Calcio
L'OPINIONE - Cascella: "Rifiutare la convocazione in Nazionale sarebbe una fortissima ed ingiustificata posizione, ci sono Autorità preposte a prendere i provvedimenti"
29.09.2020 18:34 di Napoli Magazine

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Angelo Cascella, ex giudice TAS: “Il Genoa aveva effettuato come da protocollo i tamponi. La materia medica è abbastanza delicata, la risultanza dei precedenti tamponi aveva già dato la positività di alcuni soggetti. Sappiamo bene che tra il giorno in cui si contrae il virus e quello in cui si manifesta, passa del tempo. I calciatori del Napoli e lo staff sono stati sottoposti a tamponi, ma anche lì - con tutti gli scongiuri del caso - ci può essere una negatività iniziale e positività successiva. La carica batterica potrebbe aumentare. Rifiutare la convocazione in Nazionale sarebbe una fortissima ed ingiustificata posizione. Ci sono organi preposti, gli stessi che hanno decretato il lockdown: quindi loro, nel caso, potrebbero intervenire. A fine febbraio c’è stata la chiusura delle 12 province e ci si chiedeva se, in relazione a questo provvedimento, ci potesse essere un blocco della trasferta dell’Atalanta. Lo stesso provvedimento di limitare gli ingressi degli spettatori dimostra questa idiosincrasia. Se il mondo dello sport tira troppo la corda, da parte del Governo temo ci sia una reazione drastica con misure rigide. Amo parlare di industria sportiva, crea posti di lavori, ha un PIL enorme nell’ambito del bilancio dello Stato, ma non è la visione del Governo che continua a confrontarlo con altri sport dilettantistici. Questo va a discapito della visione d’insieme, il calcio è fondamentale, un business, il giro d’affari connesso ad esso è altissimo. Ritengo molto difficile che si arrivi ad uno scontro club-Nazionali, non vedo per altro su quali basi i club dovrebbero proseguire l’attività agonistica. Secondo me si andrebbe incontro a sanzioni, l’evoluzione medica pone come prima necessità quella della salvaguardia della salute di tutti: dai calciatori ai tifosi. Ci devono essere dei provvedimenti emanati da autorità preposte, non arbitrarie azioni isolate che potrebbero danneggiare i club stessi".

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L'OPINIONE - Cascella: "Rifiutare la convocazione in Nazionale sarebbe una fortissima ed ingiustificata posizione, ci sono Autorità preposte a prendere i provvedimenti"

di Napoli Magazine

29/09/2024 - 18:34

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’ su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Angelo Cascella, ex giudice TAS: “Il Genoa aveva effettuato come da protocollo i tamponi. La materia medica è abbastanza delicata, la risultanza dei precedenti tamponi aveva già dato la positività di alcuni soggetti. Sappiamo bene che tra il giorno in cui si contrae il virus e quello in cui si manifesta, passa del tempo. I calciatori del Napoli e lo staff sono stati sottoposti a tamponi, ma anche lì - con tutti gli scongiuri del caso - ci può essere una negatività iniziale e positività successiva. La carica batterica potrebbe aumentare. Rifiutare la convocazione in Nazionale sarebbe una fortissima ed ingiustificata posizione. Ci sono organi preposti, gli stessi che hanno decretato il lockdown: quindi loro, nel caso, potrebbero intervenire. A fine febbraio c’è stata la chiusura delle 12 province e ci si chiedeva se, in relazione a questo provvedimento, ci potesse essere un blocco della trasferta dell’Atalanta. Lo stesso provvedimento di limitare gli ingressi degli spettatori dimostra questa idiosincrasia. Se il mondo dello sport tira troppo la corda, da parte del Governo temo ci sia una reazione drastica con misure rigide. Amo parlare di industria sportiva, crea posti di lavori, ha un PIL enorme nell’ambito del bilancio dello Stato, ma non è la visione del Governo che continua a confrontarlo con altri sport dilettantistici. Questo va a discapito della visione d’insieme, il calcio è fondamentale, un business, il giro d’affari connesso ad esso è altissimo. Ritengo molto difficile che si arrivi ad uno scontro club-Nazionali, non vedo per altro su quali basi i club dovrebbero proseguire l’attività agonistica. Secondo me si andrebbe incontro a sanzioni, l’evoluzione medica pone come prima necessità quella della salvaguardia della salute di tutti: dai calciatori ai tifosi. Ci devono essere dei provvedimenti emanati da autorità preposte, non arbitrarie azioni isolate che potrebbero danneggiare i club stessi".