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IL RACCONTO - Carnevale: "Mio padre uccise mia mamma e si suicidò, fu drammatico"
12.10.2025 15:58 di Napoli Magazine
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Andrea Carnevale, ex calciatore del Napoli, ha raccontato il dramma della sua infanzia a Verissimo, su Canale 5: "Mio padre era malato di schizofrenia, ha ucciso mia madre brutalmente. Le serate nella mia famiglia erano drammatiche. Lui era convito che mia mamma lo tradisse. Non sono fiero di essere suo figlio. Gaetano Carnevale è stato un uomo brutale, mi ha portato via la mia mamma quando io avevo solo 14 anni e lo ha fatto in una maniera bruttissima, l'ha ammazzata in un fiume, stava lavando i panni. L'ha uccisa brutalmente. Un dramma familiare terribile. Non ho perso solo una madre, ma anche un padre. Siamo rimasti orfani in 7, un momento davvero drammatico. Quando si è suicidato ero quasi contento. La fine di un uomo malato, ci siamo liberati di un uomo violento. Ero andato dalla Polizia per denunciarlo, ma mi dissero: senza spargimenti di sangue non possiamo fare nulla. Quando uccise mia madre, portai in caserma i resti del suo cervello: volevate una prova di sangue? Eccola".

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IL RACCONTO - Carnevale: "Mio padre uccise mia mamma e si suicidò, fu drammatico"

di Napoli Magazine

12/10/2025 - 15:58

Andrea Carnevale, ex calciatore del Napoli, ha raccontato il dramma della sua infanzia a Verissimo, su Canale 5: "Mio padre era malato di schizofrenia, ha ucciso mia madre brutalmente. Le serate nella mia famiglia erano drammatiche. Lui era convito che mia mamma lo tradisse. Non sono fiero di essere suo figlio. Gaetano Carnevale è stato un uomo brutale, mi ha portato via la mia mamma quando io avevo solo 14 anni e lo ha fatto in una maniera bruttissima, l'ha ammazzata in un fiume, stava lavando i panni. L'ha uccisa brutalmente. Un dramma familiare terribile. Non ho perso solo una madre, ma anche un padre. Siamo rimasti orfani in 7, un momento davvero drammatico. Quando si è suicidato ero quasi contento. La fine di un uomo malato, ci siamo liberati di un uomo violento. Ero andato dalla Polizia per denunciarlo, ma mi dissero: senza spargimenti di sangue non possiamo fare nulla. Quando uccise mia madre, portai in caserma i resti del suo cervello: volevate una prova di sangue? Eccola".