Calcio
SERIE A - Milan-Fiorentina 2-0, Romagnoli e Kessié risolvono la pratica viola
29.11.2020 17:12 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

Va avanti deciso il Milan. Altri 3 punti e un primo posto in classifica sempre più saldo, legittimato da una partita risolta nel primo tempo con il carattere della grande squadra. Gol di Romagnoli, poi rigore di Kessié e discorso chiuso, nonostante un secondo rigore sbagliato dallo stesso Kessiè. Piccoli segnali positivi dalla Fiorentina, ma Prandelli dovrà lavorare molto soprattutto sull'aspetto psicologico.

 

LA PARTITA

Basta un quarto d'ora di partita per mettere a fuoco alcuni concetti importanti. Il primo è sul Milan: quella del poter fare tranquillamente a meno di Ibrahimovic sembrava una bella favola che era giusto raccontare ma che invece sta diventando una grande verità. Quello che non garantisce Ibra viene realizzato dal resto della squadra, sfruttando l'effetto sorpresa, appoggiandosi su uno come Rebic che non potrà mai essere Ibrahimovic ma che recita bene la parte di sè stesso, facendo con i trequartisti il gioco delle tre tavolette scambiandoli continuamente di posizione. Il secondo concetto da sottolineare è sulla Fiorentina, che comincia finalmente a mostrare tracce di calcio ragionato, che beneficia del lavoro di Prandelli ma che dovrà ancora sudare parecchio sul campo prima di vedere risultati apprezzabili. 

Ma il calcio, si sa, è fatto in buona parte di motivazioni. Quando si sta davanti in classifica, come adesso il Milan, può sempre godere di un vento favorevole e soprattutto teme molto meno le intemperie. Può bastare un tocco per risolvere quasi tutto, ad esempio il tocco di Kessiè che spizza di testa e appoggia la palla in un punto dove Romagnoli è solo e isolato, proprio nella condizione ideale per accarezzare il pallone di testa per l'1-0 che dà una frustata decisa ai destini della gara. Altra regola non scritta del calcio: se la reazione a un gol preso non porta frutti subito, poi tutto diventa complicatissimo. Tradotto: Vlahovic con una giocata sontuosa colpisce il palo  (ma c'è una deviazione provvidenziale di Gigio Donnarumma) e subito dopo il Milan rischia di dilagare. Un intervento disperato di Pezzella su Saelemaekers frutta il rigore che Kessiè trasforma nel gol del 2-0, poi un distratto Caceres spintona Theo Hernandez ed ecco un altro rigore, stavolta parato da Dragowski allo stesso Kessiè. Anche qui si scrive un piccolo pezzo di letteratura calcistica. Dopo aver sbagliato l'ultimo rigore, Ibra aveva detto che avrebbe lasciato il ruolo di rigorista proprio a Kessiè. Adesso alla prossima occasione sarà interessante capire chi dei due andrà sul dischetto, oppure se verrà nominato un terzo specialista. 

E' un Milan che in questi mesi ha davvero acquisito la mentalità della grande squadra. Non si scompone mai, occupa gli spazi in maniera disciplinata ma anche fantasiosa, togliendo i punti di riferimento a una Fiorentina che prova ad appoggiarsi su qualche giocata di Ribery fingendo di dimenticarsi che il francese non sta poi così bene dopo l'infortunio di una settimana fa, che sulla fascia destra ha una catena sostenuta dal solo Amrabat, che corre alle calcagna di Theo Hernandez fino a quando ce la fa. Da Castrovilli è giusto aspettarsi molto visto che gli è stata data la maglia numero dieci,. ma non è giusto gravarlo di responsabilità che invece dovrebbero essere suddivise tra tutta la squadra. Prima o poi il lavoro di Prandelli potrà dare i suoi frutti, per il momento il pomeriggio di San Siro dice che il Milan legittima completamente il suo primato in classifica e che - ma questo i dirigenti rossoneri lo hanno capito da tempo - sarà bene accelerare il più possibile le trattative per rinnovare i contratti di Donnarumma e Calhanoglu, perché lasciando un attimo da parte Ibrahimovic, senza questi due la squadra perde una consistente percentuale di qualità. 

Donnarumma e Calhanoglu, sempre loro, caratterizzano anche il primo spicchio del secondo tempo, il turco con una giocata da fenomeno che si infrange sul palo, il secondo con una parata di quelle che si chiedono solo ai portieri delle grandi squadre. Una parata in mezzo al nulla, ma decisiva. In stile Neuer, restando in piedi fino alla fine anche vedendosi davanti un destro educato come quello di Ribery. Un gol a questo punto rimetterebbe tutto in discussione, ma la Fiorentina necessita da Prandelli non solo lezioni di tattica. Ha un bisogno sfrenato di sedute di psicologia calcistica, per ritrovare quella convinzione e quella reattività che in questo momento non possiede. 

Non cambiano molto le sostituzioni di Prandelli, il solo Lirola riesce a dare qualcosa in più rispetto a quello che portava Caceres sulla fascia destra. il Milan gestisce il vantaggio con il piglio della grande squadra, concede poco  e si accontenta di quello che ha, comunque è un bell'accontentarsi. Ogni tanto si ritrova qualche viola dalla sua parte, ma Kjaer e Romagnoli fanno buona guardia e non c'è nemmeno bisogno di atti d'eroismo per mettere in banca i tre punti. Il Milan va avanti dritto per la sua strada, il primo posto è saldamente suo. Lo scudetto viene derubricato da sogno proibito a obiettivo sensibile. 

 

IL TABELLINO

MILAN-FIORENTINA 2-0

Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Tonali (37' st Hauge), Kessié; Salemaekers (46' st Dalot), B. Diaz (29' st Krunic), Calhanoglu; Rebic. All.: Pioli, in panchina Bonera. A disp.: Tatarusanu, A. Donnarumma, Gabbia, Conti, Kalulu, Duarte, Colombo, Maldini.

Fiorentina (4-3-3): Dragowski; Caceres (15' st Caceres), Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Amrabat, Pulgar, Castrovilli (32' st Borja Valero); Callejon (1' st Bonaventura), Vlahovic (32' sat Kouamè), Ribery (23' st Cutrone). All.; Prandelli. A disp.: Terracciano, Martinez Quarta, Saponara, Duncan, Igor, Eysseric, Barreca.

Arbitro: Abisso

Marcatori: 17' pt Romagnoli (M), 27' pt Kessiè rig. (M)

Ammoniti: Rebic, Kessiè (M), Pezzella, Castrovilli. Amrabat (F)

Espulsi:

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SERIE A - Milan-Fiorentina 2-0, Romagnoli e Kessié risolvono la pratica viola

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29/11/2024 - 17:12

Va avanti deciso il Milan. Altri 3 punti e un primo posto in classifica sempre più saldo, legittimato da una partita risolta nel primo tempo con il carattere della grande squadra. Gol di Romagnoli, poi rigore di Kessié e discorso chiuso, nonostante un secondo rigore sbagliato dallo stesso Kessiè. Piccoli segnali positivi dalla Fiorentina, ma Prandelli dovrà lavorare molto soprattutto sull'aspetto psicologico.

 

LA PARTITA

Basta un quarto d'ora di partita per mettere a fuoco alcuni concetti importanti. Il primo è sul Milan: quella del poter fare tranquillamente a meno di Ibrahimovic sembrava una bella favola che era giusto raccontare ma che invece sta diventando una grande verità. Quello che non garantisce Ibra viene realizzato dal resto della squadra, sfruttando l'effetto sorpresa, appoggiandosi su uno come Rebic che non potrà mai essere Ibrahimovic ma che recita bene la parte di sè stesso, facendo con i trequartisti il gioco delle tre tavolette scambiandoli continuamente di posizione. Il secondo concetto da sottolineare è sulla Fiorentina, che comincia finalmente a mostrare tracce di calcio ragionato, che beneficia del lavoro di Prandelli ma che dovrà ancora sudare parecchio sul campo prima di vedere risultati apprezzabili. 

Ma il calcio, si sa, è fatto in buona parte di motivazioni. Quando si sta davanti in classifica, come adesso il Milan, può sempre godere di un vento favorevole e soprattutto teme molto meno le intemperie. Può bastare un tocco per risolvere quasi tutto, ad esempio il tocco di Kessiè che spizza di testa e appoggia la palla in un punto dove Romagnoli è solo e isolato, proprio nella condizione ideale per accarezzare il pallone di testa per l'1-0 che dà una frustata decisa ai destini della gara. Altra regola non scritta del calcio: se la reazione a un gol preso non porta frutti subito, poi tutto diventa complicatissimo. Tradotto: Vlahovic con una giocata sontuosa colpisce il palo  (ma c'è una deviazione provvidenziale di Gigio Donnarumma) e subito dopo il Milan rischia di dilagare. Un intervento disperato di Pezzella su Saelemaekers frutta il rigore che Kessiè trasforma nel gol del 2-0, poi un distratto Caceres spintona Theo Hernandez ed ecco un altro rigore, stavolta parato da Dragowski allo stesso Kessiè. Anche qui si scrive un piccolo pezzo di letteratura calcistica. Dopo aver sbagliato l'ultimo rigore, Ibra aveva detto che avrebbe lasciato il ruolo di rigorista proprio a Kessiè. Adesso alla prossima occasione sarà interessante capire chi dei due andrà sul dischetto, oppure se verrà nominato un terzo specialista. 

E' un Milan che in questi mesi ha davvero acquisito la mentalità della grande squadra. Non si scompone mai, occupa gli spazi in maniera disciplinata ma anche fantasiosa, togliendo i punti di riferimento a una Fiorentina che prova ad appoggiarsi su qualche giocata di Ribery fingendo di dimenticarsi che il francese non sta poi così bene dopo l'infortunio di una settimana fa, che sulla fascia destra ha una catena sostenuta dal solo Amrabat, che corre alle calcagna di Theo Hernandez fino a quando ce la fa. Da Castrovilli è giusto aspettarsi molto visto che gli è stata data la maglia numero dieci,. ma non è giusto gravarlo di responsabilità che invece dovrebbero essere suddivise tra tutta la squadra. Prima o poi il lavoro di Prandelli potrà dare i suoi frutti, per il momento il pomeriggio di San Siro dice che il Milan legittima completamente il suo primato in classifica e che - ma questo i dirigenti rossoneri lo hanno capito da tempo - sarà bene accelerare il più possibile le trattative per rinnovare i contratti di Donnarumma e Calhanoglu, perché lasciando un attimo da parte Ibrahimovic, senza questi due la squadra perde una consistente percentuale di qualità. 

Donnarumma e Calhanoglu, sempre loro, caratterizzano anche il primo spicchio del secondo tempo, il turco con una giocata da fenomeno che si infrange sul palo, il secondo con una parata di quelle che si chiedono solo ai portieri delle grandi squadre. Una parata in mezzo al nulla, ma decisiva. In stile Neuer, restando in piedi fino alla fine anche vedendosi davanti un destro educato come quello di Ribery. Un gol a questo punto rimetterebbe tutto in discussione, ma la Fiorentina necessita da Prandelli non solo lezioni di tattica. Ha un bisogno sfrenato di sedute di psicologia calcistica, per ritrovare quella convinzione e quella reattività che in questo momento non possiede. 

Non cambiano molto le sostituzioni di Prandelli, il solo Lirola riesce a dare qualcosa in più rispetto a quello che portava Caceres sulla fascia destra. il Milan gestisce il vantaggio con il piglio della grande squadra, concede poco  e si accontenta di quello che ha, comunque è un bell'accontentarsi. Ogni tanto si ritrova qualche viola dalla sua parte, ma Kjaer e Romagnoli fanno buona guardia e non c'è nemmeno bisogno di atti d'eroismo per mettere in banca i tre punti. Il Milan va avanti dritto per la sua strada, il primo posto è saldamente suo. Lo scudetto viene derubricato da sogno proibito a obiettivo sensibile. 

 

IL TABELLINO

MILAN-FIORENTINA 2-0

Milan (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Romagnoli, Hernandez; Tonali (37' st Hauge), Kessié; Salemaekers (46' st Dalot), B. Diaz (29' st Krunic), Calhanoglu; Rebic. All.: Pioli, in panchina Bonera. A disp.: Tatarusanu, A. Donnarumma, Gabbia, Conti, Kalulu, Duarte, Colombo, Maldini.

Fiorentina (4-3-3): Dragowski; Caceres (15' st Caceres), Milenkovic, Pezzella, Biraghi; Amrabat, Pulgar, Castrovilli (32' st Borja Valero); Callejon (1' st Bonaventura), Vlahovic (32' sat Kouamè), Ribery (23' st Cutrone). All.; Prandelli. A disp.: Terracciano, Martinez Quarta, Saponara, Duncan, Igor, Eysseric, Barreca.

Arbitro: Abisso

Marcatori: 17' pt Romagnoli (M), 27' pt Kessiè rig. (M)

Ammoniti: Rebic, Kessiè (M), Pezzella, Castrovilli. Amrabat (F)

Espulsi:

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