla mia visione del calcio, al piacere di vedere il calcio. Però poi dobbiamo contestualizzare. Siamo di nuovo nella stessa situazione in cui ci siamo trovati due anni fa, con l’addio di Spalletti: avevi vinto uno scudetto, avevi un allenatore forte di carattere, forte come uomo, e lo perdi. Che fai, un’altra scommessa? Faccio un nome, anche se non arriverà mai: Italiano. Bravo, bravissimo, ma questa è una piazza che può anche bruciare. Allora, che fai? Hai vinto lo scudetto due anni fa, hai fatto un disastro l’anno dopo, poi hai rivinto: non puoi commettere lo stesso errore. Devi prendere uno che, soprattutto verso i calciatori, abbia una credibilità. Uno che possa entrare in quello spogliatoio ed essere credibile come Antonio Conte. Oggi ce ne sono pochi al mondo, liberi, con quello status. Allegri è uno di questi. Quindi, dovesse andare via Conte – e io spero che resti – per me Allegri è oggi la soluzione migliore. Non è il mio preferito, magari vorrei Klopp o Guardiola, ma dobbiamo fare i conti con la realtà. Allegri è disponibile, ed è uno che può proseguire il discorso avviato da Conte. Perché Conte, quando arrivò, fece una promessa: non solo vincere, ma abituare Napoli a vincere. E Allegri potrebbe essere uno capace di dare continuità a quel progetto. Conte ha detto che voleva rendere Napoli un punto d’arrivo e non di passaggio. Se andasse via ora, smentirebbe se stesso".
Lei è tra quelli che ritengono questo scudetto più merito di Aurelio De Laurentiis o di Antonio Conte?
“È una di quelle domande del tipo ‘è nato prima l’uovo o la gallina?’. Di fatto, Conte arriva a Napoli perché lo sceglie De Laurentiis. Quindi, da un punto di vista cronologico e logistico, il presidente viene prima. Se devo fare una percentuale, dico un bel 50 e 50. De Laurentiis ha fatto la scelta giusta, ma Conte ha fatto un percorso incredibile. Ricordiamo che a gennaio c’è stata una grande problematica con Manna, che però resta un uomo scelto dal presidente. Conte è stato bravo a sopperire a tutto ciò. Dobbiamo riconoscerglielo: da gennaio in poi, tra infortuni e cessioni, ha fatto qualcosa di miracoloso. Abbiamo vinto lo scudetto giocando con Oliveira centrale, Spinazzola alto, hai ripescato Raspadori che sembrava in uscita. E poi hai pescato quel ragazzo biondo lì… clamoroso. Una gioia per gli occhi. Che calciatore, mamma mia!”.
Conte o Allegri cambia poco, la differenza la deve fare De Laurentiis mettendo a disposizione dell’allenatore due squadre, visto che c’è anche la Champions da affrontare. È d’accordo?
“Assolutamente sì. Il Napoli dovrà affrontare scelte importanti. Se resta Conte, ci sono 12-13 calciatori che hanno fatto parte del suo progetto, tutti gli altri ne erano fuori. Magari li abbiamo visti coinvolti nei festeggiamenti, ma tecnicamente non li ha mai considerati. Quindi, se resta Conte, ne devi cambiare 10 o 12. Se arriva un altro allenatore, dovrà valutare lui, ma almeno 6 o 7 titolari o prime alternative vanno presi”.
di Napoli Magazine
26/05/2025 - 22:49
A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.
Arturo, le notizie sembrano portarci verso l’addio di Conte, con una prima scelta del Napoli che si chiama Massimiliano Allegri. Secondo lei, è la scelta giusta?
“In senso assoluto verrebbe da dire di no, pensando alla mia visione del calcio, al piacere di vedere il calcio. Però poi dobbiamo contestualizzare. Siamo di nuovo nella stessa situazione in cui ci siamo trovati due anni fa, con l’addio di Spalletti: avevi vinto uno scudetto, avevi un allenatore forte di carattere, forte come uomo, e lo perdi. Che fai, un’altra scommessa? Faccio un nome, anche se non arriverà mai: Italiano. Bravo, bravissimo, ma questa è una piazza che può anche bruciare. Allora, che fai? Hai vinto lo scudetto due anni fa, hai fatto un disastro l’anno dopo, poi hai rivinto: non puoi commettere lo stesso errore. Devi prendere uno che, soprattutto verso i calciatori, abbia una credibilità. Uno che possa entrare in quello spogliatoio ed essere credibile come Antonio Conte. Oggi ce ne sono pochi al mondo, liberi, con quello status. Allegri è uno di questi. Quindi, dovesse andare via Conte – e io spero che resti – per me Allegri è oggi la soluzione migliore. Non è il mio preferito, magari vorrei Klopp o Guardiola, ma dobbiamo fare i conti con la realtà. Allegri è disponibile, ed è uno che può proseguire il discorso avviato da Conte. Perché Conte, quando arrivò, fece una promessa: non solo vincere, ma abituare Napoli a vincere. E Allegri potrebbe essere uno capace di dare continuità a quel progetto. Conte ha detto che voleva rendere Napoli un punto d’arrivo e non di passaggio. Se andasse via ora, smentirebbe se stesso".
Lei è tra quelli che ritengono questo scudetto più merito di Aurelio De Laurentiis o di Antonio Conte?
“È una di quelle domande del tipo ‘è nato prima l’uovo o la gallina?’. Di fatto, Conte arriva a Napoli perché lo sceglie De Laurentiis. Quindi, da un punto di vista cronologico e logistico, il presidente viene prima. Se devo fare una percentuale, dico un bel 50 e 50. De Laurentiis ha fatto la scelta giusta, ma Conte ha fatto un percorso incredibile. Ricordiamo che a gennaio c’è stata una grande problematica con Manna, che però resta un uomo scelto dal presidente. Conte è stato bravo a sopperire a tutto ciò. Dobbiamo riconoscerglielo: da gennaio in poi, tra infortuni e cessioni, ha fatto qualcosa di miracoloso. Abbiamo vinto lo scudetto giocando con Oliveira centrale, Spinazzola alto, hai ripescato Raspadori che sembrava in uscita. E poi hai pescato quel ragazzo biondo lì… clamoroso. Una gioia per gli occhi. Che calciatore, mamma mia!”.
Conte o Allegri cambia poco, la differenza la deve fare De Laurentiis mettendo a disposizione dell’allenatore due squadre, visto che c’è anche la Champions da affrontare. È d’accordo?
“Assolutamente sì. Il Napoli dovrà affrontare scelte importanti. Se resta Conte, ci sono 12-13 calciatori che hanno fatto parte del suo progetto, tutti gli altri ne erano fuori. Magari li abbiamo visti coinvolti nei festeggiamenti, ma tecnicamente non li ha mai considerati. Quindi, se resta Conte, ne devi cambiare 10 o 12. Se arriva un altro allenatore, dovrà valutare lui, ma almeno 6 o 7 titolari o prime alternative vanno presi”.