Calcio
PREMIUM - Higuain, Napoli non perdona (quasi) mai
30.03.2017 14:37 di Napoli Magazine Fonte: Simone Carini per premiumsporthd.it

Che cosa lo aspetta, lo sa bene anche lui. Perché i tifosi del Napoli conoscono il modo di farti sentire un re, o di farti diventare un reietto. Higuain, al ritorno a Napoli, non riceverà certo abbracci. I gol contro gli azzurri all'andata e in coppa Italia lo hanno già trasformato in un Core Ingrato 2.0, in perfetta linea con la tradizione. Perché tutti ricordano quel gol di José Altafini, anche per lui a Torino, quattro anni dopo essere diventato il primo a trasformare davvero il San Paolo in un Vesuvio di rabbia. Quella fu la sua vendetta, dopo aver avuto tanta paura da non giocare, nel 1972, quando venne fischiato persino l'altro grande ex Zoff. Perché puoi essere un monumento, ma se il tifoso del Napoli ti punta sono dolori.

Le cronache del 1979 ricordano la giornata di passione di Paolo Rossi, preso di mira persino da uno striscione srotolato da un aereo dopo aver rifiutato gli azzurri. Ma per un'accoglienza piena di rancore non serve guardare troppo lontano. Quando Cavani tornò per un'amichevole con il Psg, venne bersagilato dai fischi del San Paolo. Insomma, il trattamento potrebbe essere lo stesso riservato ad Edinson. Si prevede un ingorgo di fischi e un mare di rabbia.

Le precauzioni della Juve cominciano già dall'albergo. "Nessun estraneo potrà entrare, la privacy degli ospiti sarà preservato", ha garantito il direttore. La tranquillità non è facile ritrovarla, in certi casi. Fabio Quagliarella ha trasformato la rabbia in nuovo amore, anche grazie ai suoi gesti. Ma c'è anche chi è stato accolto con i fuochi d'artificio, è l'esempio di Marcello Lippi e Ciro Ferrara. Magari non sarà il caso del Pipita. Quando si è amato troppo, soprattutto a Napoli, è difficile trovare il modo per non serbare rancore.

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PREMIUM - Higuain, Napoli non perdona (quasi) mai

di Napoli Magazine

30/03/2024 - 14:37

Che cosa lo aspetta, lo sa bene anche lui. Perché i tifosi del Napoli conoscono il modo di farti sentire un re, o di farti diventare un reietto. Higuain, al ritorno a Napoli, non riceverà certo abbracci. I gol contro gli azzurri all'andata e in coppa Italia lo hanno già trasformato in un Core Ingrato 2.0, in perfetta linea con la tradizione. Perché tutti ricordano quel gol di José Altafini, anche per lui a Torino, quattro anni dopo essere diventato il primo a trasformare davvero il San Paolo in un Vesuvio di rabbia. Quella fu la sua vendetta, dopo aver avuto tanta paura da non giocare, nel 1972, quando venne fischiato persino l'altro grande ex Zoff. Perché puoi essere un monumento, ma se il tifoso del Napoli ti punta sono dolori.

Le cronache del 1979 ricordano la giornata di passione di Paolo Rossi, preso di mira persino da uno striscione srotolato da un aereo dopo aver rifiutato gli azzurri. Ma per un'accoglienza piena di rancore non serve guardare troppo lontano. Quando Cavani tornò per un'amichevole con il Psg, venne bersagilato dai fischi del San Paolo. Insomma, il trattamento potrebbe essere lo stesso riservato ad Edinson. Si prevede un ingorgo di fischi e un mare di rabbia.

Le precauzioni della Juve cominciano già dall'albergo. "Nessun estraneo potrà entrare, la privacy degli ospiti sarà preservato", ha garantito il direttore. La tranquillità non è facile ritrovarla, in certi casi. Fabio Quagliarella ha trasformato la rabbia in nuovo amore, anche grazie ai suoi gesti. Ma c'è anche chi è stato accolto con i fuochi d'artificio, è l'esempio di Marcello Lippi e Ciro Ferrara. Magari non sarà il caso del Pipita. Quando si è amato troppo, soprattutto a Napoli, è difficile trovare il modo per non serbare rancore.

Fonte: Simone Carini per premiumsporthd.it