Simone Pepe, ex centrocampista di Juventus e Udinese, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "L’Udinese è una società d’esempio per tutti, fantastica e super organizzata. Quando mi ha chiamato la Juve è stato difficile staccarsi, perché è un modello. La prima convocazione della Nazionale l’ho conquistata proprio con quel bianconero, quindi provo grande affetto. Sarò sincero, avendo vestito la maglia della Juventus mi rendo conto che la Signora non è per tutti. È una realtà particolare: hai tantissime pressioni, la maglia pesa e non tutti riescono a ripetere quanto fatto altrove, anche se bravissimi. È difficile: sei sempre costretto a vincere, il DNA della Juve è quello. Un DNA che passa dall’allenatore e dalla società stessa. Però io credo nello zoccolo italiano perché quando si cambia tanto, serve qualcuno che trasmetta la nostra cultura calcistica. Ho giocato con talenti fantastici, ma la mentalità necessaria ce l’ha chi è cresciuto qua e ha sempre vissuto certe situazioni. Lo zoccolo italiano può spiegare agli altri come gestire le difficoltà. Quando sono arrivato c’erano Del Piero, Buffon e Chiellini: capisci cosa significa giocare alla Juventus".
di Napoli Magazine
18/05/2025 - 12:56
Simone Pepe, ex centrocampista di Juventus e Udinese, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "L’Udinese è una società d’esempio per tutti, fantastica e super organizzata. Quando mi ha chiamato la Juve è stato difficile staccarsi, perché è un modello. La prima convocazione della Nazionale l’ho conquistata proprio con quel bianconero, quindi provo grande affetto. Sarò sincero, avendo vestito la maglia della Juventus mi rendo conto che la Signora non è per tutti. È una realtà particolare: hai tantissime pressioni, la maglia pesa e non tutti riescono a ripetere quanto fatto altrove, anche se bravissimi. È difficile: sei sempre costretto a vincere, il DNA della Juve è quello. Un DNA che passa dall’allenatore e dalla società stessa. Però io credo nello zoccolo italiano perché quando si cambia tanto, serve qualcuno che trasmetta la nostra cultura calcistica. Ho giocato con talenti fantastici, ma la mentalità necessaria ce l’ha chi è cresciuto qua e ha sempre vissuto certe situazioni. Lo zoccolo italiano può spiegare agli altri come gestire le difficoltà. Quando sono arrivato c’erano Del Piero, Buffon e Chiellini: capisci cosa significa giocare alla Juventus".