A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Iacopo Mirabella, speaker di Radio Romanista. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Quale sarà il probabile undici schierato da Gasperini?
“Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Wesley, Koné, Cristante, Tsimikas in ballottaggio con Rensch per sostituire Angelino reduce da una bronchite; Soulé, Pellegrini; Dovbyk".
Alla Roma toccherà affrontare l’Inter, ma con valori, almeno in classifica, invertiti rispetto alle ultime stagioni: si candida seriamente per competere per lo scudetto?
“Allora, quella parola lì – ‘scudetto’ – in questo momento non la nominiamo nemmeno. È naturalmente presto: manca ancora tanto. La Roma ha fatto vedere buone cose in questa prima parte di campionato, ma è normale che oggi, rispetto all’Inter, ci sia ancora un divario molto grande. Si può certamente contare sulla spinta degli oltre 65.000 tifosi dell’Olimpico e sui buoni risultati conquistati finora, ma per vedere la vera Roma di Gasperini manca ancora qualcosa, come il recupero di Bailey, che può essere uno dei giocatori ideali per l’idea di gioco di Gasperini. È una Roma che ha trovato il suo equilibrio: in difesa risponde bene alle richieste del tecnico, ma il gioco di Gasperini è molto dispendioso, richiede tante energie fisiche e mentali. Direi che servono ancora due o tre mesi per capire davvero quale strada potrà prendere questa squadra e quanto Gasperini riuscirà a incidere con la sua idea di calcio. Non è la rosa dell’Atalanta: manca un po’ di profondità e, soprattutto, di qualità nel reparto offensivo. È una Roma equilibrata, combattiva, con buoni giocatori e alcune eccellenze: penso a Svilar, a Mancini per rendimento, a Dybala, e anche a Celik, che sta crescendo molto. Gasperini stesso ha detto che Celik è uno di quelli migliorati di più negli ultimi mesi. Davanti, invece, si attende ancora una risposta convincente: Ferguson e Dovbyk devono trovare la quadra, integrarsi meglio nel gruppo e nei meccanismi di gioco. Se i centravanti inizieranno a rispondere come fece Lookman lo scorso anno – e non parlo di paragoni tecnici, ma di rendimento e adattamento – allora sì, potremmo vedere un salto di qualità importante. Però oggi, se l’Inter gioca da Inter, è difficile: sulla carta resta superiore. La Roma deve ancora crescere, ma i punti conquistati parlano chiaro".
Nella piazza romanista, si teme e ci si concentra di più sull’Inter o sul Napoli?
“È una bella domanda. Diciamo che, se vogliamo restare con i piedi per terra, l’obiettivo principale resta il quarto posto. Quello è il traguardo più realistico e importante: la qualificazione in Champions League e un ottimo percorso in Europa. Lì la Roma può dire la sua, perché, negli ultimi anni, la qualità della competizione non è mai stata elevatissima. In Europa League, quest’anno, non ci sono corazzate ingiocabili come in passato, quindi si può pensare di arrivare fino in fondo. Bisognerà però capire, con il passare delle settimane e dei mesi, se la squadra avrà le forze e gli uomini giusti per competere su due fronti. In campionato, comunque, la Roma può dare fastidio: diciamo dal terzo posto in giù, subito dietro ad Inter e Napoli. Per qualità della rosa, Napoli e Inter restano naturalmente le favorite per il duello finale, con il Milan pronto ad approfittare, anche perché non ha le coppe, e ha Allegri che, da vecchia volpe, conosce bene la Serie A".
A gennaio ci sono margini per un duello tra Napoli e Roma per Federico Chiesa?
“Chiesa è stato spesso nel mirino della Roma, soprattutto nelle ultime settimane di mercato estivo della passata stagione. La Roma ha temporeggiato fino all’ultimo, ma poi lui ha scelto una big, e oggi è al Liverpool. Sta facendo bene: non si può dire che la sua esperienza lì stia andando male. Slot gli sta dando fiducia e lui sta rispondendo presente sul campo. Conosciamo bene come funziona il mercato: alla fine è il giocatore a indirizzare le trattative. Non so quanto Chiesa oggi voglia lasciare il Liverpool, visto che sta trovando spazio. La Roma, però, deve lavorare molto sul reparto offensivo, quindi qualcosa a gennaio si muoverà: magari un rinforzo, forse anche qualche uscita. Potrebbero esserci operazioni mirate per aggiungere risorse, perché Gasperini ha bisogno di alternative. Naturalmente tutto dipenderà dalla posizione in classifica: se a gennaio la Roma sarà tra il primo e il terzo posto, allora la società farà delle valutazioni più ambiziose, sempre però nel rispetto dei vincoli del fair play finanziario. In ogni caso, qualche tassello importante andrà sicuramente aggiunto".
di Napoli Magazine
18/10/2025 - 11:49
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Iacopo Mirabella, speaker di Radio Romanista. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Quale sarà il probabile undici schierato da Gasperini?
“Svilar; Celik, Mancini, Ndicka; Wesley, Koné, Cristante, Tsimikas in ballottaggio con Rensch per sostituire Angelino reduce da una bronchite; Soulé, Pellegrini; Dovbyk".
Alla Roma toccherà affrontare l’Inter, ma con valori, almeno in classifica, invertiti rispetto alle ultime stagioni: si candida seriamente per competere per lo scudetto?
“Allora, quella parola lì – ‘scudetto’ – in questo momento non la nominiamo nemmeno. È naturalmente presto: manca ancora tanto. La Roma ha fatto vedere buone cose in questa prima parte di campionato, ma è normale che oggi, rispetto all’Inter, ci sia ancora un divario molto grande. Si può certamente contare sulla spinta degli oltre 65.000 tifosi dell’Olimpico e sui buoni risultati conquistati finora, ma per vedere la vera Roma di Gasperini manca ancora qualcosa, come il recupero di Bailey, che può essere uno dei giocatori ideali per l’idea di gioco di Gasperini. È una Roma che ha trovato il suo equilibrio: in difesa risponde bene alle richieste del tecnico, ma il gioco di Gasperini è molto dispendioso, richiede tante energie fisiche e mentali. Direi che servono ancora due o tre mesi per capire davvero quale strada potrà prendere questa squadra e quanto Gasperini riuscirà a incidere con la sua idea di calcio. Non è la rosa dell’Atalanta: manca un po’ di profondità e, soprattutto, di qualità nel reparto offensivo. È una Roma equilibrata, combattiva, con buoni giocatori e alcune eccellenze: penso a Svilar, a Mancini per rendimento, a Dybala, e anche a Celik, che sta crescendo molto. Gasperini stesso ha detto che Celik è uno di quelli migliorati di più negli ultimi mesi. Davanti, invece, si attende ancora una risposta convincente: Ferguson e Dovbyk devono trovare la quadra, integrarsi meglio nel gruppo e nei meccanismi di gioco. Se i centravanti inizieranno a rispondere come fece Lookman lo scorso anno – e non parlo di paragoni tecnici, ma di rendimento e adattamento – allora sì, potremmo vedere un salto di qualità importante. Però oggi, se l’Inter gioca da Inter, è difficile: sulla carta resta superiore. La Roma deve ancora crescere, ma i punti conquistati parlano chiaro".
Nella piazza romanista, si teme e ci si concentra di più sull’Inter o sul Napoli?
“È una bella domanda. Diciamo che, se vogliamo restare con i piedi per terra, l’obiettivo principale resta il quarto posto. Quello è il traguardo più realistico e importante: la qualificazione in Champions League e un ottimo percorso in Europa. Lì la Roma può dire la sua, perché, negli ultimi anni, la qualità della competizione non è mai stata elevatissima. In Europa League, quest’anno, non ci sono corazzate ingiocabili come in passato, quindi si può pensare di arrivare fino in fondo. Bisognerà però capire, con il passare delle settimane e dei mesi, se la squadra avrà le forze e gli uomini giusti per competere su due fronti. In campionato, comunque, la Roma può dare fastidio: diciamo dal terzo posto in giù, subito dietro ad Inter e Napoli. Per qualità della rosa, Napoli e Inter restano naturalmente le favorite per il duello finale, con il Milan pronto ad approfittare, anche perché non ha le coppe, e ha Allegri che, da vecchia volpe, conosce bene la Serie A".
A gennaio ci sono margini per un duello tra Napoli e Roma per Federico Chiesa?
“Chiesa è stato spesso nel mirino della Roma, soprattutto nelle ultime settimane di mercato estivo della passata stagione. La Roma ha temporeggiato fino all’ultimo, ma poi lui ha scelto una big, e oggi è al Liverpool. Sta facendo bene: non si può dire che la sua esperienza lì stia andando male. Slot gli sta dando fiducia e lui sta rispondendo presente sul campo. Conosciamo bene come funziona il mercato: alla fine è il giocatore a indirizzare le trattative. Non so quanto Chiesa oggi voglia lasciare il Liverpool, visto che sta trovando spazio. La Roma, però, deve lavorare molto sul reparto offensivo, quindi qualcosa a gennaio si muoverà: magari un rinforzo, forse anche qualche uscita. Potrebbero esserci operazioni mirate per aggiungere risorse, perché Gasperini ha bisogno di alternative. Naturalmente tutto dipenderà dalla posizione in classifica: se a gennaio la Roma sarà tra il primo e il terzo posto, allora la società farà delle valutazioni più ambiziose, sempre però nel rispetto dei vincoli del fair play finanziario. In ogni caso, qualche tassello importante andrà sicuramente aggiunto".