Henrikh Mkhitaryan, centrocampista dell'Inter, nel corso del suo libro "La mia vita sempre al centro. Il viaggio di un ragazzo armeno tra determinazione e sacrificio", ha raccontato anche come ha vissuto il periodo tra la fine della stagione 2022-2023 e l'inizio di quella successiva, che avrebbe portato alla vittoria del 20° Scudetto: "Qualche punto interrogativo si presentava, pensando ai primi giorni di ritiro. Gli allenamenti sono iniziati e vedevo che tanti giocatori erano in scadenza di contratto e altri non volevano rimanere".
Mkhitaryan entra nei dettagli: "Non sapevamo che cosa ci riservasse il futuro. L'abbiamo scoperto man mano, tra cessioni e acquisti, arrivi e partenze: al principio della stagione 2023-2024 assomigliavano a un enorme puzzle di mercato. In uscita tre portieri (Onana, Handanovic e Cordaz) e in entrata altrettanti (Sommer, Audero e Di Gennaro). Dentro Bisseck, Pavard, Carlos Augusto, Cuadrado, Frattesi, Arnautovic, Thuram, oltre al rientro di Sanchez. Fuori D'Ambrosio, Skriniar, Brozovic, Gagliardini, Gosens, Dzeko, Lukaku. Con Dzeko ceduto per far posto a Lukaku, che poi ha deciso di non vestire la nostra maglia (e, sulla sua scelta, preferisco non aggiungere una sola altra parola)".
Infine ha concluso ammettendo sinceramente tutti i suoi dubbi: "Dallo spogliatoio osservavamo il frenetico andirivieni di compagni: alcuni diventavano ex, altri nuovi. C'era preoccupazione, ci chiedevamo che senso avesse smantellare e poi rifare un gruppo affiatato e unito, in crescita, che stava ottenendo risultati. Che aveva appena rischiato di vincere la Champions League. Non capivamo, allo stesso tempo non chiedevamo. Però, tendevamo a fidarci di Inzaghi e della società, delle loro rassicurazioni, che di tanto in tanto arrivavano. 'Abbiamo scelto così, sarà un'Inter forte, ancora una volta'. Avevano totalmente ragione".
di Napoli Magazine
30/10/2025 - 13:09
Henrikh Mkhitaryan, centrocampista dell'Inter, nel corso del suo libro "La mia vita sempre al centro. Il viaggio di un ragazzo armeno tra determinazione e sacrificio", ha raccontato anche come ha vissuto il periodo tra la fine della stagione 2022-2023 e l'inizio di quella successiva, che avrebbe portato alla vittoria del 20° Scudetto: "Qualche punto interrogativo si presentava, pensando ai primi giorni di ritiro. Gli allenamenti sono iniziati e vedevo che tanti giocatori erano in scadenza di contratto e altri non volevano rimanere".
Mkhitaryan entra nei dettagli: "Non sapevamo che cosa ci riservasse il futuro. L'abbiamo scoperto man mano, tra cessioni e acquisti, arrivi e partenze: al principio della stagione 2023-2024 assomigliavano a un enorme puzzle di mercato. In uscita tre portieri (Onana, Handanovic e Cordaz) e in entrata altrettanti (Sommer, Audero e Di Gennaro). Dentro Bisseck, Pavard, Carlos Augusto, Cuadrado, Frattesi, Arnautovic, Thuram, oltre al rientro di Sanchez. Fuori D'Ambrosio, Skriniar, Brozovic, Gagliardini, Gosens, Dzeko, Lukaku. Con Dzeko ceduto per far posto a Lukaku, che poi ha deciso di non vestire la nostra maglia (e, sulla sua scelta, preferisco non aggiungere una sola altra parola)".
Infine ha concluso ammettendo sinceramente tutti i suoi dubbi: "Dallo spogliatoio osservavamo il frenetico andirivieni di compagni: alcuni diventavano ex, altri nuovi. C'era preoccupazione, ci chiedevamo che senso avesse smantellare e poi rifare un gruppo affiatato e unito, in crescita, che stava ottenendo risultati. Che aveva appena rischiato di vincere la Champions League. Non capivamo, allo stesso tempo non chiedevamo. Però, tendevamo a fidarci di Inzaghi e della società, delle loro rassicurazioni, che di tanto in tanto arrivavano. 'Abbiamo scelto così, sarà un'Inter forte, ancora una volta'. Avevano totalmente ragione".