A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il giornalista Mario Fabbroni: “Se fossi De Laurentiis, non esiterei a essere diretto e incisivo. È essenziale trasmettere un messaggio chiaro e senza giri di parole: voglio la Supercoppa italiana. Punto. Questo è il tipo di aspettativa che, realisticamente, una squadra come il Napoli deve sentire, specialmente dopo aver vinto il campionato. La presenza di Conte e del gruppo in Arabia rappresenta già un elemento positivo, ma serve di più: serve fame di vittoria. Un trofeo come la Supercoppa non è solo questione di prestigio sportivo, ma anche di sostanza economica. Undici milioni per chi vince: non sono cifre da trascurare, soprattutto in un contesto finanziario complesso come quello attuale. E vincere questo trofeo non è una semplice opzione a disposizione; deve diventare un obiettivo prioritario, soprattutto in una stagione in cui la qualificazione alla prossima Champions League non è affatto scontata. La classifica è fluida, incerta, con una concorrenza serrata che rende ogni posizione in campionato instabile. Da un lato, è vero che il premio per chi perde la finale – circa sette milioni – non è da buttare via, ma chi scende in campo deve puntare esclusivamente alla vittoria. Nessuno gioca per accontentarsi del premio di consolazione. Per un club come il Napoli, c’è un’ulteriore ragione per spingere al massimo: è la squadra campione d’Italia e ha l’obbligo morale e sportivo di dimostrarlo, quantomeno raggiungendo la finale. Alcuni traguardi non si possono ignorare o ridurre a dettagli. Non bisogna dimenticare neppure l’aspetto più motivazionale: l’opportunità di prendersi una rivincita, anche parziale. Il Milan ha battuto il Napoli e anche Antonio Conte ha subito il peso della sconfitta. Un contesto del genere rende tutto più stimolante. Ogni partita è occasione per dimostrare chi sei davvero, e questo è uno di quei momenti in cui la pressione e le aspettative devono accendere la determinazione della squadra”.
di Napoli Magazine
16/12/2025 - 19:50
A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il giornalista Mario Fabbroni: “Se fossi De Laurentiis, non esiterei a essere diretto e incisivo. È essenziale trasmettere un messaggio chiaro e senza giri di parole: voglio la Supercoppa italiana. Punto. Questo è il tipo di aspettativa che, realisticamente, una squadra come il Napoli deve sentire, specialmente dopo aver vinto il campionato. La presenza di Conte e del gruppo in Arabia rappresenta già un elemento positivo, ma serve di più: serve fame di vittoria. Un trofeo come la Supercoppa non è solo questione di prestigio sportivo, ma anche di sostanza economica. Undici milioni per chi vince: non sono cifre da trascurare, soprattutto in un contesto finanziario complesso come quello attuale. E vincere questo trofeo non è una semplice opzione a disposizione; deve diventare un obiettivo prioritario, soprattutto in una stagione in cui la qualificazione alla prossima Champions League non è affatto scontata. La classifica è fluida, incerta, con una concorrenza serrata che rende ogni posizione in campionato instabile. Da un lato, è vero che il premio per chi perde la finale – circa sette milioni – non è da buttare via, ma chi scende in campo deve puntare esclusivamente alla vittoria. Nessuno gioca per accontentarsi del premio di consolazione. Per un club come il Napoli, c’è un’ulteriore ragione per spingere al massimo: è la squadra campione d’Italia e ha l’obbligo morale e sportivo di dimostrarlo, quantomeno raggiungendo la finale. Alcuni traguardi non si possono ignorare o ridurre a dettagli. Non bisogna dimenticare neppure l’aspetto più motivazionale: l’opportunità di prendersi una rivincita, anche parziale. Il Milan ha battuto il Napoli e anche Antonio Conte ha subito il peso della sconfitta. Un contesto del genere rende tutto più stimolante. Ogni partita è occasione per dimostrare chi sei davvero, e questo è uno di quei momenti in cui la pressione e le aspettative devono accendere la determinazione della squadra”.