Luca Ceppitelli, ex difensore, è intervenuto a Radiolina: "Cagliari è casa mia, anche se, con la scelta professionale che ho fatto, non avrò una base fissa. Credo che prenderò sede a Bologna e poi tornerò spesso qui. Pisacane? Non è facile, dopo essere stati compagni di squadra, rivedersi in vesti differenti. Lo vedo molto motivato e molto preparato. Parma? Sono quelle gare in cui bisogna raccogliere. Considerate le due buone partite iniziali credo sia arrivato il momento di mettere in cascina i punti. Il mercato è stato buono, nonostante abbia perso pezzi importanti. Belotti? Trova la piazza giusta per rilanciarsi. I miei ricordi? Indimenticabile la doppietta al Parma. A Cagliari avevo trovato una terra meravigliosa. Fui onorato di vestire la fascia da capitano, anche perchè non ero un elemento che voleva dimostrare di essere più bravo degli altri. La più triste? La mia ultima stagione culminata con la retrocessione, per certi versi inaspettata. Io allenatore? Ci avevo riflettuto, ma mi vedevo dall'altra parte, tipo direttore sportivo, ergo una figura più esterna dal campo. Astori? Avevamo degli amici in comune. Era una persona splendida e ricordo le parole che pronunciò in mio favore quando venni acquistato dal Cagliari".
di Napoli Magazine
12/09/2025 - 00:10
Luca Ceppitelli, ex difensore, è intervenuto a Radiolina: "Cagliari è casa mia, anche se, con la scelta professionale che ho fatto, non avrò una base fissa. Credo che prenderò sede a Bologna e poi tornerò spesso qui. Pisacane? Non è facile, dopo essere stati compagni di squadra, rivedersi in vesti differenti. Lo vedo molto motivato e molto preparato. Parma? Sono quelle gare in cui bisogna raccogliere. Considerate le due buone partite iniziali credo sia arrivato il momento di mettere in cascina i punti. Il mercato è stato buono, nonostante abbia perso pezzi importanti. Belotti? Trova la piazza giusta per rilanciarsi. I miei ricordi? Indimenticabile la doppietta al Parma. A Cagliari avevo trovato una terra meravigliosa. Fui onorato di vestire la fascia da capitano, anche perchè non ero un elemento che voleva dimostrare di essere più bravo degli altri. La più triste? La mia ultima stagione culminata con la retrocessione, per certi versi inaspettata. Io allenatore? Ci avevo riflettuto, ma mi vedevo dall'altra parte, tipo direttore sportivo, ergo una figura più esterna dal campo. Astori? Avevamo degli amici in comune. Era una persona splendida e ricordo le parole che pronunciò in mio favore quando venni acquistato dal Cagliari".