A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il presidente della Napoli Women Marco Bifulco: “In un'amichevole tra le Under 17 del Napoli Women e una squadra di ragazzi sotto i 14 o 13 anni del Don Guanella, si è verificato un episodio spiacevole. Durante e dopo la partita sono volate parole offensive verso le ragazze del Napoli Women, commenti discriminatori e insulti di stampo sessista che risultano ancor più gravi considerando che provenivano da ragazzi così giovani. Questo episodio evidenzia uno sconfortante problema educativo. Purtroppo non è la prima volta che accadono fatti simili. Noi, come squadra del Don Guanella orientata al sociale, crediamo che questi episodi vadano gestiti in modo educativo, senza mettere alla gogna dei ragazzi così giovani. A 13 anni non possiedono ancora la maturità necessaria per comprendere la gravità delle loro azioni, quindi il nostro obiettivo è educarli e renderli consapevoli in ogni modo possibile. Proprio per questo stiamo pensando di proporre un'iniziativa di sensibilizzazione: trascorrere una giornata insieme in un centro antiviolenza per riflettere sulle conseguenze di certi comportamenti. L'idea è quella di prevenire atteggiamenti simili affinché non si manifestino nella vita adulta. La chiave sta nell'educazione, piuttosto che nella condanna”.
di Napoli Magazine
16/12/2025 - 19:41
A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il presidente della Napoli Women Marco Bifulco: “In un'amichevole tra le Under 17 del Napoli Women e una squadra di ragazzi sotto i 14 o 13 anni del Don Guanella, si è verificato un episodio spiacevole. Durante e dopo la partita sono volate parole offensive verso le ragazze del Napoli Women, commenti discriminatori e insulti di stampo sessista che risultano ancor più gravi considerando che provenivano da ragazzi così giovani. Questo episodio evidenzia uno sconfortante problema educativo. Purtroppo non è la prima volta che accadono fatti simili. Noi, come squadra del Don Guanella orientata al sociale, crediamo che questi episodi vadano gestiti in modo educativo, senza mettere alla gogna dei ragazzi così giovani. A 13 anni non possiedono ancora la maturità necessaria per comprendere la gravità delle loro azioni, quindi il nostro obiettivo è educarli e renderli consapevoli in ogni modo possibile. Proprio per questo stiamo pensando di proporre un'iniziativa di sensibilizzazione: trascorrere una giornata insieme in un centro antiviolenza per riflettere sulle conseguenze di certi comportamenti. L'idea è quella di prevenire atteggiamenti simili affinché non si manifestino nella vita adulta. La chiave sta nell'educazione, piuttosto che nella condanna”.