Calcio
L'OPINIONE - Tarallo: "Anguissa? Fondamentale, calma e qualità impressionanti, tutta la squadra gira intorno a lui"
29.10.2025 11:51 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità.
 
Carlo, oggi un tifoso del Napoli come sta? E pensa che tiferà contro la Roma per restare da solo in vetta alla classifica? 
"Sì, credo proprio di sì, anche se oggi non mi aspetto che la Roma perda punti. Però mettere la testa davanti a tutti in classifica sarebbe fondamentale: se ci andiamo, poi non ci prendono più. Io ho la sensazione che la Roma si avvicinerà al Napoli in vetta, ma tutto si deciderà nelle prossime settimane".
 
Quali sono, secondo Lei, le squadre più accreditate per contendere lo scudetto al Napoli? 
 
"Per me l’unica squadra che può contendere lo scudetto al Napoli… è il Napoli stesso. Una volta tolta di mezzo la Champions League, che in questo momento rappresenta più un peso per noi, saremo gli 'strafavoriti' del campionato".
 
Quindi crede che le fatiche di Champions possano distrarre il Napoli dall’obiettivo scudetto? 
“Sì, perché anche se la rosa è stata rinforzata, con gli infortuni importanti, soprattutto quelli di De Bruyne e Lukaku, non siamo competitivi per arrivare fino in fondo in entrambe le competizioni. Parliamoci chiaro: il campionato lo vinci con continuità e con certe partite ‘sporche’, dove conta più la testa della brillantezza. Conte prepara benissimo gli scontri diretti, ma poi ci sono gare come quella con il Lecce, più complicate da gestire mentalmente. Però ci sono segnali forti: anche quando non dominiamo, riusciamo a vincere, a volte anche su palla inattiva. Questo è un marchio di fabbrica".
 
Tra Roma e Milan, chi vede più pericoloso per il primato? 
"La classifica dice Roma, ma io non la vedo una squadra in grado di reggere fino alla fine. Il Milan invece sì, è sensibilmente più attrezzato. E poi parliamo di allenatori come Conte, Gasperini, Allegri: garanzie assolute del nostro calcio. Sono tecnici abituati a competere e a rendere anche in maniera utilitaristica quando serve".
 
A proposito di piazza e tifosi, le leggo un messaggio arrivato: ‘Dire che il Napoli sia stra favorito è solo controproducente’. Cosa risponde? 
 
"Che il Napoli deve imparare ad avere le spalle larghe. Siamo campioni d’Italia, primi in classifica, con un grande allenatore e una rosa profonda: è normale che ci considerino favoriti. Non è una pressione da evitare, ma da sostenere. Poi è chiaro: non è che se non vinciamo lo scudetto è un fallimento, ma dobbiamo giocarcelo fino all’ultima giornata".
 
Come giudica la prestazione di Anguissa?  
 
"Anguissa è fondamentale. Tutta la squadra gira intorno a lui: quando ha una giornata storta, lo senti subito. Recupera, imposta, accompagna. Ha una calma e una personalità impressionanti. Secondo me è tra i migliori in Europa nel suo ruolo: abbina qualità e quantità come pochi".
 
Lo sta descrivendo come l’erede di Yaya Touré? 
"Calma. Aspettiamo. Però la strada è quella giusta".
 
Come risponde a chi sostiene che Conte sia colpevole dei troppi infortuni muscolari? 
 
"Non credo si possa incolpare Conte per gli infortuni muscolari. Se fosse così, sarebbe da anni il responsabile di chissà quanti problemi fisici. A volte è preparazione, a volte è casualità, a volte incide chi lavora nello staff; ma non si può dire che l’allenatore più pagato e più vincente non sappia gestire questo aspetto".
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L'OPINIONE - Tarallo: "Anguissa? Fondamentale, calma e qualità impressionanti, tutta la squadra gira intorno a lui"

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29/10/2025 - 11:51

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità.
 
Carlo, oggi un tifoso del Napoli come sta? E pensa che tiferà contro la Roma per restare da solo in vetta alla classifica? 
"Sì, credo proprio di sì, anche se oggi non mi aspetto che la Roma perda punti. Però mettere la testa davanti a tutti in classifica sarebbe fondamentale: se ci andiamo, poi non ci prendono più. Io ho la sensazione che la Roma si avvicinerà al Napoli in vetta, ma tutto si deciderà nelle prossime settimane".
 
Quali sono, secondo Lei, le squadre più accreditate per contendere lo scudetto al Napoli? 
 
"Per me l’unica squadra che può contendere lo scudetto al Napoli… è il Napoli stesso. Una volta tolta di mezzo la Champions League, che in questo momento rappresenta più un peso per noi, saremo gli 'strafavoriti' del campionato".
 
Quindi crede che le fatiche di Champions possano distrarre il Napoli dall’obiettivo scudetto? 
“Sì, perché anche se la rosa è stata rinforzata, con gli infortuni importanti, soprattutto quelli di De Bruyne e Lukaku, non siamo competitivi per arrivare fino in fondo in entrambe le competizioni. Parliamoci chiaro: il campionato lo vinci con continuità e con certe partite ‘sporche’, dove conta più la testa della brillantezza. Conte prepara benissimo gli scontri diretti, ma poi ci sono gare come quella con il Lecce, più complicate da gestire mentalmente. Però ci sono segnali forti: anche quando non dominiamo, riusciamo a vincere, a volte anche su palla inattiva. Questo è un marchio di fabbrica".
 
Tra Roma e Milan, chi vede più pericoloso per il primato? 
"La classifica dice Roma, ma io non la vedo una squadra in grado di reggere fino alla fine. Il Milan invece sì, è sensibilmente più attrezzato. E poi parliamo di allenatori come Conte, Gasperini, Allegri: garanzie assolute del nostro calcio. Sono tecnici abituati a competere e a rendere anche in maniera utilitaristica quando serve".
 
A proposito di piazza e tifosi, le leggo un messaggio arrivato: ‘Dire che il Napoli sia stra favorito è solo controproducente’. Cosa risponde? 
 
"Che il Napoli deve imparare ad avere le spalle larghe. Siamo campioni d’Italia, primi in classifica, con un grande allenatore e una rosa profonda: è normale che ci considerino favoriti. Non è una pressione da evitare, ma da sostenere. Poi è chiaro: non è che se non vinciamo lo scudetto è un fallimento, ma dobbiamo giocarcelo fino all’ultima giornata".
 
Come giudica la prestazione di Anguissa?  
 
"Anguissa è fondamentale. Tutta la squadra gira intorno a lui: quando ha una giornata storta, lo senti subito. Recupera, imposta, accompagna. Ha una calma e una personalità impressionanti. Secondo me è tra i migliori in Europa nel suo ruolo: abbina qualità e quantità come pochi".
 
Lo sta descrivendo come l’erede di Yaya Touré? 
"Calma. Aspettiamo. Però la strada è quella giusta".
 
Come risponde a chi sostiene che Conte sia colpevole dei troppi infortuni muscolari? 
 
"Non credo si possa incolpare Conte per gli infortuni muscolari. Se fosse così, sarebbe da anni il responsabile di chissà quanti problemi fisici. A volte è preparazione, a volte è casualità, a volte incide chi lavora nello staff; ma non si può dire che l’allenatore più pagato e più vincente non sappia gestire questo aspetto".