Calcio
L'EX ARBITRO - Gavillucci: "Inter-Udinese? Su Lautaro non era rigore, vi spiego..."
10.12.2023 13:38 di Napoli Magazine

"Inter-Udinese? Per me non era calcio di rigore. Non lo era in campo e tantomeno era passibile di una chiamata al Var. Probabilmente, e questo perché siamo uomini, potrebbe aver inciso quello che era successo a Bologna con lo stesso Di Bello pochi mesi fa. L’Uniformità di giudizio è l'Eldorado degli arbitri, è la cosa più difficile da raggiungere sia all'interno di una stessa partita che all'interno di un campionato". Così l'ex arbitro Claudio Gavillucci intervenuto a Rai Radio1 a proposito del calcio di rigore concesso ieri sera all'Inter dall'arbitro Di Bello nella partita contro l'Udinese. Sulla presunta sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti delle grandi squadre. "Io parlerei più che altro di Sudditanza Mediatica, perché quando ero ai massimi livelli dell'arbitraggio italiano ho percepito che a fronte di una contestazione mediatica delle squadre che, a prescindere dai colori, hanno una potenza mediatica maggiore c'era poi un'attenzione nella designazione… - rivela Gavillucci - l'attenzione di mandare o non mandare un determinato arbitro". "L'emblema è il caso di Orsato che dopo l'episodio di Inter-Juventus non ha più arbitrato l'Inter per anni. Quindi non mandare un arbitro che avesse sbagliato con quella squadra che aveva fatto casino sui giornali e sui media", conclude Gavillucci.

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10/12/2023 - 13:38

"Inter-Udinese? Per me non era calcio di rigore. Non lo era in campo e tantomeno era passibile di una chiamata al Var. Probabilmente, e questo perché siamo uomini, potrebbe aver inciso quello che era successo a Bologna con lo stesso Di Bello pochi mesi fa. L’Uniformità di giudizio è l'Eldorado degli arbitri, è la cosa più difficile da raggiungere sia all'interno di una stessa partita che all'interno di un campionato". Così l'ex arbitro Claudio Gavillucci intervenuto a Rai Radio1 a proposito del calcio di rigore concesso ieri sera all'Inter dall'arbitro Di Bello nella partita contro l'Udinese. Sulla presunta sudditanza psicologica degli arbitri nei confronti delle grandi squadre. "Io parlerei più che altro di Sudditanza Mediatica, perché quando ero ai massimi livelli dell'arbitraggio italiano ho percepito che a fronte di una contestazione mediatica delle squadre che, a prescindere dai colori, hanno una potenza mediatica maggiore c'era poi un'attenzione nella designazione… - rivela Gavillucci - l'attenzione di mandare o non mandare un determinato arbitro". "L'emblema è il caso di Orsato che dopo l'episodio di Inter-Juventus non ha più arbitrato l'Inter per anni. Quindi non mandare un arbitro che avesse sbagliato con quella squadra che aveva fatto casino sui giornali e sui media", conclude Gavillucci.