Calcio
L'EX LECCE - Chevanton: "Quel gol al Napoli lo interpretai come un premio di Dio, De Canio mi aveva umiliato"
20.09.2019 12:16 di Napoli Magazine

Ernesto Chevanton, ex calciatore del Lecce, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Gol al Napoli? Era il maggio del 2011, con quella mia rete battemmo gli azzurri. Ero entrato in campo da pochi minuti e a fine partita ricevetti il pallone da un colpo di tacco di David Di Michele, dopo il mio tiro la palla andò sulla traversa e poi il gol fu convalidato. Furono attimi di ansia per tutti, poi corsi sotto la Curva Sud per esultare. Quella è stata la mia rete più importante con la maglia del Lecce, anche perché grazie a quella vittoria allungammo sulla Sampdoria che aveva perso il Derby. Ho realizzato gol più belli ma in quella stagione, contro Parma e Napoli, segnai due reti decisive per il nostro campionato. Erano gol di liberazione, durante l’annata avevo sofferto a causa di De Canio. In quell’estate, da Siviglia, manifestai l’intenzione di tornare a Lecce ma Semeraro e il tecnico non volevano. Alla fine tornai comunque ma De Canio mi rese la vita impossibile. Una volta mi umiliò anche togliendomi dal campo pochi minuti dopo il mio ingresso, contro il Bologna. Perciò quel gol al Napoli lo interpretai come un premio di Dio".

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L'EX LECCE - Chevanton: "Quel gol al Napoli lo interpretai come un premio di Dio, De Canio mi aveva umiliato"

di Napoli Magazine

20/09/2024 - 12:16

Ernesto Chevanton, ex calciatore del Lecce, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Gol al Napoli? Era il maggio del 2011, con quella mia rete battemmo gli azzurri. Ero entrato in campo da pochi minuti e a fine partita ricevetti il pallone da un colpo di tacco di David Di Michele, dopo il mio tiro la palla andò sulla traversa e poi il gol fu convalidato. Furono attimi di ansia per tutti, poi corsi sotto la Curva Sud per esultare. Quella è stata la mia rete più importante con la maglia del Lecce, anche perché grazie a quella vittoria allungammo sulla Sampdoria che aveva perso il Derby. Ho realizzato gol più belli ma in quella stagione, contro Parma e Napoli, segnai due reti decisive per il nostro campionato. Erano gol di liberazione, durante l’annata avevo sofferto a causa di De Canio. In quell’estate, da Siviglia, manifestai l’intenzione di tornare a Lecce ma Semeraro e il tecnico non volevano. Alla fine tornai comunque ma De Canio mi rese la vita impossibile. Una volta mi umiliò anche togliendomi dal campo pochi minuti dopo il mio ingresso, contro il Bologna. Perciò quel gol al Napoli lo interpretai come un premio di Dio".