Luciano Castellini, ex portiere e storico preparatore, è intervenuto a "Difendo la città" su Radio Tutto Napoli: "Gli anni a Napoli sono stati tutti belli. Col tempo si ricordano con piacere anche le difficoltà, che poi vere difficoltà non erano. Io ho sempre detto una cosa: non ho mai lavorato, ho sempre giocato e mi sono divertito. Allenarsi, fare questa vita, era una meraviglia. Napoli non è una piazza facile, soprattutto per un portiere. Devi entrare subito nella mentalità giusta e dare tutto. Io ero già esperto, sapevo cosa mi aspettava. Quando perdevo, mi vergognavo: restavo in pigiama fino al martedì. Il Napoli degli anni '80 ra una squadra che stava crescendo. Ho giocato con grandi calciatori, da Krol a Diaz, fino a un anno con Diego. Era un gruppo vero. Milinkovic-Savic e Meret? Due portieri nella stessa squadra non è produttivo. Lo dico con franchezza. Io so che tipo di portiere ero: se c’era concorrenza, uno stava meglio e l’altro peggio. Meret lo conosco da ragazzo, Milinkovic-Savic meno. Ma certe scelte spettano all’allenatore. Quanto servirebbe oggi un leader come Bruscolotti nello spogliatoio? antissimo. Beppe era il Napoli, come Totonno Juliano. I napoletani in squadra avevano un peso enorme. Eravamo un gruppo vero, ancora oggi siamo legati. Ringrazio tutti per l’affetto. Napoli resta una parte fondamentale della mia vita".
di Napoli Magazine
12/12/2025 - 19:52
Luciano Castellini, ex portiere e storico preparatore, è intervenuto a "Difendo la città" su Radio Tutto Napoli: "Gli anni a Napoli sono stati tutti belli. Col tempo si ricordano con piacere anche le difficoltà, che poi vere difficoltà non erano. Io ho sempre detto una cosa: non ho mai lavorato, ho sempre giocato e mi sono divertito. Allenarsi, fare questa vita, era una meraviglia. Napoli non è una piazza facile, soprattutto per un portiere. Devi entrare subito nella mentalità giusta e dare tutto. Io ero già esperto, sapevo cosa mi aspettava. Quando perdevo, mi vergognavo: restavo in pigiama fino al martedì. Il Napoli degli anni '80 ra una squadra che stava crescendo. Ho giocato con grandi calciatori, da Krol a Diaz, fino a un anno con Diego. Era un gruppo vero. Milinkovic-Savic e Meret? Due portieri nella stessa squadra non è produttivo. Lo dico con franchezza. Io so che tipo di portiere ero: se c’era concorrenza, uno stava meglio e l’altro peggio. Meret lo conosco da ragazzo, Milinkovic-Savic meno. Ma certe scelte spettano all’allenatore. Quanto servirebbe oggi un leader come Bruscolotti nello spogliatoio? antissimo. Beppe era il Napoli, come Totonno Juliano. I napoletani in squadra avevano un peso enorme. Eravamo un gruppo vero, ancora oggi siamo legati. Ringrazio tutti per l’affetto. Napoli resta una parte fondamentale della mia vita".