Wladimiro Falcone, portiere del Lecce, ha rilasciato un'intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia: "Volevo tornare a Lecce, non ho mai avuto dubbi. Anche quando la Samp mi ha riscattato ho sempre sperato di poter indossare nuovamente la maglia giallorossa. Mi piace tantissimo la città. Devo ringraziare il direttore Trinchera che mi conosceva dai tempi di Cosenza. Mi voleva già nell'anno della B, solo che c'era Gabriel. Non potevo fare scelta migliore: Lecce mi ha dato l'opportunità di giocare titolare in Serie A. Il mio idolo da piccolo era Totti, mi sono sempre ispirato a lui quando mi capitava di giocare sotto casa con i miei amici. Durante gli allenamenti con i portieri capitano delle situazioni in cui succede di far gol. È una cosa che aiuta perché se ti trovi in area all'ultimo magari ti riesce quello che ho fatto contro il Bologna. Il rigore procurato me lo sentivo, lo giuro. Gigi Sassanelli mi ha fatto cenno di andare. Poi ho incrociato lo sguardo di D'Aversa e sono andato. La Nazionale? Devo essere sincero, non ci sto pensando. So che ci sono portieri che probabilmente meritano più di me. Poi c'è Di Gregorio che sta facendo benissimo e sono contento per lui. La mia parata più bella? A Verona, il tiro di Duda non l'avevo visto partite. La più efficace quella su Immobile".
di Napoli Magazine
21/12/2023 - 23:50
Wladimiro Falcone, portiere del Lecce, ha rilasciato un'intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia: "Volevo tornare a Lecce, non ho mai avuto dubbi. Anche quando la Samp mi ha riscattato ho sempre sperato di poter indossare nuovamente la maglia giallorossa. Mi piace tantissimo la città. Devo ringraziare il direttore Trinchera che mi conosceva dai tempi di Cosenza. Mi voleva già nell'anno della B, solo che c'era Gabriel. Non potevo fare scelta migliore: Lecce mi ha dato l'opportunità di giocare titolare in Serie A. Il mio idolo da piccolo era Totti, mi sono sempre ispirato a lui quando mi capitava di giocare sotto casa con i miei amici. Durante gli allenamenti con i portieri capitano delle situazioni in cui succede di far gol. È una cosa che aiuta perché se ti trovi in area all'ultimo magari ti riesce quello che ho fatto contro il Bologna. Il rigore procurato me lo sentivo, lo giuro. Gigi Sassanelli mi ha fatto cenno di andare. Poi ho incrociato lo sguardo di D'Aversa e sono andato. La Nazionale? Devo essere sincero, non ci sto pensando. So che ci sono portieri che probabilmente meritano più di me. Poi c'è Di Gregorio che sta facendo benissimo e sono contento per lui. La mia parata più bella? A Verona, il tiro di Duda non l'avevo visto partite. La più efficace quella su Immobile".