Calcio
IL PENSIERO - Polito: "Da piccolo ho sempre tifato Napoli, il mio modello è Koulibaly”
11.10.2025 00:18 di Napoli Magazine
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Vincenzo Polito, difensore dell’Hamrun Spartans, ha rilasciato un'intervista a TuttoMercatoWeb.

Polito, come si sta a Malta?
“Inizialmente avevo qualche perplessità, poi ho scelta di provare questa nuova esperienza e mi sto trovando molto bene”.

Le prime difficoltà?
“Faccio un po’ di fatica con l’inglese ma per gran parte si parla italiano. Il calcio è diverso, c’è meno tattica e si gioca più di fisico”.

Ha iniziato bene…
“Quando approcci nel migliore dei modi la strada è in discesa. Sono contento di aver cominciato bene”.

Suo papà faceva il portiere. Mai pensato di giocare in porta?
“Da piccolo si, volevo fare il portiere. Ma mio padre mi ha sempre detto che era un ruolo difficile. Ho iniziato da attaccante poi piano piano sono andato indietro (sorride, ndr). Ora faccio il difensore e il nuovo ruolo mi è piaciuto da subito”.

Il calcio è affare di famiglia. Quanto sono stati importanti i consigli di suo padre?
“Sono nato nel calcio. Da quando sono piccolo ho sempre avuto un riferimento in mio padre. Mi confronto con lui su qualsiasi problematica, ha vissuto e vive di calcio e quindi è una guida importante”

Il suo modello in difesa?
“Da piccolo ho sempre tifato Napoli e ho sempre visto con ammirazione Koulibaly”.

Ci pensa al ritorno in Italia?
“Preferisco l’estero”.

Perché?
“Qui mi apprezzano per quello che sono. In Italia magari pensano che sono il figlio del direttore. Io ho sempre voluto camminare con le mie gambe”.

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IL PENSIERO - Polito: "Da piccolo ho sempre tifato Napoli, il mio modello è Koulibaly”

di Napoli Magazine

11/10/2025 - 00:18

Vincenzo Polito, difensore dell’Hamrun Spartans, ha rilasciato un'intervista a TuttoMercatoWeb.

Polito, come si sta a Malta?
“Inizialmente avevo qualche perplessità, poi ho scelta di provare questa nuova esperienza e mi sto trovando molto bene”.

Le prime difficoltà?
“Faccio un po’ di fatica con l’inglese ma per gran parte si parla italiano. Il calcio è diverso, c’è meno tattica e si gioca più di fisico”.

Ha iniziato bene…
“Quando approcci nel migliore dei modi la strada è in discesa. Sono contento di aver cominciato bene”.

Suo papà faceva il portiere. Mai pensato di giocare in porta?
“Da piccolo si, volevo fare il portiere. Ma mio padre mi ha sempre detto che era un ruolo difficile. Ho iniziato da attaccante poi piano piano sono andato indietro (sorride, ndr). Ora faccio il difensore e il nuovo ruolo mi è piaciuto da subito”.

Il calcio è affare di famiglia. Quanto sono stati importanti i consigli di suo padre?
“Sono nato nel calcio. Da quando sono piccolo ho sempre avuto un riferimento in mio padre. Mi confronto con lui su qualsiasi problematica, ha vissuto e vive di calcio e quindi è una guida importante”

Il suo modello in difesa?
“Da piccolo ho sempre tifato Napoli e ho sempre visto con ammirazione Koulibaly”.

Ci pensa al ritorno in Italia?
“Preferisco l’estero”.

Perché?
“Qui mi apprezzano per quello che sono. In Italia magari pensano che sono il figlio del direttore. Io ho sempre voluto camminare con le mie gambe”.